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Pensando all’istruzione…

Pensando all’istruzione…

QUESTA IMMAGINE È LA PERFETTA RAPPRESENTAZIONE CHE CONTRADDICE, PERCIÒ LO CONFERMA ESSENDO ECCEZIONE, L’AFORISMA:
“ANCHE LA PIÙ STUPIDA DELLE DONNE NON POTRÀ MAI ESSERE STUPIDA COME L’UOMO STUPIDO” M. G.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web

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DECLINO

DECLINO

Le opere d’arte di livello andranno in cantina, alcuni cercheranno di far sopravvivere il passato fino a quando la spinta iniziale avrà esaurito energia. Oggi sono altri i canoni di riferimento, domani si adoreranno gli ologrammi, infine la totale disintegrazione dei sentimenti porterà all’inevitabile estinzione. Intelletto e passione saranno inutili, ingombranti, derisi. La sensibilità annoverata tra gli handicap, il “diversamente moderno” riceverà un indennizzo per l’emarginazione cui sarà sottoposto… poi lo schermo si ridurrà ad un punto luminoso sempre più piccolo per scomparire nel nulla.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Foto artistica di Frida Kahlo

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Francesco Grandinetti – CARLO RAMBALDI “Arte e Cinema” – 5/27 agosto 2017 teatro Grandinetti – Lamezia Terme CZ Italy

CARLO RAMBALDI

“Arte e Cinema”

Dal 5 al 27 agosto 2017 teatro Grandinetti di Lamezia Terme CZ Italy

DANIELA RAMBALDI vicepresidente del
Museo “Fondazione Rambaldi”

ANNUNZIATA STALTARI
“Associazione Artisti del Quadrifoglio”

ANGELA ARTEPOZZO
“Associazione Artepozzo”

Ing. FRANCESCO GRANDINETTI
“Teatro Grandinetti – Lamezia terme”

La targa in marmo esposta a fronte del teatro Grandinetti in Lamezia Terme recita:

«La costruzione del teatro Grandinetti ad opera di

FRANCESCO GRANDINETTI

nato a Sambiase nel 1897 iniziò alla fine degli anni ‘30 è continuò, tra mille difficoltà per il reperimento dei materiali, durante il periodo della II guerra mondiale.
Il teatro Grandinetti è stato inaugurato il 6 gennaio 1946.
FRANCESCO GRANDINETTI aveva già costruito nel 1919 un altro teatro a Sambiase, ora Lamezia Terme.
Lamezia Terme, dicembre 2009»

È indubbio quanto la famiglia Grandinetti abbia in tutti i modi coltivato il proprio senso del vivere civile, amore per la cultura sotto qualsiasi forma essa possa manifestarsi ed attaccamento alla città natale cui ha in tutti i modi contribuito a conferire lustro. Persone d’altri tempi che hanno messo a disposizione della comunità il loro spirito imprenditoriale.
In questa circostanza corrono dunque obbligo e condivisione rivolgere il più sentito ringraziamento all’ing. Francesco Grandinetti la cui totale disponibilità ha consentito di realizzare l’evento che resterà impresso nella storia di Lamezia, della regione Calabria, e ovunque nel mondo.
Sono certo di interpretare il pensiero di Daniela Rambaldi, Annunziata Staltari, Angela Artepozzo, Giuseppe Lombardi, gli artisti e collaboratori tutti nel renderli partecipi di questo atto di ossequio.
Un’ultima individuale considerazione… Mi domando come sia possibile non apprezzare il clima che si respira già nel momento in cui ci si trova nei pressi del teatro Grandinetti. Appena si accede all’interno è come viaggiare nel tempo. Le luci, lo stile liberty baroccheggiante, il palco, le “quinte”, i loggioni, il soffitto a cassettoni ti fanno vedere signore “…vestite di voile e di chiffon…” che si accomodano nelle poltrone accompagnate dalla voce di Achille Togliani. Per quanto conosca di Carlo Rambaldi, lettura, biografia, sue realizzazioni, film, opere pittoriche ammirate ed in gran parte da ciò che mi è stato narrato dall’amica Annunziata Staltari Celea la quale ha avuto il privilegio di conoscerlo, sostengo che il Maestro, per la grande semplicità che lo caratterizzava, avrebbe voluto essere celebrato con la manifestazione di sincero affetto organizzata da Angela ed Annunziata  esattamente svoltasi come e dove avvenuta, senza ridondanza alcuna, istrionismo, appariscente finzione, ivi compresi gli intoppi, ritardi, eccezioni enumerati minuziosamente da virtuosi del bulino (utensile per incisione a mano su materiali vari al fine di asportare bavature, smussare spigoli, ecc. In paletnologia, lama di selce a forma di scalpello, propria del Paleolitico superiore). L’elaboratore Hal 9000, e concludo, del capolavoro di Stanley Kubrick “2001 odissea nello spazio” sbagliò nel fornire un dato all’equipaggio dell’astronave “Discovery One” in viaggio verso Giove poiché aveva raggiunto la fallibile perfezione di “Homo”. Lo stesso regista che in “Shining” evidenzia la labilità della mente umana quando il soggetto si trova solo dinanzi al proprio limite di individuo ed artista così che negli spazi tombali del gigantesco albergo cerca di ritrovare immaginari percorsi che gli forniscano l’alibi per sopprimere i solo testimoni del suo fallimento. Ma questa è un’altra storia…
Per quella magnificamente svoltasi fra le mura del teatro Grandinetti il mio personale “grazie” all’ing. Francesco Grandinetti che mi ha onorato della sua amicizia.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: ricavata dal web – Scorcio di interno Teatro Grandinetti – Lamezia Terme CZ Italy

RIPRODUZIONE RISERVATA – PUBBLICAZIONE AUTORIZZATA A ing. FRANCESCO GRANDINETTI, “FONDAZIONE CARLO RAMBALDI”, “ASSOCIAZIONE ARTISTI DEL QUADRIFOGLIO”, “ASSOCIAZIONE ARTEPOZZO” 

NOTA A MARGINE (Il cretino)

NOTA A MARGINE
(Il cretino)

La generosità! Ecco il mio unico difetto. Così ogni volta che mi capita di incontrare un cretino cerco di migliorarlo… ci casco sempre! Non desidero qui citare il grande Anacleto Verrecchia “Parlare con gli imbecilli é inutile, con le persone intelligenti potrebbe essere superfluo.” Neppure Oscar Wilde “Mai discutere con un idiota, vieni trascinato al suo livello e ti batte con l’esperienza.” Per l’appunto… nella pratica a nulla sono serviti i grandi autori, filosofi, letterati, matematici visitati attraverso i loro scritti fra i banchi degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, alla fioca luce di una lampada, seduto su legnosi sedili dei mezzi pubblici piuttosto che avvolto da lenzuola rese umide dall’amplesso appena consumato. Quando mi imbatto nel cretino vengo tradito dalla mia natura portata a dare senza nulla pretendere in cambio.
Adesso… Nella manifestazione tenutasi a Lamezia Terme, teatro Grandinetti, in onore del grande Maestro degli effetti speciali Carlo Rambaldi le cose non sono andate alla perfezione, questo è scontato, ma il cretino doveva necessariamente elencare con minuzia ogni particolare fuori “norma” (eh, sì! Il cretino… per sovrapprezzo sedicente artista, viaggia con il “manuale delle giovani marmotte” che solo gli appartenenti a questa tribù tengono al posto del cervello). A tutti coloro che hanno presenziato la manifestazione di certo non sono sfuggite le anomalie accuratamente ed in modo maniacale evidenziate dal cretino. Perché alla fin fine non è tanto l’inventario buttato giù da costui a farmi perdere ancora parte del mio prezioso tempo nel redigere questo articolo quanto coloro che gli vanno appresso invece di buttarlo giù dal “loggione” (come dal palco ebbe a dire il grande Ettore Petrolini avverso un cretino sgradevole: “…io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”). Quindi vengono fuori i “mi piace”, “…continuo ad essere sempre più convinto che tutto deve cambiare…”, “…è anche la mia impressione!!!!”, “…bastano le foto dei profili per capire…” (???) “…sono perfettamente d’accordo!”, “…come spiega l’arte il tal dei tali… Tanto di cappello!”, ecc. Perché il cretino non comprende, neppure mai la sua scatola cranica potrebbe essere attraversata da quel briciolo di sensibilità e poesia da fargli apprezzare il clima… oserei dire familiare, fuori dagli schemi, i prodotti genuini offerti da Annunziata e opportunamente sbranati, la feroce secchezza delle fauci nel cercare di spiegare concetti al vuoto organico ed inorganico di uno o due cretini. Dato che il cretino, inconsapevolmente cosciente del suo stato, è lì per essere onnipresente negli scatti con gli Oscar, pronto come una talpa a sniffare la debolezza del vicino, fare interventi ripetitivi e colti “…dietro ad ogni grande uomo c’è sempre una grande donna!”, inopportuni ed errati paragonando quattro premi Oscar per regia o recitazione con i tre del grande Maestro degli effetti speciali. Il cretino sta attento ai decibel più che al contenuto di due poesie che da sole valgono l’ora e mezza a disposizione per parlare del Maestro ed altri diciassette artisti. Quando stupefatto ti imbatti nell’opera del cretino, un labirinto dal quale ci si aspetterebbe di veder uscire Jack Nicholson formato “puffo” che digrigna “Wendyyyyy!” e cerchi di entrare nel suo microcosmo… il cretino non ascolta, ti piazza in mano la brochure redatta dal medesimo avendo in essa inserite inenarrabili corbellerie sul “Il macrocosmo” e… con postura stile “Carlo Verdone” del tipo “…Ma che stai a di’… io so tutto” sta già studiando la mossa per trafiggerti così da realizzare il nulla di cui è composto. Il cretino ha il biglietto da visita con scritto “ARTISTA” poiché deve ricordarselo, oppure “POETA”, “SCRITTORE”, “POETESSA” secondo il genere, “SCRITTRICE”. Al cretino vorrei dire che gli posso insegnare a vivere e non vivere, parlare, ascoltare, scrivere, tacere… finanche a pensare. Lo capirà?

Mauro Giovanelli – Genova
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MAI AVVILIRSI! (Concorsi e ISTAT)

MAI AVVILIRSI!
(Concorsi e ISTAT)

NON AVVILIRTI! L’ISTAT COMUNICA CHE L’OCCUPAZIONE È AUMENTATA. INFATTI AD UN CONCORSO PER NR. 30 POSTI INDETTO DALLA BANCA D’ITALIA SI STANNO IMPEGNANDO 85 MILA PERSONE (Ansa 2 luglio 2017)… ESCLUSI I 29 virgola 5 RACCOMANDATI

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Al centro ricavata dal web – Ai lati scattate dall’Autore

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EVOLUZIONE DELLA SOTTOSPECIE

EVOLUZIONE DELLA SOTTOSPECIE

Essendo stato sollecitato da un amico (importante) ad esporre la mia opinione in merito all’esito delle ultime elezioni comunali in Genova (2017) informo di astenermi dall’elargire opinioni personali su singoli soggetti.
Comunque… in generale ritengo che al suo interno la politica della nostra Penisola abbia favorito in modo determinante l’evoluzione della sottospecie.

Mauro Giovanelli
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Immagine in evidenza: Nobile Specie di Iguana, iguana delicatissima, dominio Eukaryota (nulla ha a che fare con il presente appunto).

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ITALIA… POLITICA PROVERBIALE!

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POLITICA PROVERBIALE!

“Non ci sono più le mezze stagioni”. Vero! Per gli armadi dei cittadini comuni che impiegano e riciclano di continuo gli stessi “capi”, come in Parlamento. L’affermazione “Chi troppo velocemente in alto sale cade sovente precipitevolissimevolmente” (vedi Renzi) oggi non trova più consensi essendo verificato che “[non] è l’abito a fare il monaco” (vedi Renzi). Sono pure scomparsi, o meglio si confondono tra la folla, coloro che “parlano da soli” (vedi Renzi) naufragati nelle caterve di auricolari (e maree di guardie del corpo). Vige sempre “una mano lava l’altra e tutt’e due lavano il viso” (vedi Renzi-Boschi-Etruria) sebbene “chi la fa, l’aspetti” (vedi Renzi-Letta) potrebbe essere invertita in “chi la fa non l’aspetti” (vedi Letta-Renzi).
“Mala tempora currunt”! “Stiamo attraversando epoche buie” e ciò che deriva dai saggi latini è inoppugnabile. Perfino “una rondine [non] fa [più] primavera” è priva di senso, quasi tutte migrano in altri “lidi”. Effettivamente l’aria è diventata irrespirabile, vero è che “quando la merda sale sullo scranno o fa puzza o fa danno” e qui, nei Palazzi del Potere e dei Partiti (vedi Renzi & C.), ce ne sono a strafottere. Neppure possiamo più dire che “il mattino ha l’oro in bocca”, finanche quello ci hanno tolto (vedi Monti-Fornero, Letta-Letta, Renzi-Padoan-Boschi, Gentiloni) i seguaci della massima “Il tempo è denaro” (per i soliti noti, sé medesimi) e, se “gallina vecchia fa buon brodo”… né la Bindi, tantomeno il suo “clone” Serracchiani, potrebbero rendersi utili a qualsivoglia… voglia di ragionare. Bene! “Il primo amore non si scorda mai” (vedi Renzi-Berlusconi) ma non sempre “chi va con lo zoppo impara a zoppicare” (vedi Renzi-Boschi, Boschi-Renzi, Renzi-Boschi…) sebbene in tal senso sia estremamente arduo distinguere insegnanti ed allievi nel guazzabuglio della politica italiana dove risulta assurdo “chi pecora si fa, lupo lo mangia” dato che tutti arraffano mentre gli ovini stanno a guardare. Del resto Poletti sostiene “aiutati che il ciel ti aiuta” nel considerare “pirla” tutti i giovani costretti a trovare lavoro all’estero mentre quel genio di suo figlio dirige un “mensile” con cinquemila copie di tiratura (meno dei “contatti” di molti frequentatori dei “social”) ricevendo il finanziamento pubblico di 500 mila €uro. Quindi nel caso specifico papà è il “ciel” così come ogni appartenente la “casta” nonché eredi, mogli, amanti, affini (vedi… quasi tutti. Anche Fini). Eh… si! Stai attento caro lettore, “non fare di tutta l’erba un fascio” tanto il “fieno che avevi messo in cascina” te l’hanno fatto fuori le Banche, “Etruria” compresa, per cui “chi ben comincia è a metà dell’opera” si ritrova invece al punto di partenza. Neppure in slip succinti del vigile che, così abbigliato, superbe infradito, timbra il cartellino per tornare al dovere coniugale. Dunque? Che fare? Vero è che “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” ma… se vengono a mancare i presupposti neppure puoi evitare di negare credito… i quattrini te li prendono alla fonte con accise, IVA, ticket, bolli, tasse, contributi, imposte, sovvenzioni, “una tantum”, “una semper”. Che Paese! “Il buon giorno si vede dal mattino” ti catapulta come una freccia ne “la notte porta consiglio” (non dei Ministri) ma lo fanno per il tuo bene essendo indiscutibile che “chi dorme non piglia pesci”. Meglio quindi stare svegli a pensare come sbarcare il lunario. Anche i bambini sono consci de “la speranza è l’ultima a morire” (vedi Speranza), “tentar non nuoce” (vedi Orlando ed Emiliano) però “chi si accontenta gode” non ha più un “chi”. Nei Palazzi vogliono solo godere, alla grande pure, sono smodati, spudorati, impudenti… l’unico a compiacersi devi essere tu, gli 80 €uro della guida scout mica sono uno scherzo… Napolitano ne prende solo 880 mila, all’anno però, con carrozza privata delle FS, auto e autista, appartamento credo… almeno mi risulta ciò e non è il solo. Chetati dunque!! “Con il fieno e con la paglia maturano le nespole”! Almeno questo dovrebbe esserti noto. Il fieno l’hanno tolto dalla tua cascina e la paglia è stata utilizzata per alimentare innumerevoli… “fuochi di paglia” appunto in modo che tu possa godere appieno, in cortile, del “rosso di sera buon tempo si spera”. Credevi fossero egoisti a tal punto? Privarti anche di questo? La tua mogliettina aspetta stravolta in cucina, rassettato ha le stoviglie, siete tranquilli, consci che alcuno disattenderà il motto “fra moglie e marito non mettere il dito”. Infatti costoro sono solo in attesa della serena dipartita di uno dei due per una “reversibile” dimezzata, o quasi, tenendo conto del “doppio” reddito che si ritrova il superstite su cui precipitano tasse a pioggia. Poi… doveste suicidarvi dalla disperazione… di certo il commento affranto di un “loro” rappresentante non vi sarà negato. Anche i direttori dei TG nazionali, di striscio, fra un taciuto bombardamento a Mosul e l’approfondimento dell’ennesima “seduta” del Congresso PD, un due parole di cordoglio ve le dedicherebbero. Intanto a Boeri, presidente dell’INPS, quello che “chi troppo vuole nulla stringe”, solo per il fatto di aver denunciato la crisi dell’Istituto per gli aberranti, stratosferici, innumerevoli ed eterni vitalizi dei politici… non resta che strofinarsi le mani… “meglio di niente”. “Piove Governo ladro”. E nevica sui terremotati che avrebbero dovuto essere “sistemati” entro un mese, anche quelli dei decenni scorsi. Dove viviamo? “Le bugie hanno le gambe corte”. O no? Mi pare che Renzi, al di là del suo essere brutto… ma brutto brutto, abbia una discreta taglia. Da quando è passato dalla bicicletta all’aereo di Stato è anche imbolsito e “stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia” si riferisce alla “stretta finanziaria”, ulteriore “tirare la cinghia” per le fasce deboli mentre “via” è il suo “girovita”, sempre del Matteo parlo, alle soglie di un 54/56. No! È dotato di arti inferiori atti alla corsa nel caso subodorassero quanto sia untuoso. Al suo confronto un’anguilla spalmata di grasso è carta vetro per cui, caro lettore, non recitare il rosario masticando fra i denti, pregando, anelando “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”. Attento a lui! “Nelle botti piccole c’è il vino buono” è una panzana. Guarda Brunetta! A questo punto:
“Si salvi chi può”

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Collezione privata dell’Autore

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NUOVE RIVOLUZIONI

NUOVE RIVOLUZIONI

Papa Francesco sta studiando una nuova rivoluzione per la Chiesa (Corriere della Sera, 17 giugno 2017):

“Secondo una nota della Santa Sede un decreto che consenta di scomunicare per «corruzione e associazione mafiosa». È uno dei possibili sviluppi che il gruppo di lavoro riunito in seminario sulla corruzione in Vaticano sta elaborando.”

Sto pensando… non sarebbe giunta l’ora, senza perdere tempo in estenuanti ed inutili “seminari”, dare avvio ad una “nuova” rivoluzione che liberi la Penisola da parlamentari corrotti, corruttori, voltagabbana, bugiardi, vili, pressapochisti, ignoranti, in permanente ed effettivo conflitto di interessi, intrallazzati, starnazzanti, ipocriti, strapagati, strabeneficiati, strastronzi, strani, stralunati, straraccomandati, concussi, con fessi, con vitalizi, servili, arroganti, incompetenti, incapaci, in auto blu, in carica dalla nascita, insolenti, insopportabili, invasivi, inattivi, improduttivi, nocivi… isadattati, dis armanti, dissociati, disturbati…
Non sarebbe giunta l’ora?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: FULVIO LEONCINI – In nomine domini – “Assente per crociata” – Tecnica mista

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UTILIZZATORI FINALI e ANTIDEMOCRATICI TERMINALI

UTILIZZATORI FINALI e ANTIDEMOCRATICI TERMINALI

Gli eserciti (fanteria, marina, aviazione, servizi segreti, ecc.) dei vari Stati, sono gli “utilizzatori finali” di una delle più grandi potenze economiche del Pianeta su cui si regge il sistema capitalistico ovvero i produttori di armi. Qualora si ponesse la parola “fine” a tale concezione del modo di vivere in società immagino che il 40% almeno dei lavoratori mondiali (politici, Presidenti vari, vice, segretari e sottosegretari, amministratori delegati, consiglieri di amministrazione, dirigenti, quadri, impiegati, operai, tecnici, Generali, Ammiragli, ufficiali, sottoufficiali, graduati di truppa, soldati nonché tutto l’indotto che gravita intorno a tale “esigenza”, ecc.) si troverebbe disoccupato a piè pari.
Quindi meglio “utilizzatori finali” che scarichino sulla testa di ignoti “antidemocratici” terminali ogni sorta di ordigno che esodati occidentali in cerca di nuova collocazione. O no?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Foto di Robert Frank

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