EDUCAZIONE ITALIANA

EDUCAZIONE ITALIANA

In piena era berlusconiana, nel senso di quando lui era in auge, presiedeva l’esecutivo e occupava tutti gli spazi televisivi, più o meno come sta succedendo oggi con la guida scout Renzi Matteo, con un amico avevo fatto una scommessa, anche “forte”. In sostanza ero certo che fra cinquanta soggetti sconosciuti e anonimi di sesso maschile che mi si fossero parati dinanzi, sarei stato in grado di riconoscere a vista i “meno male che Silvio c’è” con uno scarto di errore non superiore a due. Le condizioni erano di poter fare a ciascuno di essi non più di tre domande ciascuno, ovviamente elementari e a mia scelta, e fosse lui a procurare la “materia prima” senza dir loro il motivo della chiamata. Giuro che è vero.
Vi state domandando come avrei potuto pensare di vincere? Per convinzioni e istinto dettati dalla mia naturale inclinazione all’antropologia, ogni giorno il solo osservare l’umanità che mi circonda è per me spontaneo, rituale e divertente. Intanto una prima occhiata, il modo di vestire, i lineamenti, l’espressione, il tipo di risata, smorfie, tic, lo sguardo, la postura, con o senza riporto, conformazione cranica, pieghe del grugno, con o senza borsello, il nodo della cravatta, finanche la pettinatura e i tacchi delle scarpe, mi avrebbe consentito di individuarne una buona parte. Dalle risposte a domande inerenti soprattutto fatti di varia attualità avrei captato segnali fondamentali sul grado di vivacità intellettuale, avversione o meno all’approfondimento e altro ancora così da consentirmi di centrare il bersaglio.
Comunque non abbiamo potuto effettuare tale verifica per oggettiva impossibilità a reperire un numero così alto di individui normali che, in quanto tali, fossero propensi a mettersi in fila per noi. Da giocatore e amante del rischio quale sono sarei comunque disposto ad azzardare di nuovo per i “renziani”.
Peccato! Nove fruibili li avevamo però trovati sebbene non idonei allo scopo per manifesto vizio di forma: infatti avevano tutti “Il Giornale” sottobraccio, qualcuno pure “Il Foglio” e “Libero”, un paio anche “La Padania” e stavano allineati e immobili sull’attenti. Per mandarli via dopo averli ringraziati abbiamo dovuto dargli il “rompete le righe!”

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’autore.

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