27.07.2018 – ECLISSI DI LUNA

27.07.2018

Stupefacente Luna!
Sei arrossita.
Come quando, fanciullo,
l’avevo baciata
per la prima volta.
Era estate, fine luglio,
indossava ballerine, calze bianche…
Camicetta e gonna leggera
celavano l’arcano.
Il viso… Il viso una chimera.
Tu, Luna, eri lontana,
irraggiungibile,
Ora sei astro, vicino,
ti adombri e risplendi
ma so esattamente perché.
Il segreto svelato
scaccia ogni curiosità
dissolve il sogno,
voglia di conoscenza. Verità!
Smorza l’esplorazione.
Ed io son dunque materia,
perciò finché sussisto
do vita a tempo e spazio
che eclisseranno
quando sarà finita.
Quindi sono il limite e zero.
Tutto e nulla.
Il prossimo mistero.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Foto Mauro Giovanelli, Genova, 27/07/2017

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QUELLO STRANO MONDO…

QUELLO STRANO MONDO…

Raggiunta la giusta età
avrei dovuto non essere
invece, forse per grazia
del destino o supremo volere
del Dio sconosciuto,
anche vendetta di un sommo
Artefice, invidioso, frustrato
per come di te e me
abbiamo abusato… Insieme!
Ancora tempo
mi è stato concesso,
neppure so quanto,
come prima del resto,
ma in modo diverso.
Non son più lo stesso.
Ci sono sussulti, pulsioni,
assomigliano a vagiti,
capricci, pretese.
…….
Prima di prender sonno
voglio risentirla!
Raccontami ancora
come è che esiste
quello strano mondo
al di là dello specchio di Alice.
Fra poco l’estate è finita!
Ricomincia qualcosa.
Viva la vita…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Foto Mauro Giovanelli, 24.07.2018, “Il miglior avventore del mio bar”, aperto a tutti i giorni, chiusura sabato pomeriggio e domenica

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COMPRENDI?

COMPRENDI?

Devo parlare di tutto quanto mi ferisce
dire ciò che dal profondo del mio mare
emerge in forma di pensiero
e negli abissi di ogni domanda
assume forma e sostanza disattesi
da ogni risposta là dove l’uomo
identifica tutti i mali sotto sembianze
di bestie feroci, murene, orche, squali…
Voglio dire che anche in collina,
sui monti, alle più alte vette,
nelle profonde valli esiste il bene,
lupo, orso, volpe e faina…
Il mostro è in noi!
Anomale creature inconsapevoli
pregne in voracità, invidia, ira, accidia
ed ogni altro repellente attributo
la cui quantità si distenderà
come nero, esteso, coprente
sudario sull’intera umanità
pure oscurando la gioia
di vittime innocenti,
bimbi, piante, animali,
anime leggere, virtuose
nel cercare solo cibo e amore.

È necessario io guidi il mio tempo
pigiare forte il pedale del freno
bloccare, inchiodare quando
percepisco la crudeltà dell’alba
non più odorosa di pienezza
dei sensi ma incombente
la dolorosa mancanza.

Che pelle hai? Quelle spalline…
Forse mai te le abbasserei del tutto…
Insomma ci metterei molte,
infinite scansioni… Bacerei ogni lembo
di carne tua da scoprire a mio piacimento
mentre la vita scorre
fra esaltazione e amarezza…

Stranamente si è molto coscienti
se hai sprecato più di qualcosa,
sfugge l’istante in cui
vieni trafitto dalla verità
ed è talmente luminoso
che, come odore avvertito
nell’aria, quel momento
banale, distratto, improvviso
penetra le narici e ti riporta
ad un preciso, lontano punto
di quel virtuale segmento
che definiamo vita.
Lo insegui ma dilegua subito,
alla stregua di miraggio
si trasforma nel solito vissuto.

Ascolta tesoro, vorrei spiegarti
una cosa ma non so come
riuscire a farti comprendere
quanto per me sia importante,
vitale, più ancora che per te,
io devo proteggerti dalla
marea odiosa, scia inquinante,
lumacosa che ci portiamo
appresso, non è facile liberarsene,
ti accorgi quanto siamo distanti?
Comunque aspetto…
Sul sedile accanto ho visto
uno di quei vecchi libri
che rileggeresti sempre volentieri,
sgualcito, sudato, amico.
Guarda! Il sole non spunta,
già sto sfogliando le prime pagine…
Qualora mi allontanassi
e per caso avessi svoltato l’angolo
sarà stato solo per fare pipì.
Tu! Per favore. Spicciati!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Fulvio Leoncini artista, “La bestia dentro”, 2000-2001, tecnica Mista su legno più oro a foglia, dimensioni cm. 140×100

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“PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO” – Grazie ancora Luana Bottacin

“PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO”
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Grazie ancora Luana Bottacin

Quale linguaggio sublime ed articolato rappresenta la poesia! E quale potere è in grado di racchiudere dentro di sé il poeta, mentre, appallottolando i fogli e gettandoli per terra, alla ricerca della forma migliore per esprimere idee e pensieri, osserva e scruta dentro e fuori il proprio mondo. Chiaramente, lo abbiamo detto in altra sede, il linguaggio poetico ha bisogno di altre stanze, altri meccanismi rispetto il racconto in prosa: nella maggior parte dei casi, i versi sono la rappresentazione meccanica e dinamica di quanto sa provare l’animo umano; non si deve avanzare soltanto per presentare un componimento stilisticamente soddisfacente…non ci si deve lambiccare il cervello per stupire, colpire, commuovere coloro che stanno al di là, anzi, spesso il lettore alza il viso dalla pagina perplesso, stordito, talvolta incredulo al punto da chiedersi “ma cosa diamine è passato per la testa al poeta?”

È vero, molti autori sono ribattezzati strani, ma siamo certi che non stia proprio in questa eccentricità la risposta alla loro conoscenza? Mauro lo ribatte e lo dichiara fin dalle prime pagine: è un viaggio che si dipana tra i fili aggrovigliati delle emozioni più intime. Un percorso che svincola dalla strada personale per addentrarsi sempre più nei sentieri del Mondo, quello condiviso, quello osservato dalla massa; nei versi, a volte bisognosi di qualche attimo di pausa, c’è l’essenza di una profondità che, al di là dei balzi stilistici e della geometria con cui essi sono scritti, permette di cogliere le domande-cardine: “chi sono? Cosa desidero? Perché vivo in un modo piuttosto che in un altro?…”

I tempi, così vorrei definirli i momenti della poesia di Mauro, ci aiutano ad esplorare l’universo delle emozioni dell’uomo-poeta; il ricordo di un attimo felice che poi lascia posto ad una riflessione più malinconica..vita e morte che si incontrano e si affiancano in un carosello di immagini e che penetrano nel nostro cuore intervenendo a perpetrare l’infinito dibattito su chi siamo e come costruiamo la nostra vita.

Luana Bottacin

“PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO”
EDIZIONE SPECIALE CONCORSO NAZIONALE “LaFeltrinelli Il mio libro” sezione Poesia

CODICE ISBN: 9788892345614
PAGINE 348
COPERTINA MORBIDA
INTERNO CARTA PATINATA A COLORI

Reperibile su Amazon, IBS.it, lafeltrinelli.it e nelle Librerie Feltrinelli di tutta Italia

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Copertina e “quarta”

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Sto pensando…

Sto pensando…

Sto pensando che… Dovrei avere un’eccellente segretaria, ubbidiente, devota, molto brava, precisa soprattutto… Come mi era stata assegnata nella grande industria siderurgica italiana… Gente in gamba gli operai, attaccati all’azienda alla stregua di patelle allo scoglio, “innamorati”, fedeli, tecnici di talento… Fra gli impiegati percentuale di efficienza efficacia molto più bassa però non male… Fra i dirigenti c’erano il sottoscritto e… Tutti gli altri… La raccomandazione era imprescindibile però… Però… Non sapevano scrivere… È pur vero che uno in particolare, direttore centrale (mi fa ridere direttore “centrale”… al centro di che?) conteneva un tale carico di meschinità da mettersi le uova sode in tasca al buffet dei prestigiosi alberghi che ci ospitavano nelle frequenti quanto inutili trasferte. Mi diceva: “Sa! Sono per mia moglie”. Era quel “Sa!” che più mi infastidiva… Stavo dicendo… Lui mi spiegava “come” volesse presentare un problema all’ a. d. ed io gli buttavo giù la relazione… Gioco da ragazzi. Una sera me la fece rifare circa una decina di volte… Sudava… Il problema era grave, l’aveva fatta grossa… Arrivai oltre l’eccellenza nel “dire” senza dire, spiegare senza chiarire un tubo… Dovevo considerare pure la stazione “ricevente” oltre la “trasmittente”, insomma lunghezza d’onda, frequenza… Alla fine le aveva tutte in mano come un mazzo di carte, poco mancava le sottoponesse ad una tac…non sapeva quale scegliere, mani nei capelli, mi chiedeva consiglio… Qui c’è proprio da ridere… Fino a quando scoppiò in un “Questa!”…
Sto pensando che avrei estrema necessità di una eccellente segretaria… Che sappia fare molte cose… La prima scrivere velocemente sotto dettatura, cioè voli con la tastiera, io le giro intorno, guardo il mare dalla terrazza intanto declamo a voce alta… Mi accendo una sigaretta… Potremmo buttar giù un romanzo alla settimana tante sono le cose da dire… Deve essere precisa, molto, evitare refusi, impaginazione perfetta come la esigono in stamperia… Ogni tanto intervallo, potremmo farci due negroni, accendere altra sigaretta, le farei trovare diversi stuzzichini, molto buoni quelli del bar Mangini, l’ultimo degno di tale nome in Genova…
Scusate, devo assentarmi per salvare la vita ad un bimbo, in braccio alla mamma, bianca, mediterranea, carina, giovane, lo cullava ma non smetteva di piangere, anzi aumentavano i singhiozzi, di agonia, sofferenza, morte… Si agitava sempre più, manine strette verso il cielo… La ragazza non capiva che gli si stava cuocendo il cervello sotto il sole di luglio, in riva al mare, senza berrettino…
Mai verrà a sapere che uno strano tipo…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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