IL FAMOSO PONTE SULLO “STRETTO” DEL REFERENDUM

IL FAMOSO PONTE SULLO “STRETTO” DEL REFERENDUM

In merito al ponte sullo “stretto” (granone speciale distribuito nei giorni di festa ai polli degli allevamenti intensivi) troppe sono le considerazioni ripetitive che sui social vengono formulate riguardanti la Costituzione, art. 138 ed altre dotte perifrasi formulate più per dimostrare di essere preparati (i copia e incolla da wikipedia imperversano) che al fine di evitare quella che il sottoscritto considera una mezza catastrofe. L’altra metà sopraggiungerebbe subito dopo. Vero è che stiamo sfiorando il 70% di analfabetismo funzionale e di ritorno ma facendo finta che qui ci sia qualcuno che un poco ne capisca desidero ribadire: Il problema di questo Paese non è il “ponte sullo stretto” piuttosto che gli 80 €uro o le reiterate promesse “a orologeria” sulle pensioni minime… la vera disgrazia è che ogni Capo dell’Esecutivo che si è presentato, non ultimi Berlusconi, Letta, Monti e, colmo dei colmi un certo Renzi Matteo trovino persone che ne diventano tifosi. Questa la malattia che il 4 dicembre prossimo verificheremo se inguaribile oppure esiste un vaccino.
Qualora non mi fossi spiegato bene non ci troviamo di fronte ad un quesito di diritto costituzionale circa il referendum o di terreni instabili e inadatti a sorreggere i pilastri dell’impresa faraonica di Renzses II o Renzesse II, premier dell’ennesima dinastia italica, ma di caratteristiche antropologiche di coloro attualmente deputati a governare. A tal proposito sarebbe più interessante analizzare COME viene posto il quesito sulla scheda che avremo davanti il 4 dicembre. A me pare di aver capito trattarsi di un imbroglio.
Allora… considerando che ormai stampa e TV sono in mano al Governo, tenendo pure conto che in tre mesi non è possibile abbassare il 70% di analfabetismo funzionale e di ritorno… tutti coloro che con un piccolo sforzo potrebbero rendersi conto quanto la mia convinzione poggi su solide attestazioni sono invitati ad evitare di auto compiacersi con erudite circonlocuzioni sulle basi della nostra Repubblica o la geologia della Calabria ed asserire chiaro e tondo che ci troviamo nelle mani di millantatori. Qualcuno potrebbe convincersi senza farlo studiare troppo.
Renzi ha preso ancora tempo proprio per sfruttare le debolezze del popolo che per lui sono punti di forza. O no?

Mauro Giovanelli – Genova
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TESTIMONE OCULARE

TESTIMONE OCULARE

Ha visto le grandi battaglie per la conquista di imperi sempre più vasti, Giovanni il profeta, il battesimo di Gesù, le sue parole, ha conosciuto il procuratore della Giudea Ponzio Pilato, Giuda di Kiriat, il sacerdote del Tempio Kajafa detto kaifa. Poi il regno di Diocleziano e l’imperatore Costantino, il concilio di Arles e quello di Nicea dove il cristianesimo divenne religione di stato. Ha assistito alle scissioni, luterani e ortodossi, ha udito le urla strazianti delle vittime dell’inquisizione. Ha conosciuto Giordano Bruno ma ancor prima ha visto Cristoforo Colombo partire per la scoperta del Nuovo Mondo. Ha assistito alle crociate in terra santa, lo sterminio dei nativi americani, l’olocausto degli ebrei, zingari, sinti, rom, comunisti, le bombe su Hiroshima e Nagasaki, le due guerre mondiali. Ha conosciuto il Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Mandela. Ha visto nascere te e me. Quell’ulivo non è una pianta, è una persona.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Un ulivo di 2000 anni che si trova a Felline, Salento. CONDIVIDI per aiutarci a farli diventare patrimonio Unesco. Firmate la petizione qui: http://firmiamo.it/gli-ulivi-della-puglia-patrimonio-unesco

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COMMIATO CAUSA IMPOSSIBILE RIBELLIONE

COMMIATO CAUSA IMPOSSIBILE RIBELLIONE

Questo è stato un grande Paese, centro e ombelico dell’Universo, privilegiato dalla creazione che in esso ha concentrato almeno la metà dell’energia totale a disposizione e necessaria a conferirgli strabiliante bellezza, panorami meravigliosi, coste, monti e valli in ogni loro multiforme, incantevole e statuaria morfologia.
Purtroppo da tempo ho deciso di lasciare l’Italia, ormai incontenibile è la smania di allontanarmi dall’ottusità, ignoranza e malaffare di indegni governanti che ivi si succedono da decenni ed hanno portato la nostra Penisola allo sfacelo sotto gli occhi indifferenti, come il loro sragionare, di un popolo che è stato luce di civiltà.
Tutto ciò mi ha indotto a cercare nuovi orizzonti, vilmente sottrarmi dal dover assistere al crollo ormai inevitabile sebbene prima vorrei chiedere a chiunque fosse in grado di darmi una risposta da vero professionista se per caso possa costituire reato o illecito o chissà che altro proferire apertamente ciò che penso del Presidente del Consiglio in carica e suoi accoliti, non ultima la Boschi Maria Elena.
Mi risulterebbe infatti meno doloroso accomiatarmi esortandoli a por fine alla finzione che recitano (male) poiché “diversamente” politici ossia carogne e porci che impediscono al popolo di andare alle urne pur sapendo di essere invisi a più di due terzi dell’elettorato. Del resto userei gli stessi epiteti che nel 1953 il deputato Sandro Pertini rivolse al Presidente della Camera Ruini. Capite bene che da comune mortale non vorrei essere perseguibile, mica ho le tante immunità di cui godono gli “onorevoli”.
Resto in attesa (non per molto) di appropriata consulenza in merito altrimenti toglierò il disturbo zitto, zitto, in punta di piedi, andando altrove ad attendere che siano “loro” ad eclissarsi.
Per quanto mi riguarda la misura è colma.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagini in evidenza ricavate dal web: Fotomontaggio dell’Autore

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IL BURKA È NEL CERVELLO DEI MASCHI

IL BURKA È NEL CERVELLO DEI MASCHI

IN MEMORIA DI GIULIA BALLESTRI

che secondo le prime, attendibili indiscrezioni
è stata uccisa a bastonate per gelosia
dal marito Matteo Cagnoni, famoso dermatologo. Lunedì 19 Settembre 2016

e di tutte le vittime di questi mostri anche se:

IL BURKA È NEL CERVELLO DEI MASCHI INDOTTRINATI DAI TRE MOMOTEISMI ABRAMITICI (CATTOLICESIMO, ISLAM ED EBRAISMO).

ECCO UN PASSO DELLA PAROLA DI DIO

E Dio disse:
“Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza; e sottometta i pesci del mare ed i volatili del cielo e le bestie di tutta la terra, ed ogni rettile che in terra si muove”. Genesi 1, 26-27

Gli ebrei maschi ringraziavano Dio tre volte al giorno per non averli creati pagani, per non averli creati schiavi e per non averli creati donna:

Benedetto sii tu Signore nostro Dio, per non avermi fatto gentile, per non avermi fatto schiavo, per non avermi fatto donna.”

Questa preghiera, proveniente dalle 18 Benedizioni, viene recitata ancora oggi dagli ebrei ortodossi. Siddur Tehilat Hashem, New York 1982, p. 8.

Formò dunque il Signore Dio l’uomo dal fango della terra, e gli inspirò in faccia lo spirito della vita, e l’uomo divenne persona vivente.
Genesi 2, 7

Disse ancora il Signore Dio:
Non è bene che l’uomo sia solo; facciamogli un aiuto simile a lui

A parte il fatto che la proposizione di Pitigrilli (Dino Segre) a mio avviso non fa una piega:

Aveva cominciato con un gesto magnifico il “buon” Dio. Creare le stelle dalle orbite immense, il sole dalla luce eterna, le “innumerevoli specie di piante e di animali”. Non aveva badato a spese. Ma per “confezionare la donna”, fa la spilorceria di sottrarre una costola ad Adamo.

Il passo che segue è davvero interessante:

Formati che ebbe il Signore Dio dalla terra tutti i volatili del cielo, li condusse ad Adamo, acciò vedesse come chiamarli; il nome infatti col quale Adamo chiamò ogni essere vivente, è il suo vero nome. E Adamo chiamò coi loro nomi tutti gli animali, e tutti i volatili del cielo, e tutte le bestie della terra. Ma per Adamo non si trovava un aiuto simile a lui. Mandò dunque il Signore Dio ad Adamo un sonno profondo; ed essendosi egli addormentato, gli tolse una delle coste, e ne riempì il luogo con della carne. E con la costa che aveva tolta ad Adamo, formò il Signore Dio una donna, e gliela presentò. E disse Adamo:

Ecco, questo è un osso delle mie ossa, e carne della mia carne; questa sarà chiamata donna, perché è stata tratta dall’uomo. Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre, e si stringerà a sua moglie, e saranno due in un corpo solo”.
Genesi 2, 18-24

Punizione per il peccato originale. Alla donna, Dio dice:

Moltiplicherò i tuoi travagli ed i tuoi parti; partorirai tra i dolori i tuoi figli; sarai sotto la potestà del marito, ed egli ti dominerà
Genesi 3,1-24

QUINDI NE DEDUCO:

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.”
Albert Einstein

QUANDO LA PROSSIMA VITTIMA?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza scattate dall’Autore nel corso del 26.mo Congresso eucaristico nazionale tenutosi a Genova e presieduto dall’arcivescovo, cardinale e cappellano militare in pensione (circa 4.000,00 €uro al mese) Angelo Bagnasco

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LA POESIA E GLI IMBECILLI

LA POESIA E GLI IMBECILLI

Certo che nella vita si verificano coincidenze impensabili, nessi, legami, incroci, basta un attimo di distrazione, apatia, depressione ed imbocchi una strada diversa da quella che era tua intenzione percorrere.
Stasera sono un po’ sul “disilluso” e prima di iniziare una certa cosa, fra le diverse da concludere, mi stavo trastullando nella “rete” con indolenza, indifferenza, rammaricato di non essere… altrove. Dove vado ad incappare? Prima di rivelarlo e presentarlo di seguito corre l’obbligo rammentarvi un mio articolo/post di pochi giorni fa, titolo “NOTIZIE DAI TG NAZIONALI – Myrta Merlino” con il quale invito la “giornalista” a fare un minimo tentativo, sforzarsi, tentare almeno di arrivare a discernere quale sia la differenza fra un “lapsus”, come quello di Luigi di Maio che ha attribuito la nazionalità venezuelana all’ex dittatore cileno Augusto José Ramón Pinochet, e l’ignoranza crassa della quale ci rese partecipi, nostro malgrado in quanto rappresentante dell’Italia, il premier in carica Renzi Matteo che nel febbraio scorso, per chiudere in bellezza la sua visita in Argentina, decise “motu proprio” di declamare ad una platea composita e composta da diplomatici di varie nazionalità una poesia di… (occorre domandarlo a lui visto che quasi nessuno ne ha accennò se non con “nonchalance”) credendo fosse di uno dei più grandi scrittori del Novecento nonché simbolo culturale del Paese di cui era ospite ossia Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo. E arrivò a terminare la rappresentazione.
Ecco ciò che ho scovato e vi prego, davvero, di leggerlo con attenzione. Tra l’altro l’Autore Aldo Pellegrini è argentino, morto nel ’73 ovvero due anni prima che la città gigliata desse i natali al nostro “Primo Ministro”.
Da applauso! Buona lettura.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Illustrazione René Magritte “La caja de Pandora”, 1951

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La poesia e gli imbecilli
di Aldo Pellegrini (Rosario, Argentina – 1903/1973)

La poesia è una porta ermeticamente chiusa per gli imbecilli, spalancata per gli innocenti. Non c’è niente di tanto opposto all’imbecillità quanto l’innocenza.
La caratteristica più spiccata dell’imbecille è la sua aspirazione sistematica a un certo ordine del potere. L’innocente, invece, si rifiuta di esercitare il potere perché li possiede tutti. L’innocente, consciamente o meno, si muove in un mondo di valori; l’imbecille in un mondo nel quale l’unico valore è rappresentato dal potere.
Gli imbecilli cercano il potere in una qualsiasi forma di autorità: in primo luogo il danaro, e l’intera struttura dello Stato, dal potere dei governanti fino al microscopico, ma corrosivo e sinistro potere dei burocrati; dal potere della Chiesa a quello della Stampa; dal potere dei Banchieri a quello della Legge. Tutto questo compendio di potere è organizzato contro la poesia.
Siccome poesia significa libertà, affermazione dell’autentico ha, indubbiamente, un certo ascendente nei confronti degli imbecilli.
In quel mondo falsificato e artificiale che si costruiscono intorno, gli imbecilli hanno bisogno di una serie di articoli di lusso: macchine, tendaggi, gingilli, gioielli, passatempi… e perfino di qualcosa che vagamente somigli alla poesia.
In quel surrogato di poesia da loro adoperato, parola e immagine diventano puri elementi decorativi e, così facendo, riescono spesso a distruggere il loro potere di incandescenza. Ecco come si crea la cosiddetta “poesia ufficiale”. Poesia fatta di paillettes, che suona a vuoto.
La porta della poesia non ha né chiave né lucchetto: è difesa dalla sua propria capacità di incandescenza. Soltanto gli innocenti, che hanno preso confidenza con il fuoco, che hanno le dita in fiamme, possono aprire quella porta e, attraversandola, penetrare nella realtà.
La poesia si assume il compito di far sì che questo mondo sia abitabile non soltanto per gli imbecilli.

Aldo Pellegrini (Rosario, Argentina – 1903/1973)

Mauro Giovanelli – Genova
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ARRIVEREMO…

ARRIVEREMO…

Arriveremo al punto in cui avremo consumato
quel che non sarà stato goduto,
prodotto per darci l’illusione del vissuto,
morire infine senza aver pregato
consapevoli che Dio mai è esistito.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Foto deserto Sahara libico – Akakus

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VEDETE COME FILA IL RAGIONAMENTO…

VEDETE COME FILA IL RAGIONAMENTO…

Finché il 2% della popolazione mondiale continuerà a detenere il 50% della ricchezza e risorse del Pianeta, in forma astratta tra l’altro… neppure è facile individuare i punti nevralgici del Potere, la “Bastiglia” non esiste più… oggi con uno smartphone muovi ingenti capitali, controlli le Borse, la Finanza, stando seduto su una sdraio in uno dei tanti “paradisi fiscali”, con “cuba libre” dotato di cannuccia pieghevole sull’apposito tavolino del comodo ed ampio bungalow a tre metri dalla battigia di un mare cristallino… allora il “sistema” potrebbe arrivare ad implodere da solo, come una stella di neutroni, assorbito dalla sua stessa forza di gravità, poiché non ci saranno “consumatori”…
Vedete come fila il ragionamento? A meno che…

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: A sinistra Sahara libico, Akakus – A destra ricavata dal web

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LA LEGGE DEL BRANCO… 2016

LA LEGGE DEL BRANCO… 2016

La nostra società è marcia. L’infiammazione purulenta è scesa capillarmente finanche al livello delle congreghe di individui, associazioni, bocciofile, gruppi…
Di processi sommari è pieno il Paese poiché tali agglomerati umani sono in gran parte composti da persone di ignoranza abissale e totale inabilità a pensare. Rozzi e sgangherati, volgari, analfabeti… ma in modo diverso dalle compagnie della decantata e poetica periferia di Pasolini (che essi pretenderebbero di interpretare). L’infezione delle combriccole tende quindi ad emarginare la residua parte sana della cultura presente in esse o ad assorbirla nel servilismo ed autocompiacimento dilagante nelle medesime.
Il Potere non viene toccato poiché “loro” sanno di aver raggiunto tale obiettivo cioè: “La parola agli imbecilli (inteso nei due generi)”
Vedete come fila il ragionamento?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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