LA POESIA DI MAURO GIOVANELLI: NOTE CRITICHE –
“LE MUSE” Bimestrale per il mondo dell’Arte e della Cultura – Anno XVIII – Aprile 2018 – pag. 38

Di Ilaria Orzo

Versi liberi che evocano nostalgia: Questi sono i componimenti di Mauro Giovanelli. Colonna portante delle sue parole, mezzo utilizzato per dar voce ai pensieri, è il suo amore per la letteratura.
Le poesie trattano temi differenti, ma in ciascuna di esse è palpabile lo struggente sentimento nostalgico. Esso viene declinato e sviscerato in tutte le sue forme.
C’è la nostalgia per la patria. Quasi come se l’autore fosse un Leopardi moderno non riesce a staccarsi da ciò che è stato e volge lo sguardo a Recanati, accarezzando le gesta del grande vate, con umiltà e rimostranza.
Nostalgico è anche l’amore perduto. Il poeta si rivolge alla sua Silvia, l’amore andato, la rievoca, le parla, le spiega. C’è anche la malinconia per la cara madre. Con tono pasoliniano, si rivolge a lei, alla donna che gli ha donato la vita e che sempre sarà accanto a lui con grande affetto. Non ha dimenticato alcunché del suo passato. Tutto è perennemente vivido in lui. Ma questo universo non si accompagna solo alla malinconia e alla tristezza: Se inizialmente si lascia andare ai sentimenti di rabbia e delusione, successivamente giungerà alla conclusione che i tempi andati sono per lui dolci ricordi dell’anima e monito per vivere il presente. Il suo passato è il migliore insegnante, ricco di esperienze intense e indimenticabili. Ed è da lì che trae la speranza calmiera, come si evince da alcuni versi estratti dal componimento “Eterna carezza”: Così attenderò sereno / il giungere del nostro segnale, / vedrei il film che abbiamo vissuto, / mi immergerei negli impulsi / generati dai nostri corpi / palpito dopo palpito. / Con pazienza, senza fretta, /aspetterò la fine / /.
Pochi virtuosismi, solo tante importanti parole pregne di significato che sottolineano il suo attaccamento al sapere e la sua attenzione nei confronti del bello e dell’assoluto necessario: Figura femminile vissuta con trasporto e instancabile passione.
È difficile rimanere impassibili all’intensità dei suoi sentimenti, descritti e raccontati senza filtri mediante versi intrisi di pathos che si animano.
Notevole risulta la capacità comunicativa dell’autore in grado di creare nel lettore quella preziosa relazione empatica, abilità dei grandi poeti. I versi del Giovanelli sono racconti, schegge autentiche che disegnano l’animo dell’artista. Le sue parole sono pennellate, sfumature emotive, giochi cromatici del cuore che raccontano la sua sentimentale fragilità, in un intreccio di vibranti sensazioni.
Ilaria Orzo – Note critiche – “LE MUSE” Bimestrale per il mondo dell’Arte e della Cultura – Anno XVIII – Aprile 2018 – pag. 38

Mauro Giovanelli
PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”
In tutte le librerie

Mauro Giovanelli PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO ISBN 978 88 6206 641 9 Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi” – In tutte le librerie

MAURO GIOVANELLI – Genova

NOTE BIOGRAFICHE
Nato a Genova il 27 febbraio 1945 ed ivi perfezionato. Asilo, elementari, medie, superiori, università. Percorso netto, lineare disegno dell’organizzazione sociale sebbene sempre regolato, senza soluzione di continuità, da lettura e scrittura anche nel tempo susseguente. Ufficiale di complemento per bizzarra circostanza, dirigente d’azienda per necessità, insegnante per passione, imprenditore per presunzione, ricercatore ed altro ancora che all’istante non ricordo. Esploratore del Mondo, dall’India, Uzbekistan, Russia, Turchia, Europa, Libia, Messico, Perù, Sahara, ecc. e indagatore della natura umana. Scrittore, saggista, critico, libera mente.
“Quod scripsi, scripsi” (Giovanni: 19,22)

Mauro Giovanelli
PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88, 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”
In tutte le librerie

PULSIONALE – Poesia III Millennio

ISBN 978 88, 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”

Desidero rendere omaggio (avrei dovuto farlo prima) a uno degli Editor della pagina, Mauro Giovanelli, che ritengo profondo conoscitore della letteratura e arte italiana e internazionale. Singolare nella sua poliedricità, personalità non facile, direi rude e inavvicinabile per certi aspetti, ma sicuramente una delle più grandi penne in circolazione! Devo confessare, dopo aver letto il suo ultimo libro “Pulsionale – Poesia III millennio”, di essermi trovata di fronte a un capolavoro! Opera che contiene un ritratto della vita senza filtri, pagine in cui prosa e poesia si mescolano per raccontare l’amore o il dolore con la stessa intensità… Nella sua lirica che segue viene esaltata l’importanza di avere un “grembo” in cui rifugiarsi la sera quando, al ritorno a casa, si ha necessità di qualcuno a cui svelarsi senza finzioni e trovare ristoro! A presto Mauro… Grazie.
Carla Infante
Teacher presso Ministero Pubblica Istruzione

GREMBO

Se non hai “quel” grembo
entro cui riversare ogni lacrima
delle tue ferite…
Verso sera si va incontro a se stessi,
il pensare viene compresso all’essenziale,
senza fronzoli né finzioni,
così che tutto
possa stare dentro l’abito mentale
predisposto all’ultimo,
eventuale fottuto viaggio,
e lo riporrai ad ogni fottuta alba
fino a quando il sorgere del sole
ti dovesse comunicare
che un altro crudele,
fottuto giorno sta per cominciare.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Mauro Giovanelli
PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”

Mauro Giovanelli – Genova
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Pozione mortifera

Adesso che ogni mezzo di informazione bombarda i popoli d’Europa con dettagliati resoconti sul “problema” migranti ed oltre atlantico si questiona per impedire esodi di massa verso la Grande Mela, il primo obiettivo è stato raggiunto. Tranquilli! Quando le masse avranno trangugiata la solita pozione mortifera tutto il resto verrà da solo.

Mauro Giovanelli – Genova
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Pusillanimi

Anche quando dovesse sussistere il pur minimo dubbio che persone allo sbando possano sfruttare situazioni contingenti o siano esse stesse oggetto di strumentalizzazione, negar loro aiuto immediato appellandosi a cavilli giuridici già significa essere pusillanimi, intolleranti e selettivi.
Nell’Italia fascista e Germania nazista era legge perseguitare ebrei e “diversi”.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza:

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“Economia” di riferimento… La Grande Bellezza

Se dovremo morire di capitalismo mi domando:
Chi avrebbe stabilito che in Europa l’economia di riferimento debba essere quella tedesca?
Per tacere del resto è o non è l’Italia a detenere l’80% del patrimonio artistico e culturale del Pianeta?
I Governi che si sono succeduti ne erano al corrente?
Propongo che la Penisola venga considerata Patrimonio dell’Umanità quindi le siano devoluti cospicui finanziamenti per ricerca, mantenimento dei beni, protezione del territorio. Altro che “Procedura di Infrazione”

Mauro Giovanelli – Genova
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Orfano

Orfano

Fu
l’istante in cui interruppi il pianto,
solo,
nel desolato, silenzioso, catramoso
spiazzo
dell’assolata, sconosciuta periferia,
nascosto
dietro il rimorchio di un autocarro,
danneggiato,
sverniciato, abbandonato, derelitto,
orfano della motrice,
quattro cunei in legno imputridito
alle stanche, possenti ruote,
stremati custodi della sua prigionia,
che mi resi conto essere semplicemente quella
la sacra mensa della mia preghiera,
l’unica, in differenti forme, concessa all’agonia degli uomini.

Mauro Giovanelli – Genova
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Memoria – 27 gennaio 2019

Memoria
27 gennaio 2019

Sole.
Sale.
Solo
mare,
vento,
onde e
speranze,
lacrime stanche
di antiche afflizioni.
Seno
nero.
Latte
bianco.
Vagiti.
Morte.
Fragori.
Silenzio.
Memoria.
Bene e Male,
in difetto di gloria,
dinanzi al mio litorale
si fronteggiano spogli di emozioni
nel muto, colpevole, perenne, umano sconquasso.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Fulvio Leoncini, “Venite verso la croce”, tecnica mista su tavola più cera, dimensioni cm. 38,5×49,5 – Collezione Mauro Giovanelli

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VIENI!

VIENI!

Se tu vorrai ti ci condurrò.
Dove?
Su quel Pianeta che vagheggi.
È lontano ma,
in virtù di ciò che siamo
e delle leggi astrali,
quelle che flettono
tempo e spazio,
affronteremo il breve viaggio.
Dovremo tenerci per mano,
facile scivolare
lungo una qualsivoglia
linea di forza gravitazionale.
Ci faremo compagnia.
Anche là dimorano vite da salvare,
le ho viste in sogno, con te,
mai te ne sei accorta, lo so.
Hanno la mente vergine,
il pensiero pulito
come le tue candide lenzuola
stese ad un sole sfinito
da questa umanità.
Non ci sono muri.
A piacimento,
già te lo dico,
percorreremo ogni evento,
cosmico e verbale,
nel loro e nostro idioma.
Diventeranno uno,
come noi.
Impareremo l’indicativo,
molto futuro, poco condizionale,
guarderemo al passato
per mai più sbagliare,
gli ausiliari,
avere te, tu essere me.
Viceversa nella nostra intimità.
Tanti imperativi!
Quelli che adoriamo.
Trasmetteremo amore
ai nuovi amici.
Ne riceveremo.
Ho dimenticato
l’Infinito.
Amore… Vieni!

Mauro Giovanelli – Genova
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