IL POMERIGGIO DELLA DOMENICA

IL POMERIGGIO DELLA DOMENICA

Interessante questa folla disorientata, tipica della domenica pomeriggio ore 17,00, quando devono decidere di dare un senso alla loro esistenza, in particolare i due tipi che chiudono la fila di quella mostra d’arte, di spalle, uno a destra con il sacchetto degli opuscoli che sta collezionando e non guarderà mai, l’altro immediatamente a sinistra, implume, suo degno compare, orgoglioso solo dell’osceno borsello che porta a tracolla. Tizio, in primo piano, pare li stia osservando ma forse sta solo domandandosi perché si trova lì, comunque il suo sguardo si incrocia con quello di Caio, spunta appena di profilo, capelli bianchi, sciarpa al collo, viso aguzzo, affilato già di suo ma reso ancor più appuntito tanto è proteso nel cercare di fendere le ondate di conoscenza che lo stanno investendo, cerca di comprendere per venire fuori dall’uragano di ciò che gli è ignoto. Non ce la farà mai, terminato a sua insaputa. Sempronio è tutto a manca della foto, finge di guardare il quadro dove pare ci sia una “X”, incognita per eccellenza, ma si vede chiaramente che l’attenzione è rivolta altrove, non dove c’è la ressa bensì nel settore in cui mancano gli umani. Infatti è rimasto fuori campo ma vi giuro che stava lì, del resto per x tendente a zero la y… si è già perduto, come tutti gli altri, al’improvviso, forse li ho sognati perché adesso vedo solo individui sospesi in cielo tutti uguali caratterizzati dal vestito e dalla bombetta neri. Non mi è chiaro se stanno lentamente risalendo oppure candidamente scendendo. Pure io adesso mi sento diverso al punto da pormi la domanda di quale possa essere il mio ruolo. Sono forse uno dei tanti? La risposta preferirei non conoscerla anche se tendenzialmente ritengo di no.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: René Magritte, Golconda, colore ad olio, 81 cm x 1 m, Menil Collection, periodo: Surrealismo, 1953

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