Archivi categoria: Attualità

FIGLI E FIGLIASTRI

Corrado Augias sulla piccola Fortuna Loffredo: “Si atteggiava a ragazza di 16 anni” 

FIGLI E FIGLIASTRI 

Una cosa è certa: I figli dei personaggi presenzialisti, giornalisti di “grido”, politici, opinionisti, conduttori Tv, e altre categorie che ruotano intorno a questo mondo e pontificano seduti in comode poltrone, parte delle quali pagate da noi con il canone e pure nei loro uffici mentre scrivono, attraverso il finanziamento pubblico, o quando bivaccano negli scanni del Parlamento, con le tasse da strozzini che ci impongono… dicevo che i loro figli non corrono i rischi della piccola Fortuna, neppure vivono in ambienti malsani e quando saranno cresciuti non avranno problemi di “lavoro”. Infatti in quei santuari il tasso di disoccupazione, compresi amici e parenti, è 0 (zero).

Vi state domandando che c’entra? C’entra… c’entra… 

Mauro Giovanelli – Genova

www.icodicidimauro.com 

Immagine in evidenza ricavata dal web 

RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

   Perché stai leggendo questo articolo? Sussistono concrete possibilità tu sia stato “catturato” dal titolo che richiama il capolavoro di Ettore Scola girato intorno alla metà del ’76, sei mesi dopo il massacro del più grande intellettuale del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini. Ti dice qualcosa questo nome? Altrimenti non proseguire, termina qui, dammi retta, egli predicava al deserto della mente umana aggirandosi nelle desolate periferie di Roma dove è appunto ambientato il film. Non guardarti intorno, sto dicendo a te e illimitatamente a tutti gli attuali politici attivi e presenzialisti. Meglio consultare il “Manuale delle giovani marmotte” oggi tanto di moda in cui qualcuno crede di trovarci anche le poesie di Jorge Luis Borges. Pensate che un “giovane esploratore” pensò bene di declamare in Argentina non so quale filastrocca credendo fossero versi del grande poeta di Buenos Aires. Quel che è peggio in rappresentanza del “sovrano” Popolo Italiano.
Perfetto! Adesso che siamo rimasti pochi intimi sappiamo tutti che nella pellicola vi si narra la vita quotidiana di una famiglia di circa venticinque persone al riparo e nella miseria di una baraccopoli. Patriarca Giacinto Mazzatella di origine pugliese, magistralmente interpretato da Nino Manfredi, un vecchio guercio e dispotico che tratta i parenti come stracci. Il prosieguo immagino lo si conosca.
Il fatto è che ormai l’Italia viene divisa in “brutti, sporchi e cattivi” e “belli, puliti e buoni”. Indovinate da che parte stiamo? Vi voglio aiutare con qualche esempio:
Avete presente tal Roberto Formigoni? È nostro senatore! Quello insignito dall’ordine dei Cavalieri di Malta, ripreso più volte in costumino succinto, slippini stretti stretti che mettono in evidenza l’apparato riproduttivo mentre dallo yacth di “soli” 30 metri, proprietà Pierangelo Daccò, si tuffa a “conchetta” turandosi il naso, mare pulitissimo, azzurro, senza petrolio. Secondo il suo gusto costui è sempre elegante durante il “lavoro” ma con colori vistosi, giacche appariscenti, insomma una pessima copia di Jep Gambardella de “La grande bellezza”. Ebbene al tizio in questione, più un certo Umberto Maugeri, il sopra citato possessore della barca e altri due o tre, hanno sequestrato beni per circa 60 milioni di €uro poiché accusati di riciclaggio, associazione a delinquere e altre amenità. Ma l’aspetto apparentemente più banale invece rilevantissimo ai fini di ciò che desidero esplicitare è che questo “signore” aveva avanzato causa per diffamazione alla trasmissione “Report” diretta dall’unica conduttrice Tv degna di tale nome che abbiamo in tutta la Penisola. Ovviamente (neppure tanto) il Formigoni perse quindi è costretto a pagare 5 mila €uro fra spese e risarcimento ma… sorpresa! Da un controllo effettuato presso la BNL del Senato risulta che il Roberto non è titolare di alcun conto corrente quindi privo di fondi aggredibili, probabile che la retribuzione da parlamentare la introiti in contanti. Per di più, ciliegina sulla torta, questi soldi non potranno mai essere “incassati” perché lo impedisce una legge del 1965, la numero 1261 del 31 ottobre, che in materia di retribuzione dei parlamentari recita: “L’indennità mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate”.
In sostanza a qualunque comune mortale condannato viene requisito un quinto dello stipendio mentre all’esercito dei politici… NO! Inoltre “loro” godono dell’immunità, hanno le rimunerazioni più alte del Pianeta, usufruiscono di benefits da Maharaja, assistenza sanitaria gratuita anche per parenti e affini, auto blu, scorte, reversibilità della pensione (vitalizio) a 360 gradi (non ci vorrà molto che la estenderanno pure agli amici più stretti) che percepiscono dopo un solo giorno di “presenza”.
Qualora questo Parlamento riuscisse ad arrivare a scadenza mandato (primi del 2018), che poi è il loro vero obiettivo, tutti i componenti godranno di una cospicua rendita vita natural durante con ogni prerogativa di cui sopra. I nostri figli e nipoti dovranno lavorare fino a 75 anni per mantenerli.
Il caso “Etruria”? Avete visto come sono belli, ben pettinati, puliti, ingessati nei loro abiti i componenti la famiglia Boschi? E che supponenza! Ci fosse uno di noi implicato in un fatto del genere?
E i Marò? L’unico “incidente” di politica estera in cui l’Italia non potrebbe fare di più. Da quattro anni ce li somministrano in ogni Tg nazionale forse per evitare argomenti più “sensibili”. In fondo sono accusati di omicidio di due brutti, sporchi e cattivi pescatori indiani che hanno lasciato per sempre mogli e figli. Non sarebbe la verità l’obiettivo da perseguire augurandoci siano innocenti? Notato come sono fieri nelle loro scintillanti divise, che presenza e sicurezza ci danno dal teleschermo? Ci trovassimo in quella situazione staremmo marcendo in una fetida cella del Kerala, questo è certo (già accaduto proprio in India).
E Giancarlo Galan? Politico italiano ex Presidente di Regione ed ex Ministro. Proprio stasera il Tg2 comunica che l’aula “ha approvato” la decadenza del medesimo da deputato poiché condannato in via definitiva. Chiaro? “loro” si autogestiscono. E se la Camera “non avesse approvato”?
Quindi? Da che parte pensate siamo collocati qualunque sia la posizione sociale di ciascuno? Nel senso di “status” intendo, di diritti e doveri. Io credo fra i brutti, sporchi, cattivi… sottomessi e rassegnati.
Queste due ultime le peggiori fra le condizioni di un popolo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio dell’Autore.

RIPRODUZIONE RISERVATA

NON È UN PAESE PER ELETTORI (Genova, cormorani, petrolio, gufi e Renzi)

NON È UN PAESE PER ELETTORI
(Genova, cormorani, petrolio, gufi e Renzi)

Dunque… da dove cominciare? Mica facile! Considerando che la nostra Penisola è diventata un cinema all’aperto che ne direste de “Il Padrino”? In particolare la scena in cui il vecchio e stanco don Vito Corleone (Marlon Brando), durante il colloquio con il suo erede (Al Pacino) che era andato a trovarlo per chiedergli un consiglio, così lo mise in guardia: “Ricordati Mike, chi avanzerà la proposta di Barrese… quello è il traditore.” No! Credo non sia una buona idea, Mike avrebbe dovuto ricordare un solo nome, qui sarebbero troppi fra spergiuri, confidenti, impostori, affaristi, voltagabbana, bugiardi… ci vorrebbe la memoria di un branco d’elefanti. Al massimo si potrebbe e si deve tener conto di una massima citata in quella stessa pellicola: “Mai odiare il nemico, ti fa perdere lucidità di mente”.
Eh, sì! Perché ho l’impressione che i cittadini e il Governo italiani non abbiano più la sensazione di appartenenza alla stessa “famiglia” che, proprio in relazione al tema trattato nella trilogia firmata dal regista Francis Ford Coppola, sono ora sempre più numerose ed ingorde oltre che propense a formulare al popolo “offerte che non si possono rifiutare”. Ci vuole calma, attenzione, stiamo muovendoci su un terreno minato e… poco ricettivo. Statistiche alla mano, da una parte sembrerebbe che il nostro Paese detenga il triste primato di avere la più alta percentuale (sfiora il 70%) di analfabeti funzionali e di ritorno, dall’altra sia fra le prime dieci Nazioni del Pianeta più corrotte e ignoranti… Una bella miscela esplosiva!
Dal referendum del 17 aprile 2016 inerente le così dette “Trivelle” emerse un dato (Ministero dell’Interno) definitivo, significativo e prevedibile che attesta l’affluenza dei votanti al 31,19% (dei quali il fronte del Sì supera l’86%) quindi astensionismo al 68,81%. Da ciò si evince in modo inequivocabile che tali valori coincidono con il triste primato di cui sopra ovvero il futuro della Nazione è nelle mani di illetterati, ignoranti e menefreghisti fra i quali potrebbero esserci molti politici. Infatti la responsabilità dell’ignavia in cui sono precipitati i cittadini è tutta degli Esecutivi che si sono succeduti in questi ultimi trent’anni (ad essere generosi) fino all’attuale il cui Presidente del Consiglio, che è stato legittimamente nominato dal Presidente della Repubblica, quindi senza esser passato da una consultazione popolare, ha invitato a non andare a votare e lui stesso, per coerenza al suo vile abito mentale, non si è recato al seggio. Non menziono la “Buona scuola”, “Sanità”, “Fisco”, ecc.
Proprio durante tale celebrazione di “sovranità popolare”, anzi mi pare il giorno stesso, concessa obtorto collo dal Parlamento, un tubo ed una diga della IPLOM di Busalla (entroterra ligure) si permettono il primo di spaccarsi e la seconda cedere, con l’inevitabile conseguenza che 50 tonnellate di petrolio vengono dispersi nel bellissimo, azzurro e aperto mare di Genova la Superba. Ovviamente i notiziari nazionali cominciarono a diffondere la notizia non ad urne chiuse ma a scrutinio effettuato, anzi per sicurezza (in questi casi sì che la cautela è tenuta nella massima considerazione) qualche giorno dopo fino ad accennare all’accadimento quando possono bisbigliare che “proseguono senza sosta le operazioni di messa in sicurezza e bonifica dopo la rottura della tubatura IPLOM. Parte del petrolio ha superato la diga, e il timore è che il peggioramento delle condizioni meteo aggravi la situazione”. Colpa del brutto tempo! A parte il fatto che i telegiornali regionali descrivono (i soliti gufi ma questa volta si tratta di cormorani come vedremo) una situazione più allarmante tipo donne, mogli e madri, in strada con la mascherina per difendersi dalle esalazioni, bambini chiusi in casa, gestori degli stabilimenti balneari preoccupati per l’imminente stagione estiva, così ristoratori, albergatori (che hanno ricevuto disdette), commercianti, bagnini, ecc. nonché cassa integrazione per 240 operai della stessa raffineria che chiude, quindi perdita di posti di lavoro, quegli stessi che il giovane ma aitante Renzi invocava di difendere nella sua incisiva propaganda di andare a passeggiare anziché a votare. Fortuna sua che siamo in aprile altrimenti avrebbe ripetuto l’esortazione di un certo Craxi (cui gettarono le monetine all’uscita dall’Hotel Raphael) che invitò benevolmente di “recarsi al mare” cosa che qui è al momento poco salutare; ho detto “qui” perché il sottoscritto è genovese e, per citare il mio grande amico nonché bravissimo artista Enrico Bafico nel corso della mia intervista: “la genovesità è un sacrificio di cui bisogna essere degni”.
Senza tener conto dei danni al torrente Polcevera in merito ai quali il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha dichiarato “serviranno fondi straordinari perché questo corso d’acqua ha subito un danno molto serio”, le ultime notizie “locali” dicono che la scia di petrolio in mare sta procedendo verso la Costa Azzurra e vaga incontrollata come “una nave senza nocchiero in gran tempesta”. Spinte dalle correnti le chiazze di oro nero hanno preso il largo e nel pomeriggio di ieri i telerilevamenti le hanno localizzate già dopo Savona, davanti a Loano direzione ovest. Impossibilità pure di poterlo “recuperare” almeno parzialmente proprio per lo spandersi a “pelle di leopardo”.
Spero di essere stato chiaro e conciso (non coinciso come, bontà sua, aveva suggerito il Presidente della Camera per correggere un deputato che esordì dicendo “Sarò circonciso…”).
A questo punto dovrebbe sorgere spontanea una domanda: Come ve le spiegate tutte queste “contraddizioni” e “alterigia” da una parte e noncuranza dall’altra? Non potrebbe essere che la popolazione si sia “assuefatta” all’arroganza del Potere “cum gaudio magno” dei nostri Governanti? In merito alle ultime dichiarazioni del magistrato Piercamillo Davigo, Consigliere delle Sezioni unite penali presso la Corte di Cassazione, parleremo prossimamente.
Sempre restando nel mondo dello spettacolo, e concludo, nel film carcerario “Le ali della libertà” (The Shawshank Redemption) di Frank Darabont ad un certo punto il detenuto Ellis Boyd (Morgan Freeman) confessa sconsolato all’amico e collega Andy Dufresne (Tim Robbins): “Io dico che queste mura sono strane (del penitenziario n.d.a.). Prima le odi, poi ci fai l’abitudine e, se passa abbastanza tempo, non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato. È la tua vita che vogliono, ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno.”
“Istituzionalizzato…” Bel termine. Non potrebbe essere questo il problema vero? L’abitudine all’oppressione? Il giogo del padrone? Tanto da sentirci a disagio solo pensare di uscirne? Ci hanno rubato una porzione importante della nostra esistenza quindi ormai vada come vada? Il cervello è sedato? Abbiamo rinunciato ad ogni aspettativa? O siamo intimoriti? Quindi la risposta che proferisce sicuro Andy Dufresne alla considerazione appena udita: “La paura ti rende prigioniero, la speranza può restituirti la libertà.” che risveglia la coscienza di Ellis Boyd non avrà alcun effetto su di te, anonimo lettore?
Pensaci!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

L’articolo “NON È UN PAESE PER ELETTORI” è stato pubblicato il 27 aprile 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it

Immagine in evidenza ricavata dal web

RIPRODUZIONE RISERVATA

P. S.
Per questo articolo qualcuno mi accusa di essere “prolisso” ma… quando si è circondati da persone che, non per loro colpa, stentano a capire un concetto spiegato in poche righe, ciò che fanno i “grandi” attuali giornalisti proprio a tale scopo, siete d’accordo sull’opportunità di spendere due o tre paragrafi in più per cercare di penetrare efficacemente nella mente dell’interlocutore al fine di aprirla? Risvegliarla dal torpore? Come l’untuoso petrolio si incunea, filtra capillarmente nel nostro territorio spegnendo al contrario la vita? A malattia grave terapia pesante. Sì o no?
Mauro Giovanelli – Genova

CINEMA, INFORMAZIONE, DIPLOMAZIA E… MARÒ (il caso Valentine Jalstine e Ajesh Binki)

Considerando che ho sentito “ventilare” l’ipotesi, partorita da qualche nostro “Onorevole”, ossia celebrare pure la “prigionia” dei due Marò in occasione del 25 aprile prossimo, ripropongo l’articolo che segue ricordando che non solo sono accusati di omicidio ai danni di Valentine (alias Jelastine) e Ajeesh Pink ma dal 15 febbraio 2012 vengono utilizzati, nelle loro divise scintillanti, per distrarre l’attenzione del 70% di analfabeti funzionali e di ritorno presenti in Italia (record mondiale) dai danni provocati da Governi innominabili che si sono succeduti nel nostro Paese (Davigo docet) e un’Europa allo sfascio.
Mauro Giovanelli – Genova

CINEMA, INFORMAZIONE, DIPLOMAZIA E… MARÒ
(il caso Valentine Jalstine e Ajesh Binki)

Nel film “Le ali della libertà” (The Shawshank Redemption) di Frank Darabont c’è una scena di pochi fotogrammi, durata una manciata di secondi, che ritengo sia la più significativa e commovente di tutta la storia. Complimenti allo sceneggiatore, che è il regista stesso, qualora Stephen King non l’avesse prevista nel racconto da cui è tratta la pellicola. Il giorno dopo la prima notte di espiazione della ingiusta condanna a vita comminatagli, Andy Dufresne (Tim Robbins), seduto nel refettorio del carcere, sta esaminando la brodaglia che ha davanti per cercare di prendere atto della nuova situazione in cui, suo malgrado, si è venuto a trovare. Appartato dagli altri attuali colleghi veterani ascolta i loro compiaciuti commenti circa le percosse cui la sera prima è stato oggetto un altro iniziato, un numero di matricola, ad opera di un sadico agente di custodia. La risposta secca dell’addetto all’infermeria, “È morto!”, alla richiesta buttata lì da un detenuto di come stesse la vittima, fa cadere tutti in un silenzio tombale per lo sconcerto suscitato da tale futile domanda. È Andy Dufresne che interviene per soddisfare, sebbene difficile da elaborare, la più semplice e naturale delle curiosità: “Come si chiamava?”. Forse è questa la chiave di volta su cui regge l’impalcatura del messaggio che l’autore ha voluto dare nell’esporre quei fatti.
Senza dubbio ho perso qualche passaggio nella lettura frettolosa dei vari quotidiani, allora sul caso che vede coinvolti i nostri due fucilieri di marina in India mi sono sfuggiti alcuni particolari. So ad esempio che i connazionali Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, cui auguro di cuore possano dimostrare di essere totalmente estranei ai fatti cui sono chiamati a rispondere, hanno trascorso anche lo scorso Natale presso l’ambasciata italiana a Nuova Delhi con i loro cari, seguo con interesse l’evolversi della trattativa diplomatica tra la Farnesina e il Ministero degli Esteri indiano, ho rimarcato il punto in cui il nostro Presidente della Repubblica li ha citati nel suo discorso di fine anno.
Le due vittime di quel triste episodio so che erano indiani e ne conosco i nomi, Valentine Jalstine e Ajesh Binki, anche se vengono sempre citati per il lavoro che svolgevano. Mi domando: che persone erano? Giovani o anziani? Vivevano solo del pescato? Avevano moglie e figli? Credevano in qualcosa? Coltivavano sogni, speranze?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore

Pubblicato su “Il Secolo XIX” del 5 gennaio 2014 pag. 29 con il titolo “Anche quei due pescatori avevano un nome” e su “Il Segno” 1/15 febbraio 2014 pag. 2 con il titolo “I Marò, il cinema, la diplomazia… e tante domande senza risposta” – http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

RIPRODUZIONE RISERVATA

IL QUINTO STATO…

IL QUINTO STATO…

Che tristezza leggere commenti nei quali persone che fuggono da guerre, disperazione, miseria, ingiustizia e prevaricazione vengono definiti “quelli”. A una parte di costoro sono indirizzate le mie parole.
Chissà quanti di voi si dichiarano cattolici, meglio ancora “credenti”, termine pregno di fede autentica, sofferta, certamente “praticanti”… così la domenica mattina andrete ben acconci alla celebrazione eucaristica al fine di purificarvi, alcuni riceveranno la comunione, segno distintivo dei cristiani e dono dello Spirito Santo.
Il pomeriggio, in particolare all’ora del thé, comodamente seduti nelle vostre confortevoli poltrone, potrete pontificare su questa ignobile situazione, scandalizzarvi dei “barbari” invasori del vostro Paese senza pensare che il benessere di cui oggi godete è frutto di secoli di sfruttamento del così detto “terzo mondo” e non solo, che molti dei vostri privilegi sono una parte del bottino ricavato da saccheggi e devastazioni perpetrati, senza soluzione di continuità, ai danni di territori da dove gli Stati occidentali, con la compiacenza di laidi dittatori conniventi, hanno attinto risorse energetiche, ricchezze, sfruttamento di mano d’opera, sottrazione di materie prime al fine di dare ulteriore impulso al nostro sviluppo, permetterci di perseguire il progresso e consentire gli attuali ma sempre più incerti livelli di vita.
Adesso siamo arrivati alla resa dei conti, preparatevi signore e signori, la pacchia è finita e ciò che sta avvenendo è irreversibile nonostante il vostro sdegno salottiero.
Se non riuscite a comprendere che questa è una fase memorabile che sta segnando un’epoca, se rifiutate di individuare il vero nemico negli strapagati politici di casa nostra, corrotti, ignoranti, amorali, servi dei potenti e delle lobby internazionali, se ignorate che il vecchio continente, sotto l’egida degli alleati oltre atlantico, continua a tessere trame al solo scopo di mantenere la supremazia sul resto del Pianeta, se vi fiacca solo ipotizzare che un’Europa divisa fa comodo ai pochi che disegnano le strategie planetarie (preoccupante che neppure ci “arrivino” i diversi capi di Stato).
Se vi riesce difficilissimo intendere che al termine della “grande guerra” le più importanti ridefinizioni territoriali coinvolsero l’ex impero ottomano, dall’Iraq alla Palestina, ed a quasi un secolo di distanza stiamo ancora facendo i conti con decisioni prese a tavolino dalle potenze europee di smembrare antiche istituzioni imperiali, tracciando confini su carte geografiche con goniometro e righello (neppure il regolo calcolatore) come giocassero a Monopoli, se ignorate che gli ebrei scampati alle persecuzioni naziste nel corso del secondo conflitto mondiale dovessero in qualche modo essere collegati alla “terra promessa” (?) e ci si pose il problema di come accontentare entrambe le fazioni, giudaici e arabi, giungendo alla conclusione di quanto fosse inattuabile soddisfare le giuste richieste di entrambi (a mio parere un po’ più giuste quelle del popolo lì insediato dalla notte dei tempi, la Filistea), ma che era anche “indifendibile” accettare di appoggiare solo una delle due posizioni… chissà perché..? Quindi il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Risoluzione numero 181 e il Mandato britannico sulla Palestina fu diviso in due stati, uno ebraico e l’altro arabo (votarono a favore 33 nazioni, fra le quali USA e URSS, contro 13 contrarie (ovviamente orientali a parte Cuba) che fecero ricorso (respinto senza dubbio alcuno) alla Corte Internazionale di Giustizia, sostenendo (a mio avviso con ragione) la non competenza dell’assemblea delle Nazioni Unite nel decidere la ripartizione di un territorio contro la volontà della maggioranza dei suoi residenti (sarete almeno edotti sul principio che non esiste peggiore dittatura di quella della maggioranza).
Se è stancante riflettere sul fatto che incuneare a viva forza un popolo, passato piè pari da vittima a carnefice, in una porzione di territorio espropriato ai legittimi proprietari, di conseguenza vi riuscirà impossibile immaginare quanto quell’area rappresenti il punto focale delle strategie mediorientali e costituisca punta di diamante delle Grandi Potenze.
Se faticate a costruirvi una rappresentazione mentale dell’attuale concezione di convivenza fra i popoli in cui prevalgono capitale, finanza, profitto, concentrazione di ricchezza a pochi eletti e divisione di scarse briciole alla restante parte dell’umanità, pertanto si rende indispensabile un cambiamento radicale… allora abbiate almeno il pudore di tacere, non pronunciatevi, statevene zitti, pregate e peccate, confessatevi, peccate ancora e confessatevi nuovamente in modo da ottenere l’assoluzione dal vostro parroco, soprattutto seguitate, è vostro diritto, a pascervi nella nicchia che avete conquistato, preservatela fino all’ultimo respiro, secondo i canoni che ritenete moralmente giusti ed equi.
Quando tutti saremo giunti dove dobbiamo andare… di certo il paradiso spalancherà le sue porte per accogliervi.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Giuseppe Pellizza da Volpedo, 1901, “Il quarto stato”, Museo del Novecento di Milano

RIPRODUZIONE RISERVATA

BASTAAA !!!

BASTAAA !!!

Non saprei da chi cominciare per dire, molto semplicemente, basta! Desidererei non vederti più Serracchiani, mi ha stancato il tuo incedere lento, beato, quel mezzo sorriso indisponente che hai, sempre la stessa espressione, immutata, tranquilla, il clone della Bindi, lei era come te, tu sarai come lei se non accade qualcosa che vi cacci dall’occupazione abusiva dei Palazzi.
Basta! Ti prego Bersani, non ne posso più delle tue “massime” da truzzi, l’accento dialettale, la parlata stancante, vattene per piacere. Ogni volta che inquadrano una delle due Camere mi indispone vedere Bossi seduto al suo scranno, la faccia viscida e untuosa di Scilipoti tanto che al confronto un’anguilla spalmata di grasso è cartavetro.
Basta! Finiscila Crozza di fare l’imitazione di Razzi, questi non merita neppure l’ironia, già te l’ho scrissi una volta: alla “massa” lo rendi simpatico, abbiamo il 60% di analfabetismo funzionale e di ritorno e non capiscono “cosa” realmente sia quell’individuo. Antonio Razzi! Che non conosce l’italiano, affronto alla nostra cultura millenaria, l’unico manoscritto che ha imparato a interpretare è il cartello esposto all’ingresso della buvette “Si prega di osservare l’orario” e lui infatti sta fuori, ubbidiente, immobile a fissare il cartello senza neppure domandarsi perché…
Chiudiamo una volta per tutte con immagini del Parlamento, irrita i nervi individuare la Finocchiaro Anna che, braccia conserte e scialle di prammatica sulle spalle, d’estate foulard in seta, si muove tra gli scranni, o ai piani bassi, come chi sta distrattamente passeggiando nei corridoi di una mostra d’arte di cui nulla comprende. Lei è in attesa di uscire per recarsi al supermercato con auto blu e uomini di scorta destinati a prendere le confezioni dagli scaffali più alti.
Risparmiatemi la vista di Alfano, vi scongiuro, lo intervistate sempre, perché? Tanto per ogni accadimento che lo riguarda fornisce ogni volta la stessa identica risposta, con l’immutabile espressione contrita e compresa… (bello però “contrita e compresa” voi che ne dite?) che avrebbe la faccia della supposta l’attimo prima di essere utilizzata. Evitate Gasparri! Mi devo mettere in ginocchio? Farò pure quello se necessario. Gasparri! Ma vi rendete conto o no? “Fate i fessi per non pagare dazio” o che altro? Dico a voi cronisti, giornalisti, paparazzi. Ogni volta lo chiamate per farci ascoltare le sue opinioni e lui, come un camaleonte, scende ratto dal ramo più basso della politica per inferire rapide linguate a destra e manca (quelle a manca sono colpi a salve, lì c’è il vuoto). Rutelli! Ogni tanto spunta, è primavera, sta germogliando di nuovo, cresce piano piano come l’erezione di un autosufficiente.
Voi! Sì voi “onorevoli”, mi state rubando enormi porzioni di vita, oltre tutto il resto, io desidero scrivere di letteratura, arte, poesia, donne, ma… disturbate, siete di ingombro e… costate. Padoan! Diamoci un taglio con questo poveruomo, scommetto che a sera, quando rientra a casa e la moglie lo obbliga a nettarsi le suole sullo zerbino, escono fuori “spread”, “sommari”, “goniometri”, “diagrammi”, “indici” ISTAT… A proposito! Di questo Istituto inquadrano sempre e solo l’esterno, l’ingresso. Avete notato? Ma chi e che caspita ci sarà lì dentro? E quanti? Sarei curioso di entrarci, potrei sbagliarmi ovviamente ma ho la sensazione che ci sia una marea di impiegati, segretarie, dirigenti, manager, fattorini, tutti testa a cuocere solo per dare i numeri a Renzi. Ogni santo giorno esce fuori dai TG nazionali un “meno o più zero” virgola qualcosa in relazione alla notizia che seguirà, dati “a orologeria” come usavano dire anni fa per ogni avviso di garanzia recapitato a Berlusconi. Berlusconi… ma perché? Non sarebbe giunto il momento di andare in crociera? Niente da fare, appare, camicia bruna e casco in fibra di carbonio, adesso compete con Salvini per Bertolaso (buono questo)… Matteo Salvini! Lo stavo scordando… in piena rincorsa di un posto al sole delle Alpi, Prealpi, Appennini, pure quello siculo, e naturalmente anche del più grande Canyon d’Europa, il Gorroppu ubicato nel Supramonte, in Sardegna… intanto a “manca” ci si batte per Bassolino fregato alle primarie PD dalla compravendita di voti… tutta gente nuova, il futuro che avanza.
Ma… la guida scout Renzi Matteo detto anche il rottamatore, termine non ancora approvato dall’Accademia della Crusca, forse meglio “rottamoso”, oltre che abbassare gli extragalattici stipendi di lor signori medesimi, abrogare la “schifezza” Fornero, non avrebbe dovuto guardare al “futuro che avanza”? Non più tardi di ieri, alle maestranze che stanno lavorando nel tunnel della Salerno-Reggio Calabria ha dichiarato: “L’Italia deve correre, non rincorrere”. Con che? D’accordo che a questi “unti” dalla furbizia (virtù servile) le stampelle le passano “gratis” le super attrezzate cliniche di cui sono attrezzati i Palazzi Madama, Chigi, Montecitorio, Quirinale e finanche il Viminale, però avrebbero dovuto subentrare i giovani, non Verdini, Casini… Casini! Ma cosa ci sta a fare in parlamento Casini? E La Russa?
Ecco! Un miracolo riuscito a Renzi, dobbiamo ammetterlo, è che pur introducendo alcuni giovani ha fatto subire a questi una “mutazione” ovvero li ha educati ad adeguarsi al “vecchio” stile, anzi oltre, è riuscito a portarli al primo ventennio. Tipo la Pina Picierno che, in quanto a finezza e buon gusto, se la batte con la Santanché, Elena Boschi detta “Etruria”, Marianna Madia che pare uscita da una pala d’altare dipinta dal Beato Angelico, Roberta Pinotti che necessita di F35 così a noi giungono F24 dall’Agenzia delle Entrate, Pippo Civati il “temporeggiatore”, Stefano Fassina il “Carneade? Chi è [era] costui”, Matteo Orfini detto “il silenzio è d’oro”, Matteo Richetti soprannominato “Spugna”, nostromo e braccio destro di capitan Uncino, infatti assorbe con estrema facilità ogni corbelleria gli venga indirizzata. Gianni Cuperlo “Il negoziatore”, ecc. In fondo solo fra deputati (nr. 635) e senatori (nr. 315) per un totale di 945 soggetti (negli USA poco più di 500) non è possibile elencarli tutti. Gli altri che accipicchia faranno? Ghedini lo sappiamo, Enrico Letta anche… Renata Polverini che da ex Presidente regionale ignorava l’enorme deflusso di denaro pubblico causato dai suoi più stretti collaboratori a proprio esclusivo vantaggio… Laura Boldrini che in destrezza nelle espressioni facciali supera il più abile dei mimi, indubbiamente dotata di nervi abituati a far eseguire alla mandibola rapidi spostamenti sul piano orizzontale tali da incurvare a piacimento il labbro inferiore che, in un nanosecondo, muta espressione secondo la circostanza, , allegra o contrita, un monumento alla simulazione… Eh, sì! Chissà quanti ne dimentico di quelli che sono sul palcoscenico e dietro le quinte di questo teatro.
Basta! Intanto vi faccio notare che ogni volta che li inquadrano sono sempre sorridenti, realmente, anche a Strasburgo, Bruxelles, e Lussemburgo (Già! Perché il Parlamento Europeo dispone di tre sedi) battute tra loro, pacche sulle spalle, bacini a vanvera; vivono tutti in un mondo “a parte”. Non se ne può più davvero, per questo in un post ho scritto a lettere cubitali “Sono strafatto di me stesso”, ho superato la soglia di sopportazione, è una questione di dignità, e non ho considerato Quirinale, Viminale e l’indotto che ruota intorno al carrozzone della politica, sindaci, assessori, Province, Regioni, perfino l’esercito di femmine che stanno sul libro paga degli italiani, a loro insaputa, una a caso mi viene in mente la Nicole Minetti che coordinava le famose “olgettine” mentre nei ritagli di tempo svolgeva l’incarico di consigliere regionale (se non vado errato oggi gode di un vitalizio alla tenera età di 31 anni).
Ma che costo avranno? Qualcuno lo sa? Se lo è mai chiesto? Tutti sprofondati nelle poltrone, aggrinfiati alla loro porzione di potere acquisita. Ho avuto modo di confrontarmi con assessori, appunto, i quali difendono il PD oltre ogni logica quando perfino il velociraptor D’Alema ne ha condannato la linea politica. E con tutto quello che costui guadagnerà se ne è accorto solo ora che il Matteo nazionale è un imbonitore stile il Berlusca? Presuntuoso come lo sono i mediocri, arrogante alla stregua degli insicuri?
Basta!!! Venticinque anni fa qualcuno disse “scendo in campo” e ne venne fuori un affollamento di indegni che nessun popolo credo abbia mai visto alla guida del proprio Paese.
Adesso tocca a noi, dobbiamo assolutamente sgombrare il campo con tutti gli strumenti che la democrazia mette a disposizione, poi passare il tosaerba, diserbante e pure l’aspirapolvere. Per ricominciare a vivere da persone degne…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web: “Urlo” di Edvard Munch, pittore norvegese, Løten, 12 dicembre 1863 – Oslo, 23 gennaio 1944

RIPRODUZIONE RISERVATA

SE SÌ VERSIONE II (cercando di sgombrare il campo circa l’equivoco sulla posizione di Renzi Matteo quale Presidente del Consiglio)

DOPO LUNGO CONFRONTO QUESTA VERSIONE COMPLETATA DOVREBBE METTERE UN PUNTO FERMO ALL’ANOMALA POSIZIONE DI RENZI QUALE ATTUALE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E SULLE DUBBIE DECISIONI ASSUNTE IN TAL SENSO DA NAPOLITANO DURANTE IL SUO MANDATO.

SE SÌ VERSIONE II
(cercando di sgombrare il campo circa l’equivoco sulla posizione di Renzi Matteo quale Presidente del Consiglio)

Ecco come Jean Paul Sartre, nel 1952, sintetizzava dal punto di vista esistenziale la condizione di squilibrio tra la feroce dittatura di Stalin (non dimentichiamo che costui rese il termine “comunista” una parola impronunciabile) che nel 1940 riuscì finalmente a far assassinare il suo peggior rivale Lev Trockij facendo crollare definitivamente il sogno di Marx ed Engels su un affrancamento dell’umanità dal “bisogno” e il conseguimento del “socialismo reale”:
I comunisti sono colpevoli perché hanno torto nella loro maniera d’aver ragione, e ci rendono colpevoli, perché hanno ragione nella loro maniera d’aver torto”.
La citazione potrebbe non dire alcunché su quanto segue al contrario qualcuno, chissà, magari sarebbe in grado di trovarla attinente. Andiamo al nocciolo della questione e mettiamola così:
“E’ corretto dire che secondo la Costituzione Titolo III articoli 92 e seguenti il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio, ecc. ecc.” Questo è vero.
Se sì…
– Posso affermare che è altrettanto corretto dire che dopo l’ultimo Presidente del Consiglio nominato dal Presidente della Repubblica a seguito di regolari elezioni (Berlusconi, dimissionario dal 2011) i tre successivi (Letta, Monti, Renzi) sono stati scelti dal medesimo Presidente della Repubblica senza disporre di alcuna indicazione di voto?
Qui mi devo soffermare per una’importante precisazione che a prima vista potrebbe sembrare attenuante invece, osservandola al microscopio polarizzato, a me pare un’aggravante non da poco.
È vero che dopo il catastrofico Monti (voluto da chi? La scusa si conosce: “per salvare l’Italia”. Da che cosa?) ci furono le elezioni del 2013 “vinte” dal PD di Bersani per un pelo di acaro avendo il M5S, rivelatasi seconda forza politica nazionale, scompigliato equilibri risalenti al Triassico Medio. Venne comunque conferito al buon Pier Luigi l’incarico di formare il Governo (diciamolo pure, non è un fulmine di guerra, omologato come tanti altri, e la sua campagna elettorale affidata interamente alla tintoria sotto casa per “smacchiare” il giaguaro fu disastrosa, e pure leggermente patetica, come quella della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria). Il filosofo uscito dalla Università di Bologna Alma mater non riuscì a far capire a Beppe Grillo la “critica della ragion pura” di Immanuel Kant quindi dovette ritirarsi con “summo gaudio” di tutti i suoi colleghi di Partito (valli a capire questi). E cosa fa il capo dello Stato? Si inventa Letta (nipote), mica l’ultimo arrivato, uno sveglio al punto che, stranamente, riesce a fare il miracolo (sarà l’ultimo): formare il Governo. In tutto il suo mandato tre sono state le invenzioni di Enrico: “Non sono Babbo natale”, “Non ho la bacchetta magica” e, micidiale, “Mica ci ho scritto ‘Jo Condor’ in fronte”. Un inciso: In Spagna (Repubblica unitaria, Monarchia costituzionale, Sistema parlamentare) nella attuale situazione post recenti elezioni è stato dato tempo ai partiti di trovare un accordo di governo entro il prossimo 2 maggio. Se per tale data non ci sarà un Presidente, saranno convocate nuove elezioni già fissate per il 26 giugno. Perché Napolitano non ha fatto altrettanto? Già dopo Berlusconi, ma pure con il fallimento Bersani, e anche dopo il soporifero Letta (nipote).
Se sì…
– Posso asserire che, essendo la nostra una Repubblica Parlamentare e non Presidenziale, dopo il primo evidente errore di valutazione da parte di Napolitano sulla scelta effettuata (voluto o no?) con Monti, ed il secondo sbaglio con Enrico Letta, alla terza “distrazione” con Renzi Matteo l’Italia è da cinque anni nelle mani delle (dubbie?) decisioni del Capo dello Stato a parte le elezioni del 2013?
Se sì…
– È giusto porsi la domanda del perché, almeno dopo Letta, egli non abbia sciolto le Camere e chiamati i cittadini alle urne?
Se sì…
È esatto dichiarare che in questo lustro il Popolo Italiano non ha più avuto modo di decidere da quale partito o coalizione di maggioranza relativa statuita a seguito di regolari elezioni Napolitano avrebbe dovuto “estrarre” il nome cui assegnare l’incarico di formare il Governo? In questo caso il suffragio del 2013 non ha peso.
Se sì…
È esatto dire che Renzi Matteo è al Governo per decisione del Capo dello Stato (cui gli è consentito farlo) ma non su indicazione della volontà dei cittadini?
Se sì…
E tenendo conto che mai nella storia della Repubblica si è verificata una situazione così palesemente contraria ai princìpi di una Repubblica Parlamentare…
È regolare dire che Renzi Matteo governa legalmente ma non legittimamente? Ossia svolge quell’incarico senza che gli sia stato assegnato dal Popolo sovrano?
Se sì…
Ho finito, grazie. Anzi no, neppure si potrebbe parafrasare Jean Paul Sartre “Renzi (e Napolitano) sono colpevoli perché hanno torto nella loro maniera d’aver ragione, e ci rendono colpevoli, perché hanno ragione nella loro maniera d’aver torto” che sarebbe un po’ come dare un colpo al cerchio e uno alla botte per il semplice fatto che abbiamo una legge elettorale dichiarata incostituzionale da tempo per cui “Renzi (e Napolitano) sono colpevoli”. Punto

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Montaggio eseguito dall’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

ONDE GRAVITAZIONALI, MAROSI PARLAMENTARI, FRANGENTI CLERICALI

ONDE GRAVITAZIONALI, MAROSI PARLAMENTARI, FRANGENTI CLERICALI

Oggi è stata confermata una delle più grandi scoperte scientifiche del nostro tempo che supera o fa il paio con quella de “Il bosone di Higgs” teorizzato nel 1964 e rilevato per la prima volta nel 2012. È la “particella di Dio”, così venne definito, che permea l’Universo conferendo massa a quelle elementari. In parole povere l’elemento cosmico primario…

Intanto, lesto come un furetto… “il Capo del Governo” – ha detto Fernando Ferrone, Presidente INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), nel corso della conferenza stampa tenutasi a Pisa – “ci ha chiamato per farci le sue congratulazioni e questo è un fatto rilevante in sé”. Ancora più ragguardevole, aggiungo, la proposizione che è riuscito a partorire: “Bravissimi i ricercatori di Cascina e dell’INFN”, ma forse non aveva ben chiaro di che si stesse parlando. Eh, sì! Lui è fatto così, si fa vivo solo se avviene qualcosa che possa essere sfruttato positivamente. A Genova mica s’era fatto sentire, tanto meno vedere durante l’ultima ed ennesima alluvione ma, quando vi giunse il relitto della Concordia, la sagoma del Primo Ministro trionfava a prua come un novello Di Caprio della famosa scena del film “Titanic”. Ho sopportato con rassegnazione i venti minuti e oltre concessigli in ogni Tg nazionale e locale, una raffica di pistolotti che non ricordavo dagli incontri Berlusconi-Vespa nello studio di “Porta a Porta”. Parlava come fosse Superman. In tal modo la folla ha potuto rendersi conto come, alla fine, sia stato lui ad aver raddrizzato la carcassa con un soffio, un altro ancora per spostarla in tutta sicurezza nel golfo ligure.

…ma oggi, ripeto, 11 febbraio 2016, viene dato l’annuncio dell’esistenza delle onde gravitazionali ipotizzate da Albert Einstein un secolo fa, e ciò rivoluzionerà lo studio dell’Infinito. Esse sono “ondulazioni” o “vibrazioni” dello spazio-tempo prodotte da contaminazioni molto violente come l’esplosione di una supernova o la fusione di due buchi neri, quindi si ritiene che trasportino informazioni sui fenomeni che diedero origine al Big Bang da cui tutto nacque. Mica poco…

Nel cercare di captare altre notizie in merito a tale seducente evento incappavo nella visione, che non è proprio un’immagine esaltante, della teca di padre Pio; seguivano le interviste alle beghine che, nell’impregnare i fazzoletti di lacrime, tra un singhiozzo e l’altro espellevano suoni a me incomprensibili. Ciò mi induceva a cambiare continuamente canale con risultati sconfortanti.

…“La prima rilevazione diretta delle onde gravitazionali avvenne lo scorso 14 settembre alle 10:50:45 ora italiana al centro di calcolo Atlas del Max Planck Institute ad Hannover. Era poco prima di pranzo” – spiega Marco Drago responsabile dello studio di alcuni dei dati in arrivo dalle due grandi antenne, all’uopo installate ad Hanford negli USA, dello strumento LIGO (Laser Interferometer Gravitational Observatory)…

Eppure ci deve essere un collegamento tra queste “increspature”, che deformano la struttura del continuo spazio-tempo aprendo strade impensabili verso la conoscenza, e il suggerimento di Bagnasco che dà indicazioni “procedurali” alla politica italiana in merito al ddl Cirinnà: “Ci auguriamo”, ha detto il prelato, “che il voto sia a scrutinio segreto”. La risposta del governo è arrivata venti minuti dopo: “Le esortazioni sono giuste e condivisibili”, ha commentato il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti (Pd), “ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente Grasso.” Ecco! È quel “…sono giuste e condivisibili” che non mi convince. Grasso ancora meno e la “connessione” con le onde gravitazionali è tutta qui.

…“Quando ricevemmo una mail di ‘allerta’, l’avviso dell’algoritmo a cui lavoro che analizza i dati praticamente in tempo reale”- prosegue Marco Drago – “questi erano inusuali, straordinari, molto diversi rispetto ai soliti comunicati, nessuno poteva immaginarseli così perfetti, in poche parole capimmo subito che stavamo vivendo un ‘golden event’ come definiamo il conseguimento di un risultato incredibile”…

“Questo è il Family day, non è l’Handicappato day” la frase che mi investì distogliendomi da ogni riflessione. Non furono necessari interferometri per realizzare, dal timbro sgradevole della voce, che essa aveva trovato gestazione nel deputato Gasparri ed espulsa sotto forma di onda anomala originatasi dal rigurgito emesso per lo scontro fra i suoi inarrestabili e discordanti globi oculari.

…“Abbiamo visto le onde gravitazionali di Einstein prodotte nell’ultima frazione di secondo del processo di fusione di due buchi neri la cui collisione non genera dati osservabili se non attraverso di esse” – afferma Fulvio Ricci coordinatore della collaborazione fra l’italiano VIRGO (1) che lavora in tandem con l’americano LIGO. I dati sono messi in comune, analizzati insieme e congiuntamente si pubblicano i risultati scientifici…

“Si è potuto a non pregiudicare… in virtù delle innovazioni introdotto… che non rispettano i termini delequamente… le aree sono attemperati… scadenza del termine di ricepimento… in materia di assistenza sanitaria traspondagliere… dando il compito… possibilità di poter essere discutere… per il gruppo di Popolo e Territorio rimane irrinuche, irrinuciabile l’obiettivo…”. Nell’ascoltare il discorso di Razzi al Senato ho pensato alla radiazione elettromagnetica residua prodotta dal Big Bang (CMBR, cosmic microwave background radiation) la quale permea il cosmo e in quel momento, chissà, potesse creare interferenze con i segnali radio. Niente da fare! Era proprio lui, non c’è alcunché da ridere, Razzi è uno degli innumerevoli simboli della squallida, debosciata, incompetente e indegna compagine del nostro Parlamento. Subito dopo si inserisce la voce del premier che nel corso di un breve notiziario afferma con sicumera “…le uniche banche che mi fanno paura sono quelle estere”. Di certo gli obbligazionisti della “Etruria” tireranno un bel sospiro di sollievo venendo pure a sapere dal Capo dello Stato, in diretta dalla Columbia university di New York, “…non mi risulta che ‘molti’ parlamentari sono indagati” e “…il Parlamento non è pieno di indagati”. Davvero notizie confortanti considerando i due personaggi che le divulgano. Queste sono corrugamenti dei tempi che stiamo vivendo prodotti dall’incontro di “cervelli”.

…“Tutto” – ha concluso Ricci, “è durato una frazione di secondo, ma l’energia emessa è stata enorme, pari a tre masse solari. I due buchi neri formavano un sistema binario nel quale uno ruotava intorno all’altro. Avevano una massa rispettivamente di 36 e 29 volte superiore a quella del Sole, fino a che si sono avvicinati con accelerazione impressionante, arrivando ad una velocità prossima alla luce. Più la distanza tra loro diminuiva, più il segnale diventava ampio e frequente, come un sibilo acuto, quindi l’urto, avvenuto circa un miliardo di anni fa. Uno scontro immane a seguito del quale si è formato un unico buco nero la cui massa è la somma di quelle dei due corpi stellari meno l’energia liberata sotto forma di onde gravitazionali”.
Il primo segnale delle onde, rilevato dal fisico italiano Marco Drago a seguito della segnalazione pervenutagli da Hannover, è per la fisica un risultato senza precedenti perché, oltre a confermare la presenza delle onde gravitazionali, fornisce la prima prova diretta dell’esistenza dei buchi neri.

Ancora una volta Einstein aveva ragione e oggi abbiamo pure la conferma che la sua affermazione “ex cathedra”: “Due sono le cose infinite, l’Universo e la stupidità umana ma sull’Universo ho ancora dei dubbi…” sia purtroppo vera. Forse si trovava in Italia quando l’ha coniata. Infatti solo la stupidità può ridurre un popolo come il nostro ad essere servo, incapace di pensare, reagire, privo di orgoglio e dignità. Abbiamo i padroni che ci meritiamo, preti o laici che siano. Del resto non sarà certo un caso se siamo entrati a pieno titolo nella top ten dei Paesi più ignoranti e corrotti al mondo.
Pure scodinzoliamo quando ci aumentano le tasse e accorciano il guinzaglio dei diritti, finanche quelli acquisiti. Ed ora preparatevi, il nuovo obiettivo potrebbero essere le pensioni di reversibilità…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

(1) Rivelatore interferometrico del tipo interferometro di Michelson, con bracci lunghi 3 km, situato in provincia di Pisa. Nato dall’idea lanciata a metà degli anni 80 dai fisici Adalberto Giazotto, italiano, e Alain Brillet, francese, fa parte dell’Osservatorio gravitazionale europeo (EGO), fondato nel 2000 dall’Italia con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dalla Francia con il Consiglio nazionale della ricerca scientifica (CNRS). Oggi conta circa 250 fisici e ingegneri, di cui la metà dell’INFN, provenienti da 19 laboratori europei. L’INFN partecipa a VIRGO con le proprie Sezioni presso le università di Pisa, Firenze, il gruppo di ricerca di Urbino, Perugia, Genova, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Napoli, Padova, e i Centri Nazionali TIFPA di Trento e Gran Sasso Science Institute dell’Aquila.

QUANDO LA MEMORIA HA IL COLORE, ILSAPORE E IL PROFUMO DEL VINO (Scuola ENOLOGICA Conegliano e RADUNO ALPINI nel TRIVENETO – 2015)

QUANDO LA MEMORIA HA IL COLORE, ILSAPORE E IL PROFUMO DEL VINO
(Scuola ENOLOGICA Conegliano e RADUNO ALPINI nel TRIVENETO – 2015)

Peccato davvero! Viviamo nel Paese più bello e ricco del Pianeta, deteniamo l’80% del patrimonio artistico del Mondo, le coste, i monti e le superbe valli fanno invidia a chiunque metta piede nel nostro territorio, la cucina è incomparabile così come i prodotti locali, unici per caratteristiche e peculiarità. Ci sono persone appassionate al loro lavoro, curano con passione il tesoro che la natura gli ha affidato, lo insegnano per trasmetterlo alle generazioni future, come i professionisti che hanno accolto il mio amico Mario Arpaia e che desidero ringraziare anch’io pur non avendo avuto il piacere di conoscerli, se non altro per il fatto di come si percepisca quanto sia spontanea la loro dedizione all’impresa vitivinicola. Ciò mi riconcilia con la nostra gente e mi fa sperare nel riscatto dell’Italia.
Ho pure sfogliato lentamente le fotografie del carissimo amico Mario Arpaia, Presidente di “Memoria Condivisa”, del raduno Alpini nel Triveneto, le ho gustate una per una, come se stessi passeggiando fra di loro, gli Alpini, il cui incontro è uno degli avvenimenti che più mi emozionano per il semplice fatto che in quei giorni le repellenti qualità e i difetti insopportabili degli uomini vengono annullati, non esistono più e solo gli Alpini sono in grado di compiere questo miracolo, sempre. Ho partecipato a due di questi avvenimenti ma sono dovuti venire nella mia Genova per trascinarmi nelle loro tende, farmi sentire amico e fratello, ricevere solidarietà e avvertire l’affetto che in pochi istanti trasmettono al nuovo arrivato.
La prossima volta andrò io a trovarli. E sai che sono sentimenti veri, non esistono ipocrisia e menzogna nel loro essere uomini. Mai ho avvertito un senso di protezione come quando sono stato in mezzo agli Alpini. È bello sentirsi protetti, sicuri, potrei dire amati perché nell’istante che ti invitano, anzi reclamano la tua presenza, e ti introduci nel loro modo di intendere la vita in comune diventi parte del “corpo degli alpini” quindi fratello, il minore perciò quello più coccolato. Sono persone che amano, vivono, pensano con naturalezza, senza falsi scopi se non quello di dare aiuto, fratellanza, e con la stessa naturalezza muoiono come ci è stato raccontato da Guido Bedeschi in “Centomila gavette di ghiaccio”. Con il vostro permesso, l’aiuto della memoria (libro che ho letto e riletto in gioventù) e di internet riassumo brevemente la parte che ebbero gli Alpini nell’ultima guerra. La storia di un piccolo reparto alpino (la batteria Ventisei) della mitica Julia si fonde con quella dell’intero corpo di spedizione impegnato nella campagna di Russia. Gli Alpini, convinti di andare a fare la guerra sulle montagne del Caucaso, si ritrovarono invece a dover affrontare i russi sulla pianura del fiume Don (odierna Ucraina), muli contro autoblindo, piccoli cannoni di montagna contro carri armati. Pur in condizioni sfavorevoli e con un nemico nettamente superiore si coprirono di gloria (tanto che i russi stessi dichiararono in un comunicato che “Soltanto il Corpo d’Armata Alpino italiano deve considerarsi imbattuto sul suolo di Russia”). Ma la linea cedette su tutti gli altri punti e, per non finire accerchiati, gli Alpini dovettero volgere le spalle al fronte e ripiegare. Ebbe così inizio una marcia tragica e terribile per la salvezza, in centomila partirono (italiani, tedeschi, romeni, ungheresi), poche decina di migliaia tornarono. Nell’inverno 1942-1943 dopo 45 giorni di “disperata vita guadagnata ora per ora strappandola al gelo”, 15 giorni di accerchiamento, 11 combattimenti furiosi, 700 km. percorsi a piedi nella neve, i soldati poterono avere un breve riposo tranquillo e solo dopo altri 500 km. di marcia in 25 giorni gustarono la salvezza. Il punto di vista è quello dei soldati, spostati di qua e di là senza capirne il senso, abbandonati, sottoposti a prove tremende, forse neppure immaginabili, ma disperatamente e forsennatamente attaccati alla vita. La ritirata in poco tempo si trasformò in tragedia epica, ben presto senza scarpe, con piedi e mani congelati, temperature che sfioravano i 50 gradi sottozero, costretti a camminare tra la neve alta, senza nulla da mangiare per giorni e giorni, con pochissime residue munizioni, continuamente braccati dai russi e costretti ad aprirsi la strada combattendo, solo un disperato istinto di conservazione e una grande forza morale li tenevano in vita. Romanzo corale dove i soldati russi appaiono solo nello sfondo, contro di loro nessun odio (stranamente, i pochi episodi di barbarie e disumanità vedono protagonisti soltanto soldati tedeschi).
Ho contemplato il servizio fotografico del caro amico Mario, rivisto volti sinceri, allegri, con tanta gioia di vivere per sé e per gli altri, mi sono gustato scorci di una Conegliano stupenda dove ho vissuto momenti indimenticabili integrato perfettamente con la gente del posto come fossi un loro parente. Belle persone, davvero, ospitali, generose, buone. Un saluto particolare a Conegliano e i suoi abitanti.
Viva gli Alpini, il Veneto, la vita e l’Italia che vorremmo!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

L’articolo “QUANDO LA MEMORIA HA IL COLORE, ILSAPORE E IL PROFUMO DEL VINO (Scuola ENOLOGICA Conegliano e RADUNO ALPINI nel TRIVENETO – 2015)” è stato pubblicato il 18 giugno 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

I PROFANATORI DEL “PALAZZO”

I PROFANATORI DEL “PALAZZO”

Se vivessimo in un Paese normale, quantomeno dal punto di vista dell’informazione, che non è proprio un optional al fine di condizionare il consenso o meno dei cittadini, in tutti i giornali le manchette o manichette, cioè quegli spazi che nei quotidiani stanno ai lati della testata e che normalmente riportano la pubblicità, avrebbero una dicitura del tipo:
In Italia abbiamo i politici più pagati del Pianeta e i secondi in graduatoria guadagnano la metà. Il Quirinale costa più di ogni altro Palazzo di un qualsiasi Capo di Stato, comprese le monarchie e le dittature.
Ecco! Questo semplice messaggio trasmesso quotidianamente ai lettori, di qualsiasi tendenza politica, li indurrebbe a riflettere su un aspetto che a mio avviso è il vero cancro da estirpare da cui discendono le metastasi di un sistema ormai decomposto. Forse porterebbe anche a un minimo di convergenza di pensiero in una nazione nata circa 150 anni fa da divisioni territoriali e campanilistiche culminate oggi in un guazzabuglio di partiti, correnti, movimenti, gruppi misti, aggregazioni, dissidenti, ecc. che il labirinto costruito dall’architetto Dedalo è un monolocale al confronto degli attuali schieramenti. “Dīvide et īmpera”, dal latino letteralmente “dividi e comanda”, è una espressione secondo la quale il migliore espediente di un’autorità qualsiasi per controllare e governare la comunità è scomporla, provocando contrasti e fomentando discordie.
La “cosa pubblica”, dalla locuzione latina “res publica”, designa l’insieme dei possedimenti, dei diritti e degli interessi del Popolo e dello Stato. Per comprenderne il concetto è utile riprendere la definizione data da Marco Tullio Cicerone nel suo trattato di filosofia politica “de re publica[I, 25, 39] che recita:
La res publica è cosa del popolo che non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse”. Sarebbe oggi evidente perfino a un bambino delle elementari che in Italia i deputati a tale compito, eletti o no, sono per la gran parte mercenari di lusso. Che cosa ci si potrebbe aspettare? Che lottino per un ideale? La solidarietà? La scuola? La difesa dei deboli? I migranti? I terremoti? Le esondazioni? Gli emarginati? E questi soggetti sono davvero tanti! Basti pensare che gli elementi costitutivi dello Stato, ossia il Parlamento, le 20 Regioni, le 110 Province, gli 8.047 Comuni e le 10 città metropolitane inglobano una quantità enorme di addetti, dal Presidente della Repubblica all’ultimo passacarte senza considerare l’indotto che ruota intorno a questi centri di potere.
Tornando all’ipotesi iniziale dei messaggi da diffondere esiste tra l’altro un precedente. Infatti lo Stato ha decretato venissero applicate scritte dissuasive sulle confezioni dei tabacchi per diminuirne il consumo anche se è lo stesso che produce e specula sul medesimo prodotto, ovvero guadagna su qualcosa che per sua stessa ammissione danneggia la salute dei cittadini. Non potrebbe imporre per legge sui mezzi di informazione, televisione compresa, la divulgazione sistematica di poche righe che informino la gente dei costi della politica nonché degli sperperi dovuti ad una dilagante corruzione? In fondo, anche se in modo diverso, direi più subdolo, la dissipazione del denaro pubblico e la concentrazione della ricchezza in un numero ristretto di persone non comporta danni fisici e mentali alla parte che ne viene deprivata? Ad esempio, tanto per iniziare, basterebbe scrivere: “Gli alti costi della politica e la corruzione uccidono”, oppure “I costi esagerati della politica e la corruzione danneggiano gravemente te e chi ti sta intorno”, ancora “Gli eccessivi costi della politica e la corruzione indirettamente depauperano te e i tuoi famigliari dell’assistenza medica e dei servizi”, ecc.
Potrebbe però sorgere un problema, ovvero decisioni di questo tipo comporterebbero un danno a chi le dovesse promulgare cioè scomparsa della pignatta piena d’oro che i custodi della cosa pubblica avevano trovato alla fine dell’arcobaleno e sottratta nottetempo.
È decisamente un bel dilemma! Difficile uscirne a meno che non intervengano forze esterne al “Palazzo”. I giornalisti sono da escludere e loro potrebbero fare molto, il Parlamento Europeo è soddisfatto solo quando si riescono a diminuire le pensioni e tagliare i costi in generale. Organi di rilievo costituzionale tipo la Corte dei Conti o che altro non ne avrebbero la giurisdizione, mi pare abbia solo funzioni in materia fiscale.
Allora chi? Forse la Chiesa, che in questo Paese ha sempre avuto grande influenza sulla politica, potrebbe dare un segnale di speranza oggi che in Papa Francesco, uomo di grande fede, si è individuata una personalità forte e determinata nel cercare di ricondurre i cattolici alla Parola di Cristo. Sarebbe forse disdicevole che nelle tante omelie venisse toccato questo tema? Non è stato Gesù che nel Tempio ha buttato all’aria i banchetti dei mercanti e gentili? Cito dai Vangeli sinottici: “Poi entrato nel tempio, cominciò a cacciare quelli che in esso vendevano, [46] dicendo loro: Egli è scritto: La mia casa sarà una casa d’adorazione, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni… [Luca 19, 45], “Ed insegnava, dicendo loro… La mia casa sarà chiamata casa d’adorazione per tutte le genti… [Marco 11, 17]. È pur vero che il gesto di ribellione avvenne dove era concentrato il potere spirituale ma le sue ripercussioni investirono anche i palazzi di Erode, re della Giudea, e del governatore romano Ponzio Pilato ma, cosa più importante, si insinuarono pure nelle menti e nei cuori del popolo.
Sono però certo che nel caso si aprisse una breccia in questa inespugnabile fortezza comincerebbe a circolare la voce che sarebbe impossibile intraprendere un’azione avverso gli stipendi e i particolari benefici e privilegi di chi ci governa, per il semplice fatto che si correrebbe il rischio di promuovere una nuova crisi con gli gnomi e gli elfi celtici, coloro che custodivano la pignatta d’oro, ormai da decenni tristemente rassegnati di questa perdita, e restituendogliela verrebbero a sapere chi erano i colpevoli, i ladri. Potrebbero incazzarsi di brutto e per contrastarli il nostro Governo sarebbe costretto ad ordinare altri F35 e alzare di molto le tasse, indire nuovi appalti per approntare le necessarie difese del nostro territorio e dei cittadini.
Non bisogna toccare gl’idoli: la doratura ci rimane sulle dita.(Gustave Flaubert)

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Caravaggio, 1610, Gesù scaccia i mercanti dal Tempio – Il vero Gesù – Storia … ControstoriaStoria

RIPRODUZIONE RISERVATA