I SOLITI INGENUI ? (o i soliti sciocchi, o…)

I SOLITI INGENUI ?
(o i soliti sciocchi, o…)

La colpa di Ignazio Marino è quella di essere, come minimo, ingenuo. Usando altro termine l’avevo scritto dieci giorni nel mio articolo “I misteri della civiltà sommersa”, prima del “caso” che l’ha portato oggi a rassegnare le dimissioni. Tra l’altro aggiungo ora che ha pure la faccia da ingenuo, e questo l’ho sempre pensato, ovvero di persona che, per semplicità d’animo e soprattutto per inesperienza degli uomini e del mondo, conserva l’innocenza dei bambini. È probabile, ripeto probabile, che nel suo animo pensasse che in definitiva la cena con la moglie a carico del Comune gli fosse dovuta e, da ingenuo quale credo che sia, invece di dire la verità ha raccontato una sciocca bugia. Immagino faccia parte dell’esaltazione che il potere instilli agli uomini, onesti o disonesti, sentirsi al di sopra di ogni sospetto, perfino immuni da verifiche nonostante i nemici da cui sono assediati. Ma altre ingenuità sono state commesse dal Sindaco de “La grande Bellezza”.
La telefonata in Vaticano dell’anno scorso per comunicare al Vicario di Cristo che avrebbe convalidati 16 matrimoni gay fatti all’estero (cosa non prevista dalla legge italiana). E questo sarebbe il meno se non fosse che, quando gli venne detto che il papa era in sinodo con i vescovi per discutere dei problemi della famiglia, incaricò il segretario che gli ebbe risposto di riferire lui stesso la sua decisione al Santo Padre. Cosa, questa, da non fare in alcun modo, in quel mondo è obbligatorio “saper vivere”. Nel momento che Francesco lo venne a sapere (subito), diede un’occhiata ai prelati che aveva intorno dalla quale si capì, senza equivoci, che si sentiva preso per i fondelli e, onestamente, con “santa” ragione.
La pessima figura del suo viaggio a New York costellata di mezze bugie, tre quarti di smentite e contro smentite intere. Ancora adesso rimane il mistero di questa sua “sortita” in un momento, tra l’altro, che Roma si trovava in gravi difficoltà e disagi per il maltempo.
Il pranzo “di lavoro” con la moglie pagato con la carta di credito del Comune, di cui abbiamo già parlato, è epica nella sua microscopica dimensione, ma è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso stracolmo di imperizia, grossolanità. La sua prima giustificazione è stata del tipo bambino dell’asilo con il moccio al naso che, per nasconderlo, se lo strofina con la manica lasciando su questa una scia, come quelle delle lumache. Poi ha cercato di metterci una pezza che è stata peggio del buco.
Sono “abbastanza” convinto (virgolettato perché non mi fido più di alcuno) che Marino abbia fatto cose buone ma, come tutti gli ingenui, si è fatto incastrare per un piatto di lenticchie. Al suo confronto la banda di rapinatori de “I soliti ignoti”, capolavoro di Mario Monicelli, che devastano un appartamento per una pentolata di pasta e fagioli, erano dei luminari.
Si dice che la sinistra non abbia uomini di spessore. A mio avviso, come già detto, il punto è che non c’è più sinistra, non esiste proprio.
“Mala tempora currunt”.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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