LA GRANDE BELLEZZA DELLA VERITÀ (Una persona che fa il teologo)

LA GRANDE BELLEZZA DELLA VERITÀ
(Una persona che fa il teologo)

A seguito di un mio articolo “UNA PERSONA CHE FA IL TEOLOGO” inerente la decisione presa da Monsignor Krzystof Charamsa, ricevo un onesto commento cui desidero replicare nella speranza, salvo errori ed omissioni, di agevolare il mio amico a considerare da altra angolazione la strada che sta imboccando. In tale forma redigo questo scritto. Intanto il mio trafiletto era più incentrato sui tanti “pennivendoli” che, in sintonia con i nostri politici, sono diventati il simbolo della mediocrità. Di conseguenza è il loro modo di esprimersi che contesto come, ad esempio, quando danno notizia di un investimento sulle strisce pedonali, non usano il termine “persona”, “donna” o “uomo”, ecc. ma nei casi di anziani e/o pensionati e/o “barboni” e molti altri e/o, fanno discriminazione indicando la posizione sociale e anagrafica. Fateci caso. “Un pensionato è stato travolto da…”, “Un ottantenne è stato colto da malore…”, ecc. Via via che l’età aumenta vieni allontanato sempre più dal consorzio umano. Infatti per i morti usano spesso e volentieri il termine “cadavere” anziché “corpo”.
Ciò detto passiamo alla dottrina. Delle tre religioni abramitiche, cattolici, musulmani, ebrei, l’unica a richiamarsi al Vangelo (Nuovo Testamento) è la Chiesa Cattolica Apostolica Romana che divenne religione di stato sotto Costantino nel concilio di Nicea del 325 d.C. per i motivi che ben conoscerete. Quando incominciarono le scissioni all’interno di essa, prima con lo Scisma d’oriente (1054), definito dagli Ortodossi “Scisma dei Latini” o “Scisma d’occidente”, poi la Riforma protestante avvenuta nel XVI secolo portando alla nascita del “Cristianesimo evangelico” del frate agostiniano Martin Lutero e Giovanni Calvino, il secondo comandamento del Vecchio Testamento, nella sua diffusione, venne modificato.
Infatti da “Non ti farai alcuna scultura né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare loro e non adorarli poiché Io, il Signore tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che Mi odiano.E che uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che Mi amano e che osservano i Miei precetti.” [Esodo 20,2-17 e Deuteronomio 5,6-21] divenne un semplice “Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio.” E così viene insegnato tuttora.
Questa variazione fu lo strumento che consentì alla Chiesa di Roma di eliminare un lacciuolo e dare inizio ad una propaganda senza eguali delle sue ragioni. Intanto passando dalle basiliche romaniche, piccole, basse, tetre e a dimensione uomo, alle imponenti cattedrali gotiche e successivamente al barocco, con vetrate decoratissime che filtravano la luce divina e altezze vertiginose, addobbandole di immagini sacre in ogni dove. Il tutto allo scopo di richiamare a loro gli “eretici” incutendo al popolo, dinanzi a tanto sfarzo e magnificenza, il timore di Dio. Così venne anche istituito il Santo Uffizio che attraverso i tribunali dell’inquisizione perpetrò le peggiori nefandezze pari solo a quello che fecero i nazifascisti nella 2° guerra mondiale. Vittime illustri Giordano Bruno, Giovanna d’Arco, Francesco Pucci e tanti altri accompagnati dalla famigerata “Caccia alle streghe”.
Quindi, dato che ciò che pensa Dio oggi non lo sappiamo se non attraverso coloro che si professano Suoi “intermediari”, sebbene Lui sia a conoscenza da sempre di quel che sta avvenendo e accadrà, rimane la Parola di Gesù Cristo nei Vangeli che vengono richiamati e, leggendoli attentamente, non solo i canonici che già basterebbero, Egli afferma “Io vi dico in verità: I pubblicani e le meretrici vanno innanzi a voi nel regno di Dio.” [Matteo, 21, 21-31]
Personalmente non ho dubbi che un Monsignor Krzystof Charamsa sarebbe stato accolto a braccia aperte dal Redentore, anzi non è bestemmia affermare che fra gli Apostoli ci potessero essere anche omosessuali in nome della parità e non della misericordia (termine che puzza di “ghettizzazione”) e della verità.
Riferendomi all’ultimo capoverso del citato commento affermo che non sono una “scelta” le decisioni che nella loro sfera privata prendono le persone omosessuali, ma la natura di cui Dio li ha dotati. Mi permetto di dire che è grave errore esprimersi in questo modo, più che alla fratellanza porta alla “tolleranza” cosa incompatibile con la Parola di Cristo.
Senza voler apparire saccente mi preme concludere affermando che nell’epoca in cui viviamo, in particolare l’attuale momento storico, solo la cultura e la conoscenza ci possono salvare, tutto il resto è aria fritta.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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