Addio, Mr Chips!
Più volte m’è stato chiesto
che cos’è la poesia,
o la prosa,
impulso a esprimerel’intangibile,
questa dannazione, condanna,
ed ho risposto sempre male,
sbagliato.
Un certo giorno,
dopo essermi esaltato,
dissi che è sorta di scrivere
sotto dettatura di un alto principio,
come se i predestinati a interrogarsi
fossero eletti,
invece non è proprio esatto.
Comporre significa
voler spiegare
misteri che solo tu vedi,
non esistono,
molti neanche lo sono,
originano da te,
alla fine si torna al principio,
è investigare l’infinito tuo,
l’effetto di trascinamento
per quella volta,
tanto tempo fa,
che hai capito la vita
esser anche malata,
quando sei scoppiato a piangere,
da solo, disperato,
sulla copertina del libro di papà,
appena terminato di leggere
“Addio, Mr Chips!”,
tutto qui.
© Copyright Mauro Giovanelli “Pulsionale poesia III Millennio”, l’amore da qui all’eternità – “Le tessere del pàmpano”, in forma di poesia – “Settantanove scritti o giù di lì”, vita, amore, morte, i soliti discorsi…