Lapilli (A mia mamma)
Ricordo il giorno in cui
quel preciso istante
già apparteneva al buio.
E la brezza di mare era insolente,
e la terra faticava
intanto che guardavo a ponente,
avere sempre più spazio
nel dirigermi dove tutto finisce
e ogni palpito si rigenera.
Questo il pensiero
che mi ha sfiorato
mentre le tue fragili ossa
ho stretto a me,
un bacio sulla fronte,
la mia carezza.
Stanca, fra le mie braccia
ti sei rannicchiata,
eterna la tua delicatezza
nel cogliere lapilli di vita.
© Copyright Mauro Giovanelli “Pulsionale poesia III Millennio”, l’amore da qui all’eternità.