Stamattina ho percepito l’universo
spostarsi di qualcosa,
definitivamente per ora,
secondo il mio tempo,
era in bilico per me, questo intendo.
Ora che in un sordo rumore compiuto
l’ultimo valico s’è dischiuso,
creando il vortice superluminale,
più nulla del prima perdurerà
nell’ordine del momento.
Ho quindi deciso per l’estrema possibilità
e tutto dinanzi a me rallenta in eterno,
ai lati ampiezze senza confini
accolgono strati d’immutabile passato
che s’impila senza tregua alle mie spalle.
When all the nouns
are finished,
combinations of notes
have run out,
every possible chord
terminated, harmony,
when we accept
the glitch
of finding one sole
unprecedented rhyme, line, assonance,
and when primary colours
have been eclipsed by the mixture
of limitless nuances,
even the most audacious
of the spectre of light,
when creativity
results saturated
with countless diversities
still concealed in the imagination
of Nature, or of a God
crazy, restless, desperate,
and when entropy
touches the highest high
in thermal death
which will undo the cosmos,
do not forget
to seize my hand –
with the other one I will free you from the chaos
to take you even further.
Non sono ossa,
femori e tibie,
carne nervi e sangue
due corpi che affermano l’amore,
essi abbandonano all’istante
ogni condizione fisica, terrena,
per farsi galassia, vuoto e pieno,
esito dell’universale teorema.
Mistero del tuo sguardo,
nero al punto da essere
percepito un solo brillio
che ciascun occhio invia
nell’orizzonte in bilico
fra me e tutto quanto,
distante il tempo
del mio desiderio,
dove si placa ogni lamento,
nello spazio fra l’istante
di intensa luce,
e quella promessa abbagliante
formulata da molto prima
del periodo antecedente,
avvolto dal mio pianto,
il senso del profumo di te,
la certezza del tuo volto.
Io sono certo che l’universo
potrebbe tornare nel centro
di questo spazio immenso
se per qualche istante
riavessi l’abito della prima comunione,
intanto camicia e cravatta,
poterne valutare le dimensioni
ora difficili da immaginare,
odore del tempo, termine di riferimento,
misura cui riferirmi per capire dei mesi,
anni trascorsi, il fluire della vita,
avrei qualcosa su cui ragionare di questo,
le calze, mutande e canottiera, e le scarpe
di vernice di quel quattordici maggio.
E la sera, ripensare alle parole del parroco
contrariato del mio puntuale abbigliamento,
invece io ero certo che dinanzi al suo Dio
mi sarei presentato al gran completo,
mia sorella anche, e poi ci pareva un gioco,
un po’ come Natale e la Befana,
ecco perché con una scrollata di spalle,
il gusto dell’ostia ancora appiccicato al palato,
ripresi la lettura del Barone di Münchhausen
da dove l’avevo lasciata la notte prima,
che in fondo fu piena di ansia, e un po’ di paura,
così a cavallo della palla di cannone,
stivaloni e cappello a larghe falde con pennacchio bianco,
vidi allontanarsi veloce la mia stanza,
svanirono i vestiti, giochi e doni ricevuti.
Già allora dovetti sperimentare qualcosa che mi sfuggiva,
e sebbene non immaginai d’esser proiettato fin qui,
fu nel volgere la mente all’oggi che m’addormentai.
Il dolore riemergerà sempre più lieve in forme di età remota fino a scomparire, allora accadrà, inaspettato, per un istante lascerai quanto stavi facendo, fisserai il vuoto, qualche secondo, e subito dopo guarderai intorno per scacciare il ricordo con un cenno del capo, rimarrà senso di niente, languore di lontani appetiti, l’occhiata breve alla specchiera sarà istintiva, sistemerai la ciocca ribelle alla forcina, avvicinerai il viso che la tua mano esplorerà veloce, curiosa, come di cieco ritorno alla memoria, e solo al primo morso della mela, sottratta con rabbia alla fruttiera, ti verrà di guardar fuori, lontano. Mi ascoltavi, ripenserai all’infinito che proprio perché tale ha il suo limite, una volta concesso all’universo d’esplorare ogni gioco, lo costringerà a cavalcare ciò che è stato, rimodulare il destino con le medesime pedine, e queste, prima o poi, dovranno ricomporsi esattamente come in quel preciso momento. Rammenti quanto ti dissi? E da lì ripartire, ecco ciò in cui credo, tu no? Non ancora? Smetti di piangere, riponi la malinconia, le cose sono scritte e riscritte nell’illimitata vastità di tempo e spazio, esaurite le inimmaginabili combinazioni, riavremo la nostra opportunità, replicherà tutto, pure le impronte lasciate sulla duna, i tuoi piedi affondavano nella sabbia per risalir la china, baluginio di quarzo, lo stesso vento, gli odori, respiro profondo, il sole sul tuo viso, mano alla fronte che si fa visiera per osservare questo lontano futuro, ecco perché avrai di più, e fra te e te sussurrerai: dunque sei tornato, sei tu.
Dario Rossi Speranza, 16 luglio 2018, elogio inserito quale presentazione a “PULSIONALE POESIA III MILLENNIO” “2a Edizione – Vertigo Edizioni srl – Roma
Mauro, sei proprio una cara persona, ricca di risorse e sorprese, come non volerti bene, il tuo magma intellettuale si auto produce senza pause in gran profusione e così accade che la tua copiosa messe venga giù come un fiume carsico che filtra in ogni dove e non conosce ostacoli. In questo tuo precipuo tratto ti vedo, se me lo concedi, molto somigliante nell’impeto, nel volume, nel massivo impatto e nella “follia” al geniale padre di Zarathustra, novello Nietzsche postmoderno, anche alquanto nichilista ed esistenziale, con il quale condividi la gran Virtù di scrivere argomentare e produrre Senso anche “senza pensare” come confessava alla sua rigorosa Coscienza il gran pensatore di Röcken. Ma non sarò certo io a censurarti nella tua iperattività caro amico mio, perché noi siamo involontari complici nell’aggressione totale ai Saperi ed alla Conoscenza. Siamo troppo simili per non sostenerci a vicenda sino all’ultima strenua parola immagine o pensiero! Anche se il Filosofo asseriva che “nessuno è perfezione”, noi tendiamo sovente a quella, la lambiamo pericolosamente e siamo costantemente molestati dal suo pensiero. Ma non per nutrire scioccamente i nostri rispettivi Ego, giammai potremmo essere vanagloriosi o peggio narcisi, ma solo per rendere più fruibile ed allettante la nostra produzione e per sopravvivere a noi stessi provando a vincere la Caducità dell’Essere, dell’Esistere e delle Cose tutte attraverso la Ricerca senza tregua nella Bellezza, Verità e Conoscenza Universale, che da Forma incolore senza consistenza quale oggi noi siamo si traduca in Essenza primigenia di ogni inizio, a dispetto di quel Dio troppo assente nella drammatica Vicenda Umana…
Dario Rossi Speranza, New York/Milano for Mauro Giovanelli.
Carla Infante, 20 gennaio 2019, pensiero critico “PULSIONALE POESIA III MILLENNIO” 1a Edizione – Vertigo Edizioni srl – Roma
Vorrei rendere omaggio (avrei dovuto farlo prima) a uno degli Editor della pagina “Setteversi”, Mauro Giovanelli, che ritengo profondo conoscitore della letteratura e dell’arte italiana e internazionale. Singolare nella sua poliedricità, personalità non facile, direi rude e inavvicinabile per certi aspetti, ma sicuramente una delle più grandi penne in circolazione! Devo confessare, dopo aver letto il suo ultimo libro “Pulsionale – Poesia III millennio”, di essermi trovata di fronte a un capolavoro! Opera che contiene un ritratto della vita senza filtri, pagine in cui prosa e poesia si mescolano per raccontare l’amore o il dolore con la stessa intensità… nella sua lirica che segue, è esaltata l’importanza di avere un “grembo” in cui rifugiarsi la sera quando al ritorno a casa si ha bisogno di qualcuno cui svelarsi senza finzioni e trovare ristoro! A presto Mauro… grazie.
Carla Infante – Teacher presso Ministero Pubblica Istruzione
[…] Se non hai “quel” grembo entro cui riversare ogni lacrima delle tue ferite, verso sera si va incontro a se stessi, il pensare è compresso all’essenziale, senza fronzoli né finzioni, così che tutto possa stare dentro l’abito mentale predisposto all’ultimo, eventuale fottuto viaggio, e lo riporrai a ogni fottuta alba fino a quando il sorgere del sole ti dovesse comunicare che un altro crudele, fottuto giorno, sta per cominciare. […] (Il mio grembo)
Angelo Pulpito, 20 giugno 2016, pensiero critico
“TRACCE NEL DESERTO” di Mauro Giovanelli
1a Edizione – Pubblicazioni
Libro variegato, molteplice, che tiene desta l’attenzione del lettore poiché la vita che scorre è fermata in attimi poetici, in prosa, in riflessioni. L’attenzione è sempre presente pagina dopo pagina “Tu… eri ancora un sogno errante tra i miei pensieri….”,“Mi sono fermato un istante a pensare…”, mentre l’esistenza dell’autore si dispiega in rivoli molteplici in cui il fiume della vita scorre e diviene. Venature filosofiche si spargono nei versi, ricordi, malinconie, amori ammantati di un mondo reale e surreale nel frattempo. Ma, forse, una recensione limita enormemente la creatività dell’autore di quest’affascinante libro per cui preferiamo che siano gli stessi lettori ad apprezzare il contenuto artistico e la capacità espressiva. Sicuramente da leggere tutto.
Angelo Pulpito per “Tracce nel deserto” di Mauro Giovanelli
L’articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2016 da “MEMORIA CONDIVISA” sito www.memoriacondivisa.it
Sospesa la vendita, in preparazione 2a edizione 2023/2024
When all the nouns
are finished,
combinations of notes
have run out,
every possible chord
terminated, harmony,
when we accept
the glitch
of finding one sole
unprecedented rhyme, line, assonance,
and when primary colours
have been eclipsed by the mixture
of limitless nuances,
even the most audacious
of the spectre of light,
when creativity
results saturated
with countless diversities
still concealed in the imagination
of Nature, or of a God
crazy, restless, desperate,
and when entropy
touches the highest high
in thermal death
which will undo the cosmos,
do not forget
to seize my hand –
with the other one I will free you from the chaos
to take you even further.
QUESTO SITO WEB UTILIZZA I COOKIE PER ASSICURARE UNA MIGLIORE ESPERIENZA DI NAVIGAZIONE, OLTRE AI COOKIE DI NATURA TECNICA SONO UTILIZZATI ANCHE COOKIE DI PROFILAZIONE UTENTE E COOKIE DI TERZE PARTI. PER SAPERNE DI PIÙ, CONOSCERE I COOKIE UTILIZZATI ED ESPRIMERE IL TUO CONSENSO ACCEDI ALLA PAGINA COOKIE - SE PROSEGUI NELLA NAVIGAZIONE DI QUESTO SITO ACCONSENTI ALL’UTILIZZO DEI COOKIE.Accept
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.