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SE SÌ VERSIONE II (cercando di sgombrare il campo circa l’equivoco sulla posizione di Renzi Matteo quale Presidente del Consiglio)

DOPO LUNGO CONFRONTO QUESTA VERSIONE COMPLETATA DOVREBBE METTERE UN PUNTO FERMO ALL’ANOMALA POSIZIONE DI RENZI QUALE ATTUALE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E SULLE DUBBIE DECISIONI ASSUNTE IN TAL SENSO DA NAPOLITANO DURANTE IL SUO MANDATO.

SE SÌ VERSIONE II
(cercando di sgombrare il campo circa l’equivoco sulla posizione di Renzi Matteo quale Presidente del Consiglio)

Ecco come Jean Paul Sartre, nel 1952, sintetizzava dal punto di vista esistenziale la condizione di squilibrio tra la feroce dittatura di Stalin (non dimentichiamo che costui rese il termine “comunista” una parola impronunciabile) che nel 1940 riuscì finalmente a far assassinare il suo peggior rivale Lev Trockij facendo crollare definitivamente il sogno di Marx ed Engels su un affrancamento dell’umanità dal “bisogno” e il conseguimento del “socialismo reale”:
I comunisti sono colpevoli perché hanno torto nella loro maniera d’aver ragione, e ci rendono colpevoli, perché hanno ragione nella loro maniera d’aver torto”.
La citazione potrebbe non dire alcunché su quanto segue al contrario qualcuno, chissà, magari sarebbe in grado di trovarla attinente. Andiamo al nocciolo della questione e mettiamola così:
“E’ corretto dire che secondo la Costituzione Titolo III articoli 92 e seguenti il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio, ecc. ecc.” Questo è vero.
Se sì…
– Posso affermare che è altrettanto corretto dire che dopo l’ultimo Presidente del Consiglio nominato dal Presidente della Repubblica a seguito di regolari elezioni (Berlusconi, dimissionario dal 2011) i tre successivi (Letta, Monti, Renzi) sono stati scelti dal medesimo Presidente della Repubblica senza disporre di alcuna indicazione di voto?
Qui mi devo soffermare per una’importante precisazione che a prima vista potrebbe sembrare attenuante invece, osservandola al microscopio polarizzato, a me pare un’aggravante non da poco.
È vero che dopo il catastrofico Monti (voluto da chi? La scusa si conosce: “per salvare l’Italia”. Da che cosa?) ci furono le elezioni del 2013 “vinte” dal PD di Bersani per un pelo di acaro avendo il M5S, rivelatasi seconda forza politica nazionale, scompigliato equilibri risalenti al Triassico Medio. Venne comunque conferito al buon Pier Luigi l’incarico di formare il Governo (diciamolo pure, non è un fulmine di guerra, omologato come tanti altri, e la sua campagna elettorale affidata interamente alla tintoria sotto casa per “smacchiare” il giaguaro fu disastrosa, e pure leggermente patetica, come quella della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria). Il filosofo uscito dalla Università di Bologna Alma mater non riuscì a far capire a Beppe Grillo la “critica della ragion pura” di Immanuel Kant quindi dovette ritirarsi con “summo gaudio” di tutti i suoi colleghi di Partito (valli a capire questi). E cosa fa il capo dello Stato? Si inventa Letta (nipote), mica l’ultimo arrivato, uno sveglio al punto che, stranamente, riesce a fare il miracolo (sarà l’ultimo): formare il Governo. In tutto il suo mandato tre sono state le invenzioni di Enrico: “Non sono Babbo natale”, “Non ho la bacchetta magica” e, micidiale, “Mica ci ho scritto ‘Jo Condor’ in fronte”. Un inciso: In Spagna (Repubblica unitaria, Monarchia costituzionale, Sistema parlamentare) nella attuale situazione post recenti elezioni è stato dato tempo ai partiti di trovare un accordo di governo entro il prossimo 2 maggio. Se per tale data non ci sarà un Presidente, saranno convocate nuove elezioni già fissate per il 26 giugno. Perché Napolitano non ha fatto altrettanto? Già dopo Berlusconi, ma pure con il fallimento Bersani, e anche dopo il soporifero Letta (nipote).
Se sì…
– Posso asserire che, essendo la nostra una Repubblica Parlamentare e non Presidenziale, dopo il primo evidente errore di valutazione da parte di Napolitano sulla scelta effettuata (voluto o no?) con Monti, ed il secondo sbaglio con Enrico Letta, alla terza “distrazione” con Renzi Matteo l’Italia è da cinque anni nelle mani delle (dubbie?) decisioni del Capo dello Stato a parte le elezioni del 2013?
Se sì…
– È giusto porsi la domanda del perché, almeno dopo Letta, egli non abbia sciolto le Camere e chiamati i cittadini alle urne?
Se sì…
È esatto dichiarare che in questo lustro il Popolo Italiano non ha più avuto modo di decidere da quale partito o coalizione di maggioranza relativa statuita a seguito di regolari elezioni Napolitano avrebbe dovuto “estrarre” il nome cui assegnare l’incarico di formare il Governo? In questo caso il suffragio del 2013 non ha peso.
Se sì…
È esatto dire che Renzi Matteo è al Governo per decisione del Capo dello Stato (cui gli è consentito farlo) ma non su indicazione della volontà dei cittadini?
Se sì…
E tenendo conto che mai nella storia della Repubblica si è verificata una situazione così palesemente contraria ai princìpi di una Repubblica Parlamentare…
È regolare dire che Renzi Matteo governa legalmente ma non legittimamente? Ossia svolge quell’incarico senza che gli sia stato assegnato dal Popolo sovrano?
Se sì…
Ho finito, grazie. Anzi no, neppure si potrebbe parafrasare Jean Paul Sartre “Renzi (e Napolitano) sono colpevoli perché hanno torto nella loro maniera d’aver ragione, e ci rendono colpevoli, perché hanno ragione nella loro maniera d’aver torto” che sarebbe un po’ come dare un colpo al cerchio e uno alla botte per il semplice fatto che abbiamo una legge elettorale dichiarata incostituzionale da tempo per cui “Renzi (e Napolitano) sono colpevoli”. Punto

Mauro Giovanelli – Genova
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IMPUTATI E VITTIME ITALIANI (Assolvere chi porta voti, dimenticare gli altri ? Del tipo: “chi c’è, c’è, chi non c’è non c’è ?)

IMPUTATI E VITTIME ITALIANI
(Assolvere chi porta voti, dimenticare gli altri ? Del tipo: “chi c’è, c’è, chi non c’è non c’è ?)

Personalmente dei quattro tecnici italiani dipendenti della società di costruzioni Bonatti rapiti in Libia lo scorso luglio ne sento parlare, con dovizia di particolari, solo adesso. Ed erano vittime innocenti di cui due hanno perso la vita. Dei marò, che comunque devono rispondere, piaccia o meno e fino a prova contraria, dell’uccisione di due persone che hanno lasciato vedove e orfani, c’è stato un vero e proprio assalto alla baionetta da parte dei “media”, a cronista alterno, con ritmo quotidiano, senza soluzione di continuità. Perché? Mi sfugge qualcosa?
Mauro Giovanelli – Genova

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A TUTTO C’È UN LIMITE ?

A TUTTO C’È UN LIMITE ?

Secondo voi sarebbe plausibile pensare che gli americani potrebbero dare il loro voto a un miliardario grossolano, xenofobo, volgare, puttaniere e per sovrappeso con parrucchino?
Certo che qualora dovesse accadere sarebbe un caso più unico che raro. Dico che costituirebbe un precedente pericoloso perché potrebbe poi verificarsi, invento, che subito dopo possa essere sostituito da un cervellone di Harvard a dimostrare che il vuoto assoluto esiste, e fa danni, allora trovarsi a dover cambiare ancora, cerco sempre di lavorare di immaginazione, e gli capita un tizio che ad ogni problema dichiara di non essere babbo natale, di non aver la bacchetta magica e di non averci scritto in fronte “Jo Condor”. Quindi i poveri USA si troverebbero a tirar fuori in quattro e quattr’otto un nuovo sostituto, uno modesto, continuo a fantasticare, di quelli veloci, sempre a correre, emettere riforme, preparato, pronto ad ogni evenienza, perfino dar da bere agli argentini che un pezzo de “Il manuale delle giovani marmotte” sia una poesia di Borges. No! Lo escludo, difficilissimo possa accadere. In che mondo vivremmo se no?

Mauro Giovanelli – Genova
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COMMENTO A “L’AMACA” del 21 febbraio 2016

COMMENTO A “L’AMACA” del 21 febbraio 2016

Se gli eruditi sono mortalmente noiosi sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Michele Serra del gregge di pecoroni, solitamente di destra, incolti per loro stessa natura essendo incapaci di pensare. Di solito appartengono alla tribù dei “sono pienamente d’accordo” a qualsiasi corbelleria gli venga propinata, locuzione faticosamente partorita dopo vani tentativi di esprimere una propria opinione. Il resto de “L’Amaca” mi risulta incomprensibile, lo ammetto, forse avrei necessità di rileggerlo da sdraiato ma ho cose più interessanti cui dedicarmi.

Mauro Giovanelli – Genova
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COMMENTO A “L’AMACA” DEL 18 febbraio 2016

COMMENTO A “L’AMACA” DEL 18 febbraio 2016

Io penso che il puro desiderio di distruzione della politica sia partito da Berlusconi & C., passato per Monti, decantato con Letta e polverizzato da Renzi con l’accompagnamento di alcuni (molti) giornalisti compiacenti. Le “urla” e l’inciviltà in Parlamento hanno avuto inizio con i cappi dei bovari leghisti, i ragli di Bossi, e le innumerevoli corbellerie urlate dalla servitù al seguito della coalizione del primo governo dell’ex cavaliere. Airola potrebbe pure avere qualche buon motivo per essere “alterato”, non è giustificabile, ma i cartellini rossi o gialli usiamoli per tutti quelli che commettono falli. A quando una “Amaca” per il caso “Etruria”, magari a toni bassi?

Mauro Giovanelli – Genova
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ONDE GRAVITAZIONALI, MAROSI PARLAMENTARI, FRANGENTI CLERICALI

ONDE GRAVITAZIONALI, MAROSI PARLAMENTARI, FRANGENTI CLERICALI

Oggi è stata confermata una delle più grandi scoperte scientifiche del nostro tempo che supera o fa il paio con quella de “Il bosone di Higgs” teorizzato nel 1964 e rilevato per la prima volta nel 2012. È la “particella di Dio”, così venne definito, che permea l’Universo conferendo massa a quelle elementari. In parole povere l’elemento cosmico primario…

Intanto, lesto come un furetto… “il Capo del Governo” – ha detto Fernando Ferrone, Presidente INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), nel corso della conferenza stampa tenutasi a Pisa – “ci ha chiamato per farci le sue congratulazioni e questo è un fatto rilevante in sé”. Ancora più ragguardevole, aggiungo, la proposizione che è riuscito a partorire: “Bravissimi i ricercatori di Cascina e dell’INFN”, ma forse non aveva ben chiaro di che si stesse parlando. Eh, sì! Lui è fatto così, si fa vivo solo se avviene qualcosa che possa essere sfruttato positivamente. A Genova mica s’era fatto sentire, tanto meno vedere durante l’ultima ed ennesima alluvione ma, quando vi giunse il relitto della Concordia, la sagoma del Primo Ministro trionfava a prua come un novello Di Caprio della famosa scena del film “Titanic”. Ho sopportato con rassegnazione i venti minuti e oltre concessigli in ogni Tg nazionale e locale, una raffica di pistolotti che non ricordavo dagli incontri Berlusconi-Vespa nello studio di “Porta a Porta”. Parlava come fosse Superman. In tal modo la folla ha potuto rendersi conto come, alla fine, sia stato lui ad aver raddrizzato la carcassa con un soffio, un altro ancora per spostarla in tutta sicurezza nel golfo ligure.

…ma oggi, ripeto, 11 febbraio 2016, viene dato l’annuncio dell’esistenza delle onde gravitazionali ipotizzate da Albert Einstein un secolo fa, e ciò rivoluzionerà lo studio dell’Infinito. Esse sono “ondulazioni” o “vibrazioni” dello spazio-tempo prodotte da contaminazioni molto violente come l’esplosione di una supernova o la fusione di due buchi neri, quindi si ritiene che trasportino informazioni sui fenomeni che diedero origine al Big Bang da cui tutto nacque. Mica poco…

Nel cercare di captare altre notizie in merito a tale seducente evento incappavo nella visione, che non è proprio un’immagine esaltante, della teca di padre Pio; seguivano le interviste alle beghine che, nell’impregnare i fazzoletti di lacrime, tra un singhiozzo e l’altro espellevano suoni a me incomprensibili. Ciò mi induceva a cambiare continuamente canale con risultati sconfortanti.

…“La prima rilevazione diretta delle onde gravitazionali avvenne lo scorso 14 settembre alle 10:50:45 ora italiana al centro di calcolo Atlas del Max Planck Institute ad Hannover. Era poco prima di pranzo” – spiega Marco Drago responsabile dello studio di alcuni dei dati in arrivo dalle due grandi antenne, all’uopo installate ad Hanford negli USA, dello strumento LIGO (Laser Interferometer Gravitational Observatory)…

Eppure ci deve essere un collegamento tra queste “increspature”, che deformano la struttura del continuo spazio-tempo aprendo strade impensabili verso la conoscenza, e il suggerimento di Bagnasco che dà indicazioni “procedurali” alla politica italiana in merito al ddl Cirinnà: “Ci auguriamo”, ha detto il prelato, “che il voto sia a scrutinio segreto”. La risposta del governo è arrivata venti minuti dopo: “Le esortazioni sono giuste e condivisibili”, ha commentato il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti (Pd), “ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente Grasso.” Ecco! È quel “…sono giuste e condivisibili” che non mi convince. Grasso ancora meno e la “connessione” con le onde gravitazionali è tutta qui.

…“Quando ricevemmo una mail di ‘allerta’, l’avviso dell’algoritmo a cui lavoro che analizza i dati praticamente in tempo reale”- prosegue Marco Drago – “questi erano inusuali, straordinari, molto diversi rispetto ai soliti comunicati, nessuno poteva immaginarseli così perfetti, in poche parole capimmo subito che stavamo vivendo un ‘golden event’ come definiamo il conseguimento di un risultato incredibile”…

“Questo è il Family day, non è l’Handicappato day” la frase che mi investì distogliendomi da ogni riflessione. Non furono necessari interferometri per realizzare, dal timbro sgradevole della voce, che essa aveva trovato gestazione nel deputato Gasparri ed espulsa sotto forma di onda anomala originatasi dal rigurgito emesso per lo scontro fra i suoi inarrestabili e discordanti globi oculari.

…“Abbiamo visto le onde gravitazionali di Einstein prodotte nell’ultima frazione di secondo del processo di fusione di due buchi neri la cui collisione non genera dati osservabili se non attraverso di esse” – afferma Fulvio Ricci coordinatore della collaborazione fra l’italiano VIRGO (1) che lavora in tandem con l’americano LIGO. I dati sono messi in comune, analizzati insieme e congiuntamente si pubblicano i risultati scientifici…

“Si è potuto a non pregiudicare… in virtù delle innovazioni introdotto… che non rispettano i termini delequamente… le aree sono attemperati… scadenza del termine di ricepimento… in materia di assistenza sanitaria traspondagliere… dando il compito… possibilità di poter essere discutere… per il gruppo di Popolo e Territorio rimane irrinuche, irrinuciabile l’obiettivo…”. Nell’ascoltare il discorso di Razzi al Senato ho pensato alla radiazione elettromagnetica residua prodotta dal Big Bang (CMBR, cosmic microwave background radiation) la quale permea il cosmo e in quel momento, chissà, potesse creare interferenze con i segnali radio. Niente da fare! Era proprio lui, non c’è alcunché da ridere, Razzi è uno degli innumerevoli simboli della squallida, debosciata, incompetente e indegna compagine del nostro Parlamento. Subito dopo si inserisce la voce del premier che nel corso di un breve notiziario afferma con sicumera “…le uniche banche che mi fanno paura sono quelle estere”. Di certo gli obbligazionisti della “Etruria” tireranno un bel sospiro di sollievo venendo pure a sapere dal Capo dello Stato, in diretta dalla Columbia university di New York, “…non mi risulta che ‘molti’ parlamentari sono indagati” e “…il Parlamento non è pieno di indagati”. Davvero notizie confortanti considerando i due personaggi che le divulgano. Queste sono corrugamenti dei tempi che stiamo vivendo prodotti dall’incontro di “cervelli”.

…“Tutto” – ha concluso Ricci, “è durato una frazione di secondo, ma l’energia emessa è stata enorme, pari a tre masse solari. I due buchi neri formavano un sistema binario nel quale uno ruotava intorno all’altro. Avevano una massa rispettivamente di 36 e 29 volte superiore a quella del Sole, fino a che si sono avvicinati con accelerazione impressionante, arrivando ad una velocità prossima alla luce. Più la distanza tra loro diminuiva, più il segnale diventava ampio e frequente, come un sibilo acuto, quindi l’urto, avvenuto circa un miliardo di anni fa. Uno scontro immane a seguito del quale si è formato un unico buco nero la cui massa è la somma di quelle dei due corpi stellari meno l’energia liberata sotto forma di onde gravitazionali”.
Il primo segnale delle onde, rilevato dal fisico italiano Marco Drago a seguito della segnalazione pervenutagli da Hannover, è per la fisica un risultato senza precedenti perché, oltre a confermare la presenza delle onde gravitazionali, fornisce la prima prova diretta dell’esistenza dei buchi neri.

Ancora una volta Einstein aveva ragione e oggi abbiamo pure la conferma che la sua affermazione “ex cathedra”: “Due sono le cose infinite, l’Universo e la stupidità umana ma sull’Universo ho ancora dei dubbi…” sia purtroppo vera. Forse si trovava in Italia quando l’ha coniata. Infatti solo la stupidità può ridurre un popolo come il nostro ad essere servo, incapace di pensare, reagire, privo di orgoglio e dignità. Abbiamo i padroni che ci meritiamo, preti o laici che siano. Del resto non sarà certo un caso se siamo entrati a pieno titolo nella top ten dei Paesi più ignoranti e corrotti al mondo.
Pure scodinzoliamo quando ci aumentano le tasse e accorciano il guinzaglio dei diritti, finanche quelli acquisiti. Ed ora preparatevi, il nuovo obiettivo potrebbero essere le pensioni di reversibilità…

Mauro Giovanelli – Genova
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(1) Rivelatore interferometrico del tipo interferometro di Michelson, con bracci lunghi 3 km, situato in provincia di Pisa. Nato dall’idea lanciata a metà degli anni 80 dai fisici Adalberto Giazotto, italiano, e Alain Brillet, francese, fa parte dell’Osservatorio gravitazionale europeo (EGO), fondato nel 2000 dall’Italia con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dalla Francia con il Consiglio nazionale della ricerca scientifica (CNRS). Oggi conta circa 250 fisici e ingegneri, di cui la metà dell’INFN, provenienti da 19 laboratori europei. L’INFN partecipa a VIRGO con le proprie Sezioni presso le università di Pisa, Firenze, il gruppo di ricerca di Urbino, Perugia, Genova, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Napoli, Padova, e i Centri Nazionali TIFPA di Trento e Gran Sasso Science Institute dell’Aquila.

IL RENZISMO ovvero LA CERTEZZA DEL DUBBIO

IL RENZISMO ovvero LA CERTEZZA DEL DUBBIO

Avevo deciso di lasciar perdere aggredito come sono stato dalle peggiori sensazioni, certezza dell’impossibilità al cambiamento accompagnata dalla percezione di ineluttabilità degli accadimenti che non dovrebbero sovrastarci. Risultato: completa abulia. Non male comunque, in fondo abbandonarsi all’indolenza potrebbe essere un’alternativa, tanto che mi era parsa la migliore delle soluzioni, la sola cosa da fare in Italia, procurarsi un coltellino, individuare una comoda e riservata panchina al parco pubblico, sedervisi e trascorrere il tempo a far la punta a un legnetto alzando di tanto in tanto la testa per gettare uno sguardo al mare.
Non è riuscito a scuotermi neppure Matteo Orfini con la sua balzana idea di programmare corsi anticorruzione per i politici. Al contrario l’imbecillità che tale ipotesi potesse soltanto prefigurarsi nella mente di qualcuno mi convinse ancor più dei benefici effetti derivanti dalla mia nuova condizione mentale. È però mio dovere ricordare che costui è un “onorevole”, nonché presidente del PD e testé nominato Commissario Straordinario della sezione Romana del medesimo partito a seguito dello scandalo “Mafia Capitale”. Ad essere sinceri, ora che ne parlo, devo aggiungere che il cranio di costui, l’arcata sopraccigliare, lo sguardo vacuo, l’arcipelago costituito da barba, baffi, basette collegati tra loro da accurati istmi a circondare le parti emerse del suo sciocco sorriso, mi aveva riportato a Lombroso. Ho allontanato all’istante tale ignobile pensiero.
Sono però stato messo a dura prova nell’ammirare la guida scout Renzi muoversi all’interno del Palazzo Apostolico, osservare le movenze delle anacronistiche Guardie Svizzere, analizzare le formalità e gli atteggiamenti artificiosi dei segretari, cogliere le battute scontate, incolori, elargite a profusione dall’ex sindaco di Firenze (“il bimbo è più alto della mamma… non si vede perché la mamma ci ha i tacchi, eh… eh…” oppure “sono mortificato di fare errori sul protocollo, eh… eh…”). Intanto si arriva allo scambio dei regali. Da parte nostra, se posso dirlo, viene donato Chianti classico accompagnato dalla chiosa di Matteo “i vini italiani sono tutti buoni, ma questi piacciono anche alla mia mamma, vanno bene per la messa e non solo, eh… eh…”. Il Santo Padre ricambia con un medaglione raffigurante San Martino che cede il mantello al mendicante anche se con una rapida occhiata rilevo che in quegli interni parrebbero non esserci capi (di abbigliamento) da dismettere, tanto meno questuanti. Non riuscivo a capire cosa mi infastidisse, forse l’ipocrisia celata in ogni gesto, visto e rivisto come un vecchio film che passa un giorno sì e l’altro no su tutte le reti, il servilismo, la finzione. Ogni Santo Natale nessuno dei predestinati a tale rito riesce ad inventarsi qualcosa di efficace, nuovo, rigenerante, oserei dire… cristiano. In ogni caso ho pure resistito a questa tentazione, denunciare la vacuità della rappresentazione, ma i prodromi di ciò che mi avrebbe riportato alla tastiera del computer c’erano già tutti. La causa banalissima, come vedremo, anzi un nonnulla rispetto alla montagna di degrado che ci sta crollando addosso dal mondo della politica e non solo, Vaticano compreso nonostante gli ammirevoli sforzi di papa Francesco.
D’improvviso altra inquadratura, seconda notizia. Compare in video Renzi Matteo, sempre lui ma con maglioncino stile Marchionne, che dal palco del YouDem interviene sull’ultima iniziativa del PD “La Buona Scuola”. Attacca a parlare e purtroppo sono rimasto invischiato nella sua tela. Ecco il discorso:
Cambiamo ma non si vede… abbiamo affrontato la legge elettorale, giustizia civile e penale, responsabilità dei magistrati fino ad aumentare le pene ai corrotti (???), fisco, lavoro, pubblica amministrazione perché pensiamo, crediamo e siamo sicuri… di questo… che sia arrivato il momento per l’Italia di cambiare se vuole rimanere sé stessa e che il futuro appartiene a chi non ha paura, il futuro è di chi ha voglia di cambiare ha voglia di provarci ha voglia di crederci ma ecco il motivo per cui vorrei chiedervi scusa, perché nonostante sia circondato dalla fama di buon comunicatore non mi è riuscito di raccontare che il futuro del Paese è l’educazione.
Grandioso!
A parte un “cambiamo” seguito a ruota da due “cambiare” di troppo, che sta a significare come il Presidente del Consiglio ci tenga al… mutamento, ma… di che? Come? Quando? Ci rendiamo conto che nel suo sproloquiare non ha detto, scusate l’eloquio, un cazzo? Che questo sgangherato guazzabuglio di parole è privo finanche della parvenza di un concetto? E parlava ai nostri ragazzi, si riferiva al futuro dei giovanissimi. Voi penserete che io sia tanto meticoloso da fare la manicure alle formiche, ma di tutta la dissertazione il nucleo profondo del Renzismo, quello che gli dà peso specifico nullo, è racchiuso in questa frase e relative pause: “…perché pensiamo, crediamo e siamo sicuri… di questo…” che tradotto “siamo sicuri che… pensiamo, crediamo”, ossia i nuovi democratici hanno certezze solo su ciò che “loro” reputano, immaginano, cogitano. In parole povere l’unica convinzione dei renziani è la certezza del dubbio.
E io che mi sono perso una buona dose di iodio, il rumore gradevole e incostante del frangersi delle onde, il vento a sorreggere i gabbiani, immobili, sospesi in cielo come brillanti aquiloni, ali spalancate prima di raccoglierle e fiondarsi in basso, volo radente alla ricerca della preda tra i flutti schiaffeggiati dal libeccio. Nella mia panchina avrei magari incontrato un amico con cui fare quattro chiacchiere sul tempo, ci saremmo scambiati da fumare, magari avrei potuto ammirare le gambe accavallate della signora seduta di fronte. Invece ci sono ricascato, ho permesso a questi individui di rubarmi un altro pezzo di vita. Pazienza!
Però mi viene in mente un adagio, non ricordo in che circostanza l’ho udito, chiedo scusa per il mancato riferimento alla citazione: “i serpenti si possono misurare solo da morti”. Oddio! Lunga vita al nostro premier ma quando il suo lavoro sarà terminato vedremo cosa avrà lasciato sul terreno di gioco. I suoi predecessori li abbiamo già soppesati uno ad uno ma l’ago della bilancia è rimasto immobile, come fosse paralizzato. Pure mettendoli tutti insieme sul piatto la lancetta sempre fissa, inchiodata allo zero, a segnare solo la tara… in pratica niente.
Mauro Giovanelli – Genova
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LA TESTA FUORI DAL PALLONE

LA TESTA FUORI DAL PALLONE

   Non saprei in che modo cominciare anche perché, da qualche tempo, quando mi assale l’impulso di buttare giù un concetto mi metto a riflettere, cosa mai accaduta in passato. E credo non sia bene, primo perché la ponderazione è pur sempre un sedativo della riflessione spontanea, genuina, tale da farla giungere filtrata sulla carta; secondo, più grave, il timore di andare controcorrente, essere “anomalo”, aver paura di esporsi, che fa sentire un po’ pusillanimi. Ecco quindi l’osservazione originale che mi era venuta in mente nel seguire i vari telegiornali che hanno preceduto e “scortato” per almeno due settimane il compleanno di Gigi Riva limitando altre notizie importanti a brevi comunicati:
“Ma… a me, con tutto il rispetto per la persona, che cazzo frega se costui compie settant’anni?”

Mauro Giovanelli – Genova
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LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Interessante e concreto il dibattito di ieri sera a “Otto e Mezzo”, ascoltare Alessandra Moretti mi ha rinfrancato. Ecco una sintesi delle sue dichiarazioni:
Dobbiamo abbassare i toni, così come abbiamo abbassato il cuneo fiscale.” – Antonio Padellaro cerca di evidenziare che nulla però si è alzato, ma lei continua imperterrita. – “Di che cosa stiamo parlando? Ci siamo presi mille giorni, non so se mi spiego. Sono stata fraintesa, cercherò di esprimermi meglio, non volevo parlare di questo, gli ottanta euro, qualcosa è stato fatto…
Tutto chiaro no? L’avreste mai pensato? Siamo a posto! Ed è pure una bella donna, peccato solo che sogghigni come la Picierno, del resto… nessuno è perfetto.

Mauro Giovanelli – Genova
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TELEGIORNALI E PREMÎ

TELEGIORNALI E PREMÎ

Notizia del TG 2 RAI del 5 settembre 2014:
“Fisco: nei primi sei mesi dell’anno aumentate del 12,4% le entrate derivanti dalla lotta all’evasione”.
Subito dopo compare la striscia:
“Blocco salari statali: Renzi dice sì al dialogo ma niente ricatti”.
Allora… ci prendono in giro? Veramente? E i giornalisti che ci stanno a fare? O sono fessi, o servi del potere, non c’è altra spiegazione. Anzi no, ce n’è una terza, la più probabile purtroppo: potrebbero essere entrambe le cose insieme.
Prima domanda: il 12,4% di che? Semplice la risposta: delle entrate derivanti dalla lotta all’evasione nel primo semestre, ma forse qualche ministro non sarebbe stato così pronto a replicare. È quindi d’uopo passare al quesito successivo.
Seconda domanda: a quanto ammonta il 12,4% di cosa non ci è dato sapere, ovvero delle entrate scaturenti dalla lotta all’evasione nel primo semestre?
Terza domanda: basterebbe l’importo che non si conosce, corrispondente al 12,4% di ciò che non ci è dato sapere, ovvero delle entrate provenienti dalla lotta all’evasione nel primo semestre, per evitare il blocco dei salari degli statali (fermi dal 2009 n.d.a.)?
Quarta domanda (questa è difficile): con l’eventuale importo che non si conosce, desumente dall’ipotetico aumento del 12,4% delle entrate che potrebbero discendere dalla lotta all’evasione anche nel secondo semestre 2014, non si potrebbe programmare l’abrogazione della famigerata legge Fornero sulle pensioni?
Se la guida Renzi Matteo dovesse rispondere alla prima interpellanza vincerebbe un tostapane da campo, alla seconda si aggiungerebbe il materassino gonfiabile a bocca, alla terza torcia elettrica con batterie non esaurite e… qualora facesse filotto una bambola gigante vestita da scout non gliela toglierebbe nessuno, gonfiabile e trombabile.

Mauro Giovanelli – Genova
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