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“POPULISMO” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

“POPULISMO” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

Il vocabolo “Populismo” è riportato nel cartaceo quanto corposo vocabolario “Il nuovo Zingarelli” undicesima edizione quindi, per la nota proprietà transitiva, pure l’aggettivo “Populista”. Definizioni:

1-“Movimento politico russo della fine del XIX secolo che aspirava alla formazione di una società socialista di tipo contadino contraria all’industrialismo occidentale.”

2-“Ideologia caratteristica di movimento politico o artistico che vede nel popolo un modello etico e sociale.”

È altresì menzionato nell’odierna fonte della “conoscenza”, ossia la “rete”, nei seguenti termini:

– “Movimento politico-culturale russo, che si sviluppò tra la fine del sec. XIX e l’inizio del XX, aspirante a una sorta di socialismo rurale, in opposizione al burocratismo zarista e all’industrialismo occidentale.”

estens.
– “Qualsiasi movimento politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari.”

Ebbene, dando per scontato che tutti:

a) – Conoscano il significato del vocabolo “demagogico”.

b) – Si pongano la domanda del perché tale sostantivo sia comparso nell’era “Berluscorenzifera”.

c) – Si chiedano altresì come mai non venga menzionato quando si disquisisce circa la “capacità” di nostri imprenditori e/o politici tipo: «“Industrialismo” – qualsiasi movimento economico/politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e attributi delle classi imprenditoriali.”

d) – Sappiano che estens. ha il significato di “estensivamente”, ovvero “in senso lato”, “comunemente” appunto…

…per quanto precede se ne deduce che il termine “Populismo”, fra una sgangherata corbelleria e l’altra, viene inconsapevolmente usato ed abusato in senso dispregiativo sia dai politici sia dalla plebaglia che li osanna. Pertanto mi sento di poter affermare inconfutabilmente:

“PIÙ SONO CRETINI PIÙ PARLANO DI POPULISMO”

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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“BUONISMO” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

“BUONISMO” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

Il vocabolo “Buonismo” non è riportato nel cartaceo quanto corposo vocabolario “Il nuovo Zingarelli” undicesima edizione quindi, per la nota proprietà transitiva, neppure l’aggettivo “Buonista”. È altresì menzionato nell’odierna fonte della “conoscenza”, ossia la “rete”, nei seguenti termini:

– buonismo > buo•nì•ṣmo/ sostantivo maschile
“Il comportamento di chi, specialmente in politica, si dimostra tollerante nei confronti degli avversari.”

Adesso, senza pretendere che chiunque sia a conoscenza di come il grande Pier Paolo Pasolini abbia chiaramente definita la “tolleranza” e considerando che nell’era “Berluscorenzifera” il termine “Buonismo”, fra una sgangherata corbelleria e l’altra, viene inconsapevolmente usato ed abusato in senso dispregiativo sia dai politici sia dalla plebaglia che li osanna, mi sento di affermare inconfutabilmente:

“PIÙ SONO CRETINI PIÙ PARLANO DI BUONISMO”

Mauro Giovanelli – Genova
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“NE SUPRA CREPIDAM SUTOR IUDICARET”

“NE SUPRA CREPIDAM SUTOR IUDICARET”

Consci della innata predisposizione
ad osservare tutto quanto mi circonda,
di conseguenza intossicato da distrazione
verso ciò cui non attribuisco importanza,
di un’idea geniale, pura invenzione
non compresa nelle corde del mio pensare,
tre gaglioffi e mezzo mi hanno truffato…
Mica tanto! Più o meno intorno al milione.

A costoro si è anche aggregato un seguace
della peggiore tribù di nativi del Pianeta,
“I cretini nemmeno intelligenti”: Il mio avvocato.
Ma, intendiamoci, loro avveduta alleata
pure l’indulgenza da cui sono afflitto poiché
solo la sua forma oblunga, cranio minuscolo
su corporatura vasta, estesa, stretto di spalle,
ciondolante per l’abnorme statura,
si allarga nel bacino come avesse ingoiato
un comodino oltremodo indigesto e,
non bastasse, verso le estremità inferiori
assottiglia all’istante… Identica la sovrastante.
Ancor oggi non riesco a collocarlo in uno
degli innumerevoli sistemi di cristallizzazione.
Quindi i segnali c’erano, “ad abundantiam”, ma…
Da tutt’altre attività assorbito non ho vigilato
e poi… Alla fin fine… Insomma confesso:
Lo chiamano finanche Chirone ed io ci son cascato!
Pazienza i tre imbroglioni, erano amici,
il “mezzo” l’ho ancora fra i coglioni
e devo stare attento, appartiene all’etnia
dei furbi ipodotati, striscianti come pianelle
lanciate su pavimento in marmo tirato a lucido.

E si sta arrivando al dunque!

Speriamo fra i giudicanti vi siano…
Non pretendo talenti, solo capaci di leggere,
e interpretare un nesso, eziologico o meno,
sebbene, di questi tempi, ahimè…
Conviene aggrinfiarsi al detto:
“Ne supra crepidam sutor iudicaret” ossia:
“Che il ciabattino non giudichi più in su della scarpa”(1)
Ormai neppure i gufi, oltre che grilli, trote,
giaguari smacchiati da Bersani, Dudù, falchi e colombe,
Renzi nei Boschi, caimani… In questa Penisola
volano o saltano più in alto della suola.

Mauro Giovanelli – Genova
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(1)Citata da Valerio Massimo (Factorum et dictorum memorabilium VIII, 12.ext.3) e da Plinio il Vecchio (Naturalis historia 35.36.85 – XXXV, 10, 36) che l’attribuisce all’artista greco Apelle di Coo il quale era solito esporre le sue opere in modo da poter trarre profitto dai commenti e dalle critiche dei passanti; una volta, un calzolaio (sutor) aveva criticato il modo in cui in un quadro era stato rappresentato il sandalo (crepida – dal greco krepis) di un personaggio, e il grande Apelle, al tempo considerato il maggior pittore mai esistito, aveva corretto quel particolare. Però il giorno appresso, il ciabattino, tronfio del fatto che la sua critica fosse stata accolta, si era messo a valutare anche la rappresentazione del ginocchio di quel personaggio; a quel punto l’artista lo apostrofò con la frase divenuta poi proverbiale. Nel testo di Plinio, tuttavia, invece che “ultra” compare “supra”, in relazione al contesto dell’aneddoto: “Ne supra crepidam sutor iudicaret” ovvero “il ciabattino non avrebbe dovuto giudicare oltre la scarpa”.

Immagine in evidenza ricavata dal web: Banda Bassotti (Walt Disney)

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PAUSA DI COMODO

PAUSA DI COMODO

“Nell’estenuante ricerca della verità Dio viene usato alla stregua di un segnalibro ed indica la pagina da cui ogni volta ripartire per giungere al colofòn del testo. La trascendenza è pausa di comodo nel percorso della Conoscenza.”

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Immagine in evidenza: Leggío a nove posizioni Museo di Khiva Uzbekistan – Foto Mauro Giovanelli

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SUM

Vivo!
Sto scrivendo,
penso,
sogno,
percepisco l’istante.
……….
Esisto!
Vedo,
ascolto pure il silenzio.
……….
Sono!
Avverto il tuo corpo,
accarezzo l’immenso,
mi acquieto.
……….
Desidero!
Gustare le tue grazie,
baciarti con dolcezza,
sfiorarti con il mento.
……….
Alzo lo sguardo al Cielo,
mi interrogo,
definisco l’orizzonte,
il canto della risacca
scompiglia ogni certezza,
abbasso gli occhi,
l’ombra di un gabbiano
fa tremolare i sassi
e svanisce nel vento.
Invano l’ho seguita
per guadagnare tempo.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Cesare Bentivoglio – Pittori liguri fine ‘800 primi ‘ 900 – Olio su tela cm. 20×30 – Cornice Guillochè primi ‘600 – Collezione Mauro Giovanelli

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ECONOMISTI

ECONOMISTI

Il vero pericolo per l’umanità è rappresentato dagli “Economisti” (degli ingegneri parleremo un’alta volta). Coloro che di questa sottospecie umana rappresentano un’autentica iattura sono quelli che salgono al Potere o giungono a respirarne l’olezzo. Tanto per fare un esempio alla portata di tutti sono infatti assimilabili agli “androidi” o “sintetici” ancor meglio “replicanti” magnificamente raffigurati nella famosa serie “Alien” nonché in “Blade Runner” del grande regista Ridley Scott.
Il “fine vita” è illimitato. Nelle “Prestigiose Università” la “programmazione” si avvale della più eccelsa tecnologia affinché il loro unico obiettivo non sia l’uomo bensì il “Mercato” e le “Borse”.
Quindi li senti blaterare di “PIL”, “Rapporto Deficit/PIL”, “ROI”, “ROS” e “ROE” (meglio non sapere che significhino), “Nasdaq”, “Dow Jones”, “NYSE”, “AMEX & Mercati OTC” , “Indici di disoccupazione”, “Indici di Borsa”, “Tendenza del Mercato”, “Indici nel naso”… Scusate! Mi è scappata dalla tastiera anche se fra costoro sia in uso simile capacità bonificante con annessa gestualità. Li ho visti!
Naturalmente i nostri “politicanti” (circoscrivo il discorso alla sola Penisola) sebbene ignorino del tutto tale mondo alieno ne traducono l’idioma a proprio esclusivo vantaggio per dimostrare, “grafici alla mano”, quanto siano stati bravi.
Mi domando: Ma questi “signori” e, ahimè, “signore” non si potrebbero confinare all’interno di una vasta area attrezzata di ogni comfort con il solo divieto, pena la “disattivazione”, di usare gli “indici”.
Per il loro soddisfacimento personale il dito medio sarebbe più che sufficiente.
O no?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: INDICI MEDI

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DUE A CASO

DUE A CASO

Abbiamo per caso un avvocato a bordo? Vorrei sapere se sia o meno illecito o reato affermare che, a parer mio, questi due individui sono intellettualmente limitati, senza scrupoli, viscidi come anguille spalmate di grasso, arroganti alla pari degli imbecilli, presuntuosi alla stregua dei meno che mediocri, cattivi, brutti e sporchi. Attendo il parere di un legale prima di inserire il post. Grazie.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: A vanvera

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LO SCHIAVISMO È ALLE PORTE

LO SCHIAVISMO È ALLE PORTE

Ero in tutt’altre faccende affaccendato per cui non ho avuto modo, neppure la voglia, di ascoltare per intero il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Però un passaggio inerente il “LAVORO” mi è giunto chiaro e netto da un “basso” nel Centro Storico della mia Superba. Così recita (testualmente):

“…è necessario ci sia in ogni famiglia…”

Eppure… Cazzo! Sono strapagati, hanno consiglieri, portavoce, portaborse, porta la borsa, porta auto (autisti), porta sfiga (ai cittadini), porta foglio, porta la sporta, non im-porta, neppure com-porta ma… Più o meno dignitosamente un tempo il solo capofamiglia manteneva l’intero nucleo con il proprio stipendio o salario. Poi, complice anche il femminismo più becero (ossia mascolino, ovvero diverso dal movimento per la parità dei diritti), dovevano lavorare marito e moglie al fine di ottenere lo stesso risultato. Indi, connivente l’intero arco costituzionale, avrebbero dovuto lavorare pure i figli delle categorie meno abbienti, fenomeno successivamente esteso alle “abbienti” dopo aver disintegrato la così detta “classe media”.
Oggi i discendenti fino ai nipoti sopravvivono con le pensioni dei nonni quindi la frase suona sibillina, profetica, tanto più avendo a che fare con una specie di governanti tutt’altro che affidabili, oserei dire tortuosi, serpeggianti (Renzi docet). Anche se il risultato finale sarà lo stesso che si prefiggono dalla notte dei tempi chiedo la rettifica della locuzione che dovrà recitare:

“…è necessario ci sia LAVORO per OGNI COMPONENTE la famiglia…”

Regola rigidamente applicata e rispettata nell’esercito dei Politicanti dove l’indice di disoccupazione per loro parenti, affini, amici e amici degli amici è 0 (zero).

Preparatevi! Lo schiavismo è alle porte.

Mauro Giovanelli – Genova
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VIA COL VENTO

VIA COL VENTO

A parer mio la frase più celebre del colossal “Via col vento” è quella che pronuncia Ashley Wilkes (Leslie Howard) a Rossella O’Hara (Vivien Leigh) e Melania Hamilton (Olivia de Haviland) quando quest’ultima, raggirata dall’amica, sgrida il marito per essersi rifiutato di lavorare per lei ad Atlanta:

“E va bene… Siete in due contro di me…”

Mitica!

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Locandina del film “Via col vento”

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