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COLOSSI, BURATTINI E PAGLIACCI… Benigni e la Festa del Cinema a Roma

COLOSSI, BURATTINI E PAGLIACCI…
…Benigni e la Festa del Cinema a Roma

Fra le consuete ed ormai “tediose” stragi di donne e bambini a Mosul (Siria), l’ennesima enciclica di Francesco che “esorta a…”, l’acquisizione per oltre 85 miliardi di €uro della Time Warner da parte della statunitense AT&T così, dopo la maxi fusione tra Dow Chemical e Dupont che ha comportato la creazione di un gigante da 130 miliardi di dollari nel settore della chimica, nasce pure quello delle telecomunicazioni. Insomma tutti colossi. Stavo dicendo che oggi 23 ottobre 2016 le amenità poc’anzi accennate inserite fra le dettagliate corbellerie di Renzi e Boschi nelle sembianze del gatto e la volpe di una nuova fiaba sui burattini, dai telegiornali RAI 1, RAI 2, RAI3 e LA7 veniamo resi edotti circa la giornata finale della festa del Cinema di Roma chiusa dal pagliaccio nazionale con uno dei consueti show in omaggio ad Obama, importante personalità ancora per poco, incensato però a dovere dal nostro Benigni che ha esternato grande eccitazione dall’aver “toccato con mano” questa “figura” di Presidente della Nazione più potente al Mondo nonché premio Nobel per la pace.
Ammetto che fino a ieri ignoravo che il premio oscar toscano a stelle e strisce, sulle orme del nostro premier anch’egli toscano, avesse preso parte alla cena di gala alla Casa Bianca per fine mandato di Barak. Confesso altresì di non esser riuscito a comprendere l’atto di ossequio al grande Dino Risi che mi è parso più un oltraggio per i termini e modi in cui si è voluto ricordare il direttore artistico de l’inarrivabile “Il Sorpasso”. Comprendo comunque che per questa commemorazione fra i tanti autentici Maestri di un’epoca irripetibile del cinema italiano fosse assolutamente da scartare l’immenso Mario Monicelli… colui che giustamente affermò:
«…Non come quella mascalzonata di Benigni in “La vita è bella”, quando alla fine fa entrare ad Auschwitz un carro armato con la bandiera americana. Quel campo, quel pezzo di Europa lo liberarono i russi, ma… l’Oscar si vince con la bandiera a stelle e strisce, cambiando la realtà…»
Tra le sue desuete mezze piroette, saltelli, flic flac, boccacce e quant’altro dello stantio e immutato repertorio il Roberto ha infine dichiarato: “Voglio fare un film di un’allegria sfrenata con Tom Hanks”. Mi permetto dargli tre consigli non richiesti. Roberto! Nel caso Trump vincesse le elezioni non dimenticarti di inserire nella pellicola uno stock di bandiere americane, con Hyllary ne potrebbero bastare circa tre o quattro; evita di approfondire, come astutamente hai già fatto in TV, il secondo comandamento del Vecchio Testamento nel caso si trattasse di parodia in costume biblico e tralascia la Divina Commedia… con quello non “c’azzecca”.
Infine fai in modo non vengano mai pronunciati termini tipo “Costituzione” o “Carta dei Diritti” .
Dammi retta! Vedrai le risate che ci faremo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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DARIO E BOB (misteri buffi per cialtroni incolti)

DARIO E BOB
(misteri buffi per cialtroni incolti)

Non è casuale che io affianchi due personalità che oggi, 13 ottobre 2016, ci hanno distolti dalla consuetudine invitandoci alla riflessione, chi ne è capace, sebbene i motivi per i quali i loro nomi rimbalzano nell’etere siano profondamente diversi. I sentimenti che ne scaturiscono così contrastanti eppure in un certo senso vicini da lasciare sbalorditi nel loro apparire compensazione morale uno dell’altro. Bob è un parziale indennizzo del fatto luttuoso concomitante vedendosi assegnare il prestigioso riconoscimento che nel 1997 fu di Dario e per quest’ultimo una sorta di rivincita verso i detrattori (molti) del suo meritatissimo premio Nobel, ultimo italiano della letteratura. Perché dico ciò con grande emozione? Sono cosciente che una parte fondamentale della nostra cultura se ne sia andata per sempre, non potrà essercene un altro a quel livello, è irripetibile, come Totò, Pasolini, Eduardo… e chido perdono ai pochissimi altri che non voglio menzionare.
Mi trovavo in un locale pubblico e dopo neppure due minuti che le notizie vennero diffuse già sentivo i ragli degli avventori che imprecavano allo scandalo di come si possa insignire un cantante di tale onorificenza senza sapere che colui che chiamano “menestrello” non solo è una delle voci più importanti che ci hanno accompagnati fino ad oggi ma pure eccezionale poeta formatosi alla scuola dei suoi amici Kerouac, Ginsberg, Michael McClure, Neal Cassady, William Seward Burroughs, Lawrence Ferlinghetti, ecc. Naturalmente il riferimento all’analogo “incidente” capitato diciassette anni prima a Stoccolma con il nostro talento naturale era d’obbligo. Che mezze persone siamo diventati, forse neppure un quarto, probabile neppure persone.
Quindi Robert Allen Zimmerman che scelse il nome d’arte Dylan in onore ed ammirazione dell’eccelso poeta gallese Dylan Marlais Thomas ha afferrato la staffetta consegnatagli da Dario Fo, un genio, irripetibili la sua mimica, l’espressività dei gesti, l’invenzione di una sorta di lingua comprensibile solo a chi ha gli strumenti per recepirla, la parte giullaresca della vita da lui elevata ad arte pura, il senso più profondo della satira, imitatore, “animale” da palcoscenico, letterato, inventore, poeta, pittore, filosofo, cantore, paroliere, improvvisatore e, naturalmente, esiliato a vita dalla televisione. Siamo in Italia.
Vorrei ascoltare almeno uno della vasta tribù di cialtroni che si permettono di denigrare uomini di cotanta statura che abbia solo sentito menzionare “Sani da legare” (1954), le “Commedie di Dario Fo” edite in vari volumi, il primo nel 1966, Torino, Einaudi, l’inarrivabile “Mistero buffo”, giullarata popolare in lingua padana del ‘400, “L’Apocalisse rimandata” (ovvero “Benvenuta catastrofe!”), Parma, Guanda, “Dario Fo dipinge Maria Callas”, Milano, Skira, 2015 e innumerevoli altre opere.
Non desidero enfatizzare troppo sebbene sia enorme il senso di mancanza che avverto per la dipartita dell’immenso Dario Fo così come provo felicità per il fatto che in certo qual modo il testimone della letteratura sia passato a Bob Dylan di cui sono fedelissimo ammiratore (Cormac Mc Carthy e Philip Roth avrebbero meritato ugualmente). Ma… di che stiamo parlando in un Paese dove le vicende truffaldine di un Fabrizio Corona qualunque occupano da giorni testate giornalistiche e palinsesti televisivi? Lasciatemi serenamente concludere dicendo che assistere alle parole di cordoglio dei nostri politici dalle facce buffe e misteriose mi fa venire il voltastomaco.
Caro amico Dario, riposa in pace con la tua Franca Rame. A te, Bob, congratulazioni dal profondo del cuore.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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IL BURKA È NEL CERVELLO DEI MASCHI

IL BURKA È NEL CERVELLO DEI MASCHI

IN MEMORIA DI GIULIA BALLESTRI

che secondo le prime, attendibili indiscrezioni
è stata uccisa a bastonate per gelosia
dal marito Matteo Cagnoni, famoso dermatologo. Lunedì 19 Settembre 2016

e di tutte le vittime di questi mostri anche se:

IL BURKA È NEL CERVELLO DEI MASCHI INDOTTRINATI DAI TRE MOMOTEISMI ABRAMITICI (CATTOLICESIMO, ISLAM ED EBRAISMO).

ECCO UN PASSO DELLA PAROLA DI DIO

E Dio disse:
“Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza; e sottometta i pesci del mare ed i volatili del cielo e le bestie di tutta la terra, ed ogni rettile che in terra si muove”. Genesi 1, 26-27

Gli ebrei maschi ringraziavano Dio tre volte al giorno per non averli creati pagani, per non averli creati schiavi e per non averli creati donna:

Benedetto sii tu Signore nostro Dio, per non avermi fatto gentile, per non avermi fatto schiavo, per non avermi fatto donna.”

Questa preghiera, proveniente dalle 18 Benedizioni, viene recitata ancora oggi dagli ebrei ortodossi. Siddur Tehilat Hashem, New York 1982, p. 8.

Formò dunque il Signore Dio l’uomo dal fango della terra, e gli inspirò in faccia lo spirito della vita, e l’uomo divenne persona vivente.
Genesi 2, 7

Disse ancora il Signore Dio:
Non è bene che l’uomo sia solo; facciamogli un aiuto simile a lui

A parte il fatto che la proposizione di Pitigrilli (Dino Segre) a mio avviso non fa una piega:

Aveva cominciato con un gesto magnifico il “buon” Dio. Creare le stelle dalle orbite immense, il sole dalla luce eterna, le “innumerevoli specie di piante e di animali”. Non aveva badato a spese. Ma per “confezionare la donna”, fa la spilorceria di sottrarre una costola ad Adamo.

Il passo che segue è davvero interessante:

Formati che ebbe il Signore Dio dalla terra tutti i volatili del cielo, li condusse ad Adamo, acciò vedesse come chiamarli; il nome infatti col quale Adamo chiamò ogni essere vivente, è il suo vero nome. E Adamo chiamò coi loro nomi tutti gli animali, e tutti i volatili del cielo, e tutte le bestie della terra. Ma per Adamo non si trovava un aiuto simile a lui. Mandò dunque il Signore Dio ad Adamo un sonno profondo; ed essendosi egli addormentato, gli tolse una delle coste, e ne riempì il luogo con della carne. E con la costa che aveva tolta ad Adamo, formò il Signore Dio una donna, e gliela presentò. E disse Adamo:

Ecco, questo è un osso delle mie ossa, e carne della mia carne; questa sarà chiamata donna, perché è stata tratta dall’uomo. Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre, e si stringerà a sua moglie, e saranno due in un corpo solo”.
Genesi 2, 18-24

Punizione per il peccato originale. Alla donna, Dio dice:

Moltiplicherò i tuoi travagli ed i tuoi parti; partorirai tra i dolori i tuoi figli; sarai sotto la potestà del marito, ed egli ti dominerà
Genesi 3,1-24

QUINDI NE DEDUCO:

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.”
Albert Einstein

QUANDO LA PROSSIMA VITTIMA?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza scattate dall’Autore nel corso del 26.mo Congresso eucaristico nazionale tenutosi a Genova e presieduto dall’arcivescovo, cardinale e cappellano militare in pensione (circa 4.000,00 €uro al mese) Angelo Bagnasco

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11 SETTEMBRE 2001 – Edizione 2016 [lim x→x0 f(x) = 0 – Il limite della funzione di x, per x tendente a zero, è uguale a zero]

11 SETTEMBRE 2001 – Edizione 2016
[lim x→x0 f(x) = 0 – Il limite della funzione di x, per x tendente a zero, è uguale a zero]

—–Italian language

Attimo qualunque dell’indeterminatezza
che avrebbe potuto essere eterno,
continua frazione di se stesso,
infinitesimo dopo infinitesimo
le prore degli aerei avanzare
nell’illimitato senza mai giungere ad impattare,
procedere sempre più lentamente
in perenne decelerazione,
percorrere ogni innumerevole metà dell’intervallo,
metà della metà, ancora metà…
illimitate frazioni di tempo e spazio
a separarle dalla meta.
L’Universo avrebbe rallentato indefinitamente
nella mutevole immobilità.

Sono trascorsi mesi o anni,
potrebbe essere quello appena fuggito,
oppure questo, mentre scrivo.
Il tempo non esiste più,
gli orologi si sono liquefatti
come nei dipinti di Salvador Dalì.
Lui sapeva…
Allora la persistenza della memoria
ha preso il sopravvento,
si è espansa enormemente,
da non avere più confini.
Dissolto ogni punto di riferimento
rimane l’ultimo ricordo
a compattare la mia massa,
rallentarne appena la velocità,
quel tanto da non farle toccare
il limite della luce,
impedire l’infinito e combaciare con il tutto.
Quindi posso afferrare quel momento.

Eh, sì! Perché ciò che cerco
è del mondo di prima
separato dal vortice irrispettoso del limite
della funzione di x per x tendente a zero.
Ora vago in uno spazio sospeso sull’abisso,
dove l’intero è diverso,
cerco la discontinuità
da cui ha avuto inizio l’incubo,
per me, per tutti noi:
La mattina dell’11 settembre
Anno Domini 2001.

Mauro Giovanelli – Genova (Italy)
mauro.giovanelli@gmail.com

L’articolo “11 SETTEMBRE 2001 – [lim x→x0 f(x) = 0 – Il limite della funzione di x, per x tendente a zero, è uguale a zero]” è stato pubblicato il 10 settembre 2016 da “MEMORIA CONDIVISA” sito www.memoriacondivisa.it

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—–English language

SEPTEMBER 11, 2001
[Lim x → x0 f (x) = 0 – The limit of the function of x, x tends to zero, it is equal to zero]

Ordinary moment of indeterminacy
that could have been eternal,
continued fraction of himself,
after infinitesimal infinitesimal
the bows of the aircraft forward
in the unlimited and never come to impact,
more and move more slowly
in constant deceleration,
follow each countless half interval,
half of the half, still half…
unlimited fractions of time and space
to separate them from the target.
The Universe would slow indefinitely
in the changing immobility.

After months or years,
It might be to just escaped,
or that, as i write.
Time does not exist anymore,
watches have liquefied
as in the paintings of Salvador Dali.
He knew…
Then the persistence of memory
he has taken over,
it has expanded enormously,
have no more boundaries.
Dissolved each reference point
it remains the last memory
to compact my ground,
once the speed is slow,
just enough to prevent them from touching
the limit of the light,
prevent infinite,
and tie in with the whole.
So i can grab that moment.

Oh yeah! Because what i try
it is the world’s first
separated from the vortex of disrespectful
limit the x tends to zero function of x.
Now in a vague space suspended over the abyss,
where the whole is different,
i look for discontinuities
from which began the nightmare,
for me, for all of us:
On the morning September 11
of ‘Anno Domini, 2001.

Mauro Giovanelli – Genoa (Italy)
mauro.giovanelli@gmail.com

The article “11 September 2001 – [lim x → x0 f(x) = 0 – The function of x limit , as x approaches zero , equals zero]” was published September 10, 2016 as “MEMORIA CONDIVISA” site www.memoriacondivisa.it

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