11 SETTEMBRE 2001 – Edizione 2016 [lim x→x0 f(x) = 0 – Il limite della funzione di x, per x tendente a zero, è uguale a zero]

11 SETTEMBRE 2001 – Edizione 2016
[lim x→x0 f(x) = 0 – Il limite della funzione di x, per x tendente a zero, è uguale a zero]

—–Italian language

Attimo qualunque dell’indeterminatezza
che avrebbe potuto essere eterno,
continua frazione di se stesso,
infinitesimo dopo infinitesimo
le prore degli aerei avanzare
nell’illimitato senza mai giungere ad impattare,
procedere sempre più lentamente
in perenne decelerazione,
percorrere ogni innumerevole metà dell’intervallo,
metà della metà, ancora metà…
illimitate frazioni di tempo e spazio
a separarle dalla meta.
L’Universo avrebbe rallentato indefinitamente
nella mutevole immobilità.

Sono trascorsi mesi o anni,
potrebbe essere quello appena fuggito,
oppure questo, mentre scrivo.
Il tempo non esiste più,
gli orologi si sono liquefatti
come nei dipinti di Salvador Dalì.
Lui sapeva…
Allora la persistenza della memoria
ha preso il sopravvento,
si è espansa enormemente,
da non avere più confini.
Dissolto ogni punto di riferimento
rimane l’ultimo ricordo
a compattare la mia massa,
rallentarne appena la velocità,
quel tanto da non farle toccare
il limite della luce,
impedire l’infinito e combaciare con il tutto.
Quindi posso afferrare quel momento.

Eh, sì! Perché ciò che cerco
è del mondo di prima
separato dal vortice irrispettoso del limite
della funzione di x per x tendente a zero.
Ora vago in uno spazio sospeso sull’abisso,
dove l’intero è diverso,
cerco la discontinuità
da cui ha avuto inizio l’incubo,
per me, per tutti noi:
La mattina dell’11 settembre
Anno Domini 2001.

Mauro Giovanelli – Genova (Italy)
mauro.giovanelli@gmail.com

L’articolo “11 SETTEMBRE 2001 – [lim x→x0 f(x) = 0 – Il limite della funzione di x, per x tendente a zero, è uguale a zero]” è stato pubblicato il 10 settembre 2016 da “MEMORIA CONDIVISA” sito www.memoriacondivisa.it

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—–English language

SEPTEMBER 11, 2001
[Lim x → x0 f (x) = 0 – The limit of the function of x, x tends to zero, it is equal to zero]

Ordinary moment of indeterminacy
that could have been eternal,
continued fraction of himself,
after infinitesimal infinitesimal
the bows of the aircraft forward
in the unlimited and never come to impact,
more and move more slowly
in constant deceleration,
follow each countless half interval,
half of the half, still half…
unlimited fractions of time and space
to separate them from the target.
The Universe would slow indefinitely
in the changing immobility.

After months or years,
It might be to just escaped,
or that, as i write.
Time does not exist anymore,
watches have liquefied
as in the paintings of Salvador Dali.
He knew…
Then the persistence of memory
he has taken over,
it has expanded enormously,
have no more boundaries.
Dissolved each reference point
it remains the last memory
to compact my ground,
once the speed is slow,
just enough to prevent them from touching
the limit of the light,
prevent infinite,
and tie in with the whole.
So i can grab that moment.

Oh yeah! Because what i try
it is the world’s first
separated from the vortex of disrespectful
limit the x tends to zero function of x.
Now in a vague space suspended over the abyss,
where the whole is different,
i look for discontinuities
from which began the nightmare,
for me, for all of us:
On the morning September 11
of ‘Anno Domini, 2001.

Mauro Giovanelli – Genoa (Italy)
mauro.giovanelli@gmail.com

The article “11 September 2001 – [lim x → x0 f(x) = 0 – The function of x limit , as x approaches zero , equals zero]” was published September 10, 2016 as “MEMORIA CONDIVISA” site www.memoriacondivisa.it

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PASOLINI – QUANDO PARLANO GLI OCCHI…

PASOLINI – QUANDO PARLANO GLI OCCHI…

Sembrerebbe che Moravia stia spiegando qualcosa a Pasolini e lui ascolta con distaccata attenzione, direi un misto di diffidenza, perplessità… ammirazione che potrebbe sfociare nel disprezzo.
Da diverse immagini che li ritraggono insieme, mi sbilancerei affermando tutte quelle che mi è capitato di analizzare, ho sempre notato in Pier Paolo una certa “soggezione” verso Alberto, arriverei a definirla “forzato” timore reverenziale che finalmente emerge, quasi liberatorio, dalle considerazioni del Poeta riguardo ai diversi modi di “percepire” l’India durante la loro permanenza in quel Paese.
Distanti anni luce.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: Post di Angelica Rotondo

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JE SUIS… UN CITOYEN DU MONDE (È il turno di Amatrice… domani?)

JE SUIS… UN CITOYEN DU MONDE
(È il turno di Amatrice… domani?)

Premessa:

L’articolo che segue, stilato nel marzo scorso, sembrerebbe non avere alcunché a che fare con il sisma in Centro Italia invece il brano “…Non a caso l’Italia è testé entrata nella top ten delle Nazioni più corrotte e ignoranti del Pianeta. Ben protetti sono i nostri Governanti con tanto di scorte e auto blu superblindate…” mette il dito sulla piaga poiché è da questa scellerata classe dirigente che tutto discende, come la ricostruzione o restauro (per la sicurezza) di scuole ed ospedali con criteri antisismici e dopo un terremoto rimangono intatte le parti “vecchie”, se non “antiche” come il campanile della chiesa di Amatrice. Perché Renzi, Boschi, Mattarella, Alfano & Company non hanno messo subito a disposizione le “cliniche private” dei Palazzi Chigi, Madama, Montecitorio, Viminale e Quirinale dove stazionano strapagati (dai cittadini) medici primari di ogni specialità al loro esclusivo servizio? L’immagine in evidenza non si riferisce al recente drammatico accadimento ma alle conseguenze dei bombardamenti sulla città di Aleppo (Siria) a dimostrazione che la forza della natura è l’unica, anche nelle sue tragiche conseguenze, ad avere un senso ed una missione da compiere. Ignobile è solo l’immensa stupidità umana.
Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com
JE SUIS…
BY MAURO.GIOVANELLI • MARZO 22, 2016

Adesso molti cominceranno a dire: “Io sono Lussemburgo”, “Je suis Luxembourg”, “I’m Luxembourg”, ed è giusto, è accaduta l’ennesima strage di “persone occidentali”, un ulteriore schiaffo alla “blindatura” di cui sproloquiano i vari leader di partiti che da questi fatti drammatici attingono nuova linfa per obiettivi puramente elettorali, null’altro. Sono vicino ai parenti delle vittime del tristissimo accadimento odierno come mi sento altrettanto colpito dalle quotidiane notizie che ci informano della inarrestabile moria di bambini, donne, uomini che stanno fuggendo dalla guerra. Per tralasciare la Palestina e altri “siti” infuocati.
Si vocifera di un possibile “attacco” a Roma e come prevenire tale evenienza, contrastarla, cautelarci poiché, al contrario delle rassicurazioni di Alfano, c’è chi ritiene che la situazione di molti quartieri ne “La grande bellezza” sia fuori controllo per assenza completa di ogni tipo di sicurezza e rispetto della legge. Io mi fido più di costoro.
Se così fosse… da un punto di vista pratico, dell’emergenza, non sarebbe solo un problema di alcuni rioni della Capitale, bensì dell’intero Paese in cui tale latitanza di “protezione” dei centri urbani e mancato rispetto della legge è ai massimi livelli ossia dai centri di Potere finanziario e politico discende fino alle periferie e campagne. Non a caso l’Italia è testé entrata nella top ten delle Nazioni più corrotte e ignoranti del Pianeta. Ben “protetti” sono i nostri Governanti con tanto di scorte e auto blu superblindate.
Cercando di essere un po’ lungimiranti mi permetto di aggiungere che nel celebrare il funerale del comunismo e la conseguente caduta del muro di Berlino, nel 1989 ebbe inizio la fine del “sistema” economico su cui si reggevano e tutt’ora vengono puntellati i rapporti internazionali. Il “capitalismo” o “liberismo” o come diavolo lo si vuol chiamare è un malato in fase terminale e porterà tutti al massacro qualora non si dovessero adottare le necessarie contromisure. Non è sostenibile un Mondo dove il 2% dell’intera popolazione detiene la metà della ricchezza e risorse del Pianeta ed il restante 98% deve dividersi le briciole. O no?
L’ignoranza e il fanatismo religioso, di qualsiasi fede esso si colori, faranno il resto.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

L’articolo “JE SUIS…” è stato pubblicato il 22 marzo 2016 da “MEMORIA CONDIVISA” sito www.memoriacondivisa.it

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ITALICI OPINIONISTI (Mughini Giampiero)

ITALICI OPINIONISTI
(Mughini Giampiero)

Questa semovente, cromatica, molesta forma organica dalla geometria indistinta ma riconducibile ad uno dei tanti opinionisti da salotto che infestano le reti della televisione italiana e risponde al nome di Mughini Giampiero ritengo possa essere la prova che contraddice il principio di indeterminazione di Heisenberg: “Il vuoto assoluto esiste… e si vede… si sente”.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: Sport Mediaset

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MA NOI NON CI SAREMO…

MA NOI NON CI SAREMO…

Rocce sedimentarie e metamorfiche
quasi verticali
in alternanza a microarenarie
e residue inclusioni
di origine vulcanica del magma
fuoriuscito dalle faglie
formatesi per reciproca compressione
di zolle dell’alto cratone
in navigazione sul viscoso mantello.
La conseguente, enorme energia sprigionatasi
ha divelto i fondali marini
sollevandoli dagli irrequieti basso cratoni.
Così si sono formate le catene montuose
che per altrettanto lenta corrosione
dovuta agli agenti atmosferici,
si sfalderanno in un continuo,
paziente quanto inutile inseguimento
all’irraggiungibile isostasia.
Finché il Sole scalderà questo Pianeta.
Ma noi non ci saremo…

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Foto di Cattani Claudio – Costa ligure tra Sori e Moneglia (Genova)

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DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA E RISORSE DEL PIANETA (Lettera aperta) DISTRIBUTION OF WEALTH AND RESOURCES OF THE PLANET (Open Letter)

DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA E RISORSE DEL PIANETA
(Lettera aperta)

DISTRIBUTION OF WEALTH AND RESOURCES OF THE PLANET
(Open Letter)

4 e 5 settembre 2016
4 and 5 september 2016

Gent.me signore ed egregi signori Leader presenti al G20
Summit tenutosi in Hangzhou, Zhejiang

Gent.me ladies and gentlemen leaders attending the G20
Summit held in Hangzhou, Zhejiang

In particolare:
In particular:

President Xi Jinping Cina
President Mauricio Macri of Argentina Brazilian leader
President Francois Hollande of France
President Joko Widodo of Indonesia,
President Park Geun-hye of the ROK
President Enrique Pena Nieto of Mexico
President Vladimir Putin of Russia
President Jacob Zuma of South Africa
President Recep Tayyip Erdogan of Turkey
President Barack Obama of the USA
Prime Minister Malcolm Turnbull of Australia
Prime Minister Justin Trudeau of Canada
Chancellor Angela Merkel of Germany
Prime Minister Narendra Modi of India
Prime Minister Renzi Matteo of Italy
Prime Minister Shinzo Abe of Japan
Prime Minister Theresa May of the UK
President Donald Tusk of the European Council
President Jean-Claud Juncker of the European Commission
Deputy Crown Prince
Second Deputy Prime Minister and Minister of Defense Muhammad bin Salman Al Saud of Saudi Arabia
President Idriss Deby of Chad
President Abdel Fatah al-Sesi of Egypt
President Nursultan Nazarbayev of Kazakhstan
President Bounnhang Vorachith of Laos
President Macky Sall of Senegal
Prime Minister Lee Hsien Loong of Singapore
Prime Minister Mariano Rajoy of Spain
Prime Minister Prayut Chan-ocha of Thailand,

Italian language

perdonate l’intromissione se con la presente segnalo, come certamente saprete, quanto la Oxfam [Comitato per l’aiuto alle vittime della carestia e delle calamità naturali – vedere nota (1)] abbia confermato per l’anno 2015, ovvero che numero 62 (sessantadue) persone posseggono la stessa ricchezza di 3.600.000.000 (3,6 miliardi) di esseri umani equivalente alla metà più povera della popolazione mondiale. Cinque anni fa gli individui che avevano una ricchezza pari a quella del 50% (cinquanta per cento) più indigente della popolazione mondiale erano 388 (trecentoottantotto), nel 2014 erano 80 (ottanta).
Le ricchezze di questi 62 (sessantadue) soggetti sono cresciute del 44% (quarantaquattro per cento) tra il 2010 e il 2015, arrivando a 1.760 miliardi di dollari. Sembrerebbe che tale situazione non sia mutata, se non in peggio, pure per il corrente anno 2016.
Mi permetto domandarVi se per caso avete preso in considerazione questo aspetto la cui soluzione, a mio modesto avviso, risolverebbe molti degli attuali problemi in merito ai quali si discute ormai da secoli. Oltre ovviamente rappresentare un dovere che investe la sfera dell’etica e morale di ciascuno di noi.

Con la più profonda stima vogliate gradire distinti saluti.
Mauro Giovanelli – Genova (Italy)

(1) Oxfam è una delle più importanti confederazioni internazionali nel mondo specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo, composta da 17 organizzazioni di Paesi diversi che collaborano con quasi 3.000 partner locali in oltre 90 paesi per individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia.

Mauro Giovanelli – Genova
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LA LETTERA APERTA “DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA E RISORSE DEL PIANETA” E’ STATA PUBBLICATA IL 10 SETTEMBRE 2016 SU “MEMORIA CONDIVISA”

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English language

Forgive the intrusion if hereby point out, as you know, since the Oxfam [Committee for the assistance to the victims of famine and natural disasters – see note (1)] confirmed in the year 2015, or that number 62 (sixty-two) people possess the same wealth of 3.600.000.000 (3.6 billion) of humans equivalent to the poorest half of the world population. Five years ago, people who had a wealth equal to that of 50% (fifty percent) of the world’s poorest population were 388 (three hundred eighty eight), in 2014 were 80 (eighty).
The wealth of these 62 (sixty) persons increased by 44% (forty four percent) between 2010 and 2015, reaching 1.760 trillion dollars. It would seem that this situation is not changed, except for the worse, even for the current year 2016.
Allow me to ask you if you happen to have taken this into account the resolution of which, in my humble opinion, would solve many of the problems on which they have been discussing for centuries. In addition, of course, it is a duty that involves the ethical and moral sphere of each of us.

With the highest consideration please accept my best regards.
Mauro Giovanelli – Genoa (Italy)

(1) Oxfam is one of the most important international confederations in the world specializing in humanitarian aid and development projects, made up of 17 organizations from different countries who work with nearly 3,000 local partners in more than 90 countries to find lasting solutions to poverty and injustice .

Mauro Giovanelli – Genova (Italy)
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Picture in evidence obtained from the web

THE OPEN LETTER “DISTRIBUTION OF WEALTH AND RESOURCES OF THE PLANET” WAS PUBLISHED ON September 10, 2016 ON “MEMORIA CONDIVISA” ITALY

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CHI DI PREGHIERA CAMPA DEL LAVORO ALTRUI PROSPERA…

CHI DI PREGHIERA CAMPA DEL LAVORO ALTRUI PROSPERA…

Al telegiornale di RAI2 dell’8 settembre 2016 ore 20 e 30 inizia a scorrere la consueta striscia in sovraimpressione dove, fra le altre notizie che mai riguardano gli stipendi cosmici dei nostri Parlamentari, compare il mirabolante comunicato che segue. «Segretario di Stato Vaticano cardinale arcivescovo Pietro Parolin: “Mi auguro che la Giunta di Roma si metta a lavorare”».
Intanto viene da domandarsi perché simili esortazioni non siano mai rivolte… che so, alla Giunta di Berlino piuttosto che Madrid o Arequipa in Perù, Varanasi in India, Lisbona, Khiva in Uzbekistan, ecc. Poi sorge spontaneo sottolineare che anche buona parte degli italiani auspicano che cardinali, arcivescovi, vescovi, monsignori, presbiteri, diaconi e via a scendere nella gerarchia ecclesiale comincino a rimboccarsi le maniche per dedicarsi ad un mestiere utile al proprio sostentamento, magari allo stesso tempo pregando, ed inoltre si presentino abbigliati in modo consono al Cristianesimo che professano, un semplice chitone e un paio di sandali, soggiornino in abitazioni quantomeno non di lusso pagate con il frutto delle loro fatiche, si nutrano di cibi semplici… non come, per citarne uno a caso, Tarcisio Pietro Evasio Bertone pure lui cardinale e arcivescovo. E tanti, tanti, tanti altri!

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: Cardinale arcivescovo Pietro Parolin

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RIPENSANDO ALL’ORIENTE (Pamela)

RIPENSANDO ALL’ORIENTE
(Pamela)

Noemi,
questo è il soprannome con cui ho preferito chiamarti, si addice alla tua personalità, il pensiero imprigionato nella tempesta di sogni che i tuoi diciannove anni appena compiuti esigono distraendoti da ciò che sei, un fiore appena sbocciato che profuma di visioni e promesse. Ignori di essere bella, hai necessità di conferme, non ti basti ed oggi sono pochi coloro che possono darti certezze del tuo essere, il viso sconvolgente, gli occhi languidi di intensità unica, il corpo un trionfo di sensualità e vita.
Noemi… Stupefacente! In esso sono racchiusi innumerevoli segreti di una letteratura del periodo in cui ti sono stato coetaneo, un passato che hai tramutato in magico presente nei pochi giorni che ci siamo concessi. La tua lettera, accompagnata dalle splendide immagini di te, è un dono inaspettato che mi agita mentre un irresistibile richiamo della tua carne fa tremare le mie mani al punto che fatico a scrivere queste poche righe.
Noemi… sei l’ultimo, indimenticabile ricordo raccolto in quello che è stato un grande Paese, centro e ombelico dell’Universo, privilegiato dalla creazione che in esso ha concentrato almeno la metà dell’energia totale a disposizione e necessaria a conferirgli stupefacente bellezza, panorami meravigliosi, coste, monti e valli in ogni loro multiforme, incantevole e statuario aspetto. Purtroppo già avevo deciso di lasciare, smania di allontanarmi dall’ottusità, ignoranza e malaffare di indegni governanti che ivi si succedono da decenni ed hanno portato la nostra Penisola allo sfacelo sotto gli occhi serrati, come il loro ragionare, di un popolo che è stato luce di civiltà. Questo mi ha indotto a cercare nuovi orizzonti.
Noemi… Sono rimasto stupefatto della tua lettera, e le foto che hanno fissato l’immagine tua. La costanza che senza dubbio hai speso nel cercare dove ho scelto di vivere mi coglie impreparato, i due giorni trascorsi insieme, causa una forte, immediata quanto improbabile e reciproca attrazione percepita dagli sguardi, ha lasciato senza dubbio profondi segni nelle nostre anime, qualunque cosa esse siano.
Noemi… poche parole quella magica mattina per farti accettare il mio invito a cena. Ero incantato nell’osservarti, il tuo splendido volto, i gesti, la timidezza che si confondeva con una sorta di profondo malessere, non abbastanza trattenuto affinché io lo cogliessi dai riverberi dei tuoi occhi straordinari anche se talvolta li abbassavi per gustare, con malcelata disinvoltura di fanciulla quale sei, le portate che il rozzo ma simpatico e discreto oste deponeva sulla tavola. Accompagnavano questo rito le tue parole, refoli che muovevano appena le fronde dei castagni, il frinire delle cicale, attimi di silenzio, i racconti di te scivolavano nella tiepida aria di fine agosto andandosi ad incrociare con luci ed ombre filtrate dal protettivo pergolato e attraverso il suo intreccio sole e nuvole passeggere riflettevano una minima parte della nostra ansia d’amore.
Noemi… In riva al fiume, instancabile messaggero dei segreti della Terra, sembravi parte integrante del tutto. Nel momento in cui uscisti dall’acqua gelida leggermente tremante ti presi per mano nel deporre sulle tue spalle un asciugamano entro il quale ti rannicchiasti. La tua pelle giovane, fresca, era leggermente arrossata dal freddo e, nel dirigerci in quell’ansa che, a ridosso di rocce calcaree e alluvionali alternate a felci e profumo di libertà, offriva accoglienza, fu un tutt’uno avvinghiarci, stringerci al punto che l’energia sprigionata fermò il sole già basso sull’orizzonte. Distesi sotto un cielo azzurro cobalto, osservarti incantato, accarezzarti lentamente, soffermarmi sul tuo viso, gli occhi languidi che esprimevano desiderio, il nostro respirare a denunciare impazienza, le tue cosce tornite, il ventre che custodisce il mistero, baciarti ovunque mentre le tue mani frementi si afferrarono ai miei capelli, scesero lungo la schiena e lì le unghie lasciarono segni del tuo volerti concedere, subito, senza pausa. Scoprire i tuoi seni, sfiorarli dolcemente, con delicatezza, venerazione, sfilarti gli slip è stato… L’avvolgente semioscurità del crepuscolo dovette così assistere al trionfo dell’amore, nel silenzio interrotto solo dalla scorrere instancabile dell’acqua fra le rocce immobili scolpite e levigate, monoliti multiformi a guardia della nostra passione e testimoni delle parole sussurrate. Ti ho vista rinascere, ed io con te.
Noemi… Il giorno dopo una nostalgia incommensurabile ci ha visti ancora insieme ma i colori erano diversi, i volti delle persone, i rumori della campagna ci parevano ostili e nel momento in cui ci siamo salutati… qualcosa è germogliato nei nostri cuori. Per sempre.
Ti voglio bene Noemi… Da questa piazza circondata di case coloniali, basse e decorate, dipinte di accesi colori, la musica dei mariachis che dà inizio ad un’altra notte colma di fantasie e speranze, la gente che inizia a cantare e ballare, sereni, sorridenti, aperti alla vita… ogni volta che osservo il disco rosso dell’astro che va a nascondersi dietro le montagne della Sierra Madre fino a dare un ultimo saluto riverberando il pinnacolo alla sommità della Diocesi… io ti sono vicino.
Ti aspetto.
Mauro

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: A sinistra Noemi (Pamela) – A destra Diocesi di San Cristóbal de Las Casas, Distretto del Chiapas, Messico

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IL LOGORÌO DELLA MEMORIA

IL LOGORÌO DELLA MEMORIA

Il canto, che divenne
mio compagno,
giunse da Recanati.

Quando lo udii la prima volta
ero seduto al mio banco,
composto e attento,
grembiule, fiocco azzurro,
colletto rigido e bianco.

Poi sempre e ovunque
in ogni infinita passione
fino ad incontrare te,
e sei soltanto ieri.

Nessuna ha avuto quel nome,
ma lo stesso suono,
e con l’ultimo, recente
grande amore, tutti insieme
sono stupefacente armonia
mista ad immenso dolore.

Vorrei che ogni attimo vissuto,
partendo dal tempo remoto
del primo, sublime,
esaltante toccar con mano,
sentirmi accarezzato,
fino a ripercorrere il dopo,
completo, intimo, carnale,
si riducesse ad un’unica visione
priva di presenza, ricordi, frenesia.

Solo pura contemplazione,
ferita aperta e mai cicatrizzata
anziché questi strappi nell’anima
che lacerano il pensare,
sanguinano per rimarginarsi
in un ferino turbinio.

Vagheggiare l’impossibile
ritorno ad ogni mio istante,
riviverlo con la stessa intensità, follia,
sebbene in conclusione, alla fine,
sia come avere il senso del
morire.

Mauro Giovanelli – Genova
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La poesia “IL LOGORIO DELLA MEMORIA” è stata pubblicata il 23 agosto 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it 

Immagine in evidenza: A sinistra “Vista della finestra di Silvia da casa Leopardi” – A destra dipinto di Virginia Palomeque

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