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LA SFERA DI CRISTALLO

LA SFERA DI CRISTALLO

La civiltà e il “progresso”  hanno portato l’uomo ad essere l’unico animale individualista ed accentratore. L’aggregazione ingannatrice che si è dato è una falsa interazione sociale fra singoli soggetti poiché la propria sopravvivenza è subordinata a regole di vita tali da imporgli la sopraffazione su tutti gli esseri viventi, compresi i suoi simili.
Essendo antropofago, onnivoro, granivoro, insettivoro, produttore di rifiuti contaminanti, deturpatore dell’ambiente, estraneo al ciclo della natura, per nulla trasformatore (irrilevante il suo marginale contributo) tanto meno decompositóre, è pure in perfetto disequilibrio con l’ecosistema quindi propenso alla graduale distruzione dell’habitat.
È intelligente, secondo i suoi parametri, ma insensato in relazione alle leggi che regolano il Cosmo. Anche in questo aveva ragione Albert Einstein “Ci sono due cose infinite: l’Universo e la stupidità umana, ma riguardo all’Universo ho ancora dei dubbi...”,

Mauro Giovanelli – Genova
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La “SFERA DI CRISTALLO” è stata pubblicata il 23 gennaio 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it nell’ambito della presentazione della “GIORNATA IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE CALAMITÀ NATURALI, DEI DISASTRI AMBIENTALI E INDUSTRIALI” del 30 gennaio 2016 – “L’Universo e la stupidità umana” IL CONVEGNO HA IL “PATROCINIO” DELLA PRESIDENZA DEL SENATO, DEL COMUNE DI CONEGLIANO E DELLA REGIONE PUGLIA

Immagine in evidenza ricavata dal web – Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, litografia

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MA CI FACCI IL PIACERE!

MA CI FACCI IL PIACERE!

“Ce lo chiede l’Europa…” questo è l’incipit di ogni comunicato governativo, a reti unificate o meno, che preannuncia gli imbrogli che da anni vengono somministrati ai soliti noti: pensionati, lavoratori, disoccupati. Anche la piagnona Fornero, supportata dal Monti che in quel momento era senza loden, sempre pieno di niente come quando lo indossa, aveva adottato tale locuzione. A seguire: “è un sacrificio che dobbiamo fare…”. E qui entra in gioco il plurale “dobbiamo” molto usato dall’ex premier Letta e addirittura abusato dall’attuale primo ministro Renzi Matteo. Infatti “Dobbiamo adeguarci…” chiude ogni discorso della guida scout e dei suoi corifei, collaboratori e collaboratrici, i cui sguardi, mentre seguono il capo che pontifica, assumono l’espressione rapita dei pastorelli raffigurati nelle immagini sacre delle apparizioni mariane. In ogni caso, indipendentemente dal sesso, quando ascolti i vari ministri, segretari, ecc. sembra che ripetano la lezione impartita loro dal rottamatore di nr. quattro auto blu tramite e-Bay, gabbata ai cittadini come il più grande sacrificio sopportato dalla “Casta”.
Andiamo al sodo.
Esiste una Commissione Europea preposta al sacrosanto impegno di unificare, per quanto possibile, questo nostro continente occupandosi di ogni cosa. Dagli ascensori che secondo una nuova normativa dovranno essere sottoposti a verifica della “classe di rischio” e interventi di manutenzione straordinaria, ai Gestori Carburanti per i quali è già stato dato il via libera al disegno di legge di equiparazione alle norme europee per gli impianti “ghost”. Si analizzano pure nuove regole per fermare il maltrattamento e lo sterminio dei randagi in Europa. È pure allo studio l’adeguamento alle disposizioni europee del Depuratore Napoli Est, per ridurre l’aggravarsi delle condizioni del golfo di Napoli nonché dei depuratori di Ischia, dei 5 depuratori a nord di Napoli, delle fogne e dei collettori per il disinquinamento del Sarno. Per non parlare della standardizzazione alle prescrizioni europee circa la sicurezza delle attrezzature utilizzate negli ambienti di lavoro.
L’Europa si è perfino occupata della produzione del lardo di Colonnata e ne nacque una disputa non di poco conto che sfociò nel grottesco. Alla fine prevalse il palato degli ispettori della Commissione preposta che al grido di “al diavolo il colesterolo” diedero il loro placet. Oggi questo prodotto viene consumato in tutto il mondo così come si produce da secoli. “Le Cirque”, ristorante di gran fama a Manhattan, lo serve fra le sue prelibatezze più preziose. A Strasburgo ci si occupa pure della rispondenza a caratteristiche di sicurezza cui devono sottostare i calciobalilla prodotti direttamente da noi ma con materiali certificati secondo le leggi italiane ed europee.
Sembrerebbe che venne affrontato anche il tema circa l’altezza dei tacchi delle scarpe che fu immediatamente accantonato per le violentissime crisi isteriche dell’allora primo ministro Berlusconi che già si vedeva costretto a girare sui trampoli; Brunetta rimase deluso poiché si sarebbe adeguato volentieri alla geniale alternativa del suo capo.
Ora mi domando, e mi scuso di essere prolisso, ma se tutto deve sottostare, per quanto possibile, a precise conformità, regole, tutte mirate all’integrazione e all’abbattimento delle disuguaglianze, come mai nessuno si è mai occupato della scandalosa differenza fra gli stipendi dei parlamentari dell’Unione? In Europa c’è un’Autorità a conoscenza del fatto che i nostri politici hanno emolumenti stratosferici? Privilegi e benefit galattici? Perché se qualcuno non prenderà di petto questa infamia l’Italia resterà comunque al palo, invischiata nel coacervo degli interessi privati di ciascun “gruppo”, visto che non c’è un solo giornalista, da Repubblica, Corriere, Stampa, ecc. nonché conduttori televisivi e relativi ospiti, che osino soltanto sfiorare questo argomento. Avete notato che le rubriche “lettere al direttore” o “la posta di…” sono diventate dispensatrici di buoni consigli invitando “ad avere pazienza e sperare nell’altra vita”? Alle legittime proteste che gli pervengono, anche in merito ai privilegi di cui godono i nostri professionisti della politica, il giornalista di turno risponde alla maniera di un parroco di campagna appostato dietro la grata del confessionale, manca solo che dia la penitenza infliggendo quattro Ave Maria e tre Pater Nostro. Lo stesso vale per i conduttori dei talk show che ormai dall’alto della rendita di posizione acquisita fanno finta di affrontare argomenti spinosi per concludere le serate con un “volemose bene che poco ce costa, che è er mejo modo pe campà!” (loro naturalmente).
La cosmica presa in giro del Renzi Matteo circa la sentenza della Consulta in merito alla porcata Monti-Fornero sulle pensioni, ha stasera raggiunto l’apice. Al TG1 ha detto: “il primo agosto restituiremo per ora un simpatico (?) bonus a 3 milioni e 700 mila pensionati… esclusi dal provvedimento saranno gli assegni superiori ai 3.200 euro lordi mensili…”. Si vede che è uno che di pensioni se ne intende visto che 48 prima di essere eletto, nel giugno 2004, si fece assumere a pieno titolo come dirigente nell’azienda del padre per farsi pagare i contributi dagli italiani secondo il decreto legislativo 267 articolo 86; prima che il trucchetto venisse scoperto il nostro leader ci è costato non meno di 300 mila €uro. Li avrà restituiti? Ma nonostante la sua competenza in materia forse ignora che 3.200 €uro lordi corrispondono a circa 1.700 netti in un Paese dove il solo affitto di un appartamento medio viaggia dai 6/700 ai 1000/1200 €uro mensili.
Ma c’è una personalità nella nostra Penisola che abbia il coraggio e l’orgoglio di indignarsi, al di là della posizione sociale che occupa, se non altro per evitare di farsi prendere per i fondelli? Un politico che dica “dobbiamo adeguarci, ce lo chiede l’Europa. Anche perché così potremo contribuire a restituire i soldi sottratti ingiustamente ai pensionati…”. Questo si chiamerebbe anche “senso morale”.
“Siamo uomini o caporali?” si domandava il grande Totò 60 anni fa. Caporali, principe Antonio De Curtis, siamo caporali… e tutto il resto “bazzecole, quisquilie, pinzellacchere!”

Mauro Giovanelli – Genova
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UN’AMICA SARDA: Loredana Delogu

UN’AMICA SARDA
Loredana Delogu

Certo che imbattersi in tale sguardo… non è semplicissimo descrivere con poche parole ciò che si avverte, buttare giù due appunti per esternare troppe sensazioni che ti assalgono e ancor più raccontare il film che gli occhi trasmettono, nulla nascondono, rivelano ogni cosa, ciascuno a loro modo, disgiunti. Sono due schermi sui quali vengono proiettati tutti i riverberi dell’anima. Quello di destra guardando la foto è una invocazione di aiuto, quasi preghiera, forse necessità di amore vero, calore, conforto per delusioni patite, reclama solidarietà, comprensione. L’altro cerca di nascondere queste esigenze e ci riesce benissimo anche se non sfuggono ad un attento osservatore. Lievemente meno aperto, invitante, si rende più grazioso, disponibile, quindi emette anche segnali di forte indole femminile o meglio una non ben definita carica sensuale, il richiamo primitivo che venga recepito da un altro corpo portatore di pensieri confacenti alle ambiziose necessità del forte carattere che emerge. Senza mezzi termini pure le labbra pulite, prive di rossetto in quanto bastanti a se stesse e la leggerissima smorfia resa vezzosa dalle due pieghe che dalle pinne del naso preciso arrivano fino ai lati della bocca denotano pensieri trattenuti, che non intendono rivelarsi. “Sei tu”, ti dicono l’ovale perfetto, compiuto, e quel ciuffo malizioso che con disinvoltura digrada sulla fronte, “impegnato a capire di trovarti dinanzi ad una persona non comune e… attento agli abbagli, qui non c’è una seconda volta.”
Complimenti bella signora.

Mauro Giovanelli – Genova
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MIRACOLO, MISTERO, AUTORITÀ

MIRACOLO, MISTERO, AUTORITÀ

A un’ora imprecisata di martedì 5 maggio 2015 è nata una splendida bimba cui è stato dato il nome di Francesca Marina. Pesa poco più di tre chili. Il lieto evento è avvenuto in mare, a bordo del pattugliatore “Bettica”. La mamma, nigeriana, era su un gommone in difficoltà ed è stata miracolosamente presa a bordo prima del parto. Appena salita sulla nave, ha iniziato ad avere le contrazioni e dopo un travaglio di otto ore ha partorito. Del padre non si hanno notizie. Lei e la piccola, che è stata messa in una culla di fortuna costruita dai marinai, stanno bene. La donna, che era stata soccorsa insieme ad altri 870 migranti, è sbarcata a Pozzallo, stremata, mentre la nave ha continuato la navigazione verso Salerno. Gli immigrati provenivano da diversi paesi: Senegal, Ciad, Sudan, Bangladesh, Togo, Ghana, Eritrea, Mali e Nigeria.
Secondo i dati forniti dalla CIA possiamo affermare con buona approssimazione che quel giorno il numero delle nascite nel Pianeta è stato di circa 200 mila bambini eppure l’attenzione generale si è concentrata su Francesca Marina emozionando il Mondo intero. La foto dell’incantevole visino della piccola, postata dalla Marina Militare, ha letteralmente spopolato nei vari Social Network e sui mass media.
Tra l’altro quello stesso giorno, guardando casualmente la TV, seppi che radio Londra stava comunicando da Kensington Palace, che in una clinica da 8.200 €uro al giorno è nata un’altra creatura, Charlotte Elizabeth Diana e, secondo i comunicati ufficiali, anche lei gode di ottima salute, così la madre, assistita dal dottor Marcus Setchell, già ginecologo della regina Elisabetta. L’Inglesina è figlia di Kate Middleton e William Arthur Philip Luis, secondo nella linea di successione al trono del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. La consegna della busta contenente il documento con orario di nascita, peso e sesso che un messaggero porterà alla regina sancirà questo evento. Esso verrà incorniciato, adagiato su un cavalletto, ed esposto ai cancelli di Buckingham Palace per i sudditi. Tutti i bambini inglesi nati lo stesso giorno della «Royal Baby» riceveranno un penny d’argento. Insomma è nata un’Autorità.
Circa due settimane fa , precisamente Il 20 aprile scorso, sono morti 50 bambini stipati nella stiva di un fatiscente barcone naufragato. Tutto qui.
Effettivamente c’è da riflettere, difficile mettere insieme le contraddizioni della specie cui apparteniamo. Per queste ultime piccole innocenti vittime mi viene solo in mente una poesia che Emily Dickinson dedicò al nipote morto in età prematura:
“Te ne sei andato al tuo appuntamento di luce senza dolore se non per noi che lenti guadiamo il mistero da te scavalcato in un balzo”
Il mistero, ciò che dovrebbe unificare le differenze, avvicinarci, come fanno gli animali di fronte al pericolo comune, quelli che io definisco persone non umane. Ma forse il vero problema è che ciascuno di noi pensa di essere “unto”, di toccare la verità, ed è perciò che in questa traversata cerchiamo di procurarci un posto in coperta evitando, per quanto possibile, di finire pigiati nella stiva e dimenticarci di loro, dei meno fortunati, senza pensare che, prima o poi, tutti ci troveremo davanti al Grande Inquisitore. Costui non va tanto per il sottile, chiedetelo a Dostoevskij, lui lo sa.

Mauro Giovanelli – Genova
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L’articolo “MIRACOLO, MISTERO AUTORITÀ” è stato pubblicato il 07 maggio 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it: – Su “IL SECOLO XIX” del 08 maggio 2015 pag. 26 con il titolo “Francesca Marina e royal baby – Le contraddizioni della specie”

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BRAMA DI POTERE (l’impossibilità di essere un Paese normale)

BRAMA DI POTERE
(l’impossibilità di essere un Paese normale)

Non è facile, a distanza di tre giorni, scrivere un articolo sul funerale del sig. Vittorio Casamonica. Sul “caso” è già stato proferito di tutto e di più, in primis dalle più importanti testate con i soliti bla, bla bla inconcludenti, scontati, ripetitivi fino alla noia al fine, a mio avviso, di coprire il più “anomalo” Governo che ci ritroviamo da settant’anni a questa parte. Lo proteggono con la tecnica che adottavano le falangi romane, a “testudo”, formazione di fanteria caratteristica del loro esercito, di grande complessità e che richiedeva notevole coordinamento. Infatti, come sostiene Carlo Freccero, hanno tutti il numero del cellulare del nostro Primo Ministro & C. con cui, prima di muoversi, scambiano opinioni ed sms. Se Gustave Flaubert li avesse conosciuti e letti avrebbe potuto coronare il suo sogno cioè scrivere un romanzo sul “nulla”. Il grande Travaglio, con “Funeral Party” su “Il Fatto Quotidiano” del 22/08/2015, è stato l’unico ad aver riempito il vuoto che ci circonda e, senza volermi paragonare a lui, mi ha preceduto nel concetto che avrei voluto esprimere. Come sempre complimenti a Marco.
Cercherò quindi di riferire in poche righe ciò che penso, o meglio la sensazione avuta soprattutto nel seguire il dibattito del 21/08/2015 su La7 dove si è raggiunto l’apice o il fondo, a vostra scelta. Peccato non ci fosse don Mazzi a proporre diversi ricoveri nella sua accogliente e selettiva comunità esprimendo motivazioni pseudo psichiatriche, psicologiche, tirando fuori il subconscio e trovando punti di appoggio sulla teologia e la teosofia, il tutto condito con spizzichi di “sdoppiamento di personalità”.
Ho letto titoli a due, tre colonne che inneggiavano al “commissariamento” della parrocchia mentre da subito è stato individuato il vero colpevole nel povero elicotterista addetto al lancio di petali. Il trafiletto quotidiano di un noto professionista dell’informazione, affermando che “il nobile e l’ignobile sono categorie dell’anima non del censo”, di tale testimonianza portava esempi di mestieri, dal più umile agli alti livelli, dove si possono registrare entrambi i “pregi”, senza ovviamente citare la classe politica ed evitando di nominare i suoi colleghi, dove la nobiltà è oggi cosa rara mentre ipocrisia e travisamento aleggiano ovunque. A proposito degli “esperti della notizi” il grande Pier Paolo Pasolini aveva detto: “E voi siete, con la scuola, la televisione, la pacatezza dei vostri giornali, voi siete i grandi conservatori di questo ordine orrendo basato sull’idea di possedere e sull’idea di distruggere.”
Personalmente sostengo che gli sfarzi, gli eccessi e la pomposità profusi nei matrimoni dei VIP, comprese le ultime anacronistiche monarchie, nonché le cerimonie per le esequie dei loro cari o le nascite dei “rampolli” che, in ogni occasione, riempiono da decenni e per settimane consecutive ampi spazi sui mass media (royal baby docet), siano equiparabili alla maestosità del funerale del sig. Vittorio Casamonica. “A ciascuno il suo”, come scrisse Leonardo Sciascia, e il “kitsch” si manifesta in vari modi.
Un’altra cosa che mi ha colpito e fatto riflettere è stata la passione e l’affetto con i quali la nipote difendeva e proteggeva lo zio appena deceduto reclamando la libertà di scelta di come onorarne la dipartita. Sarà per la sua appassionata difesa, la convinzione e il turbamento in confronto alla pacatezza professionale del conduttore e altri ospiti che replicavano tranquilli, “sdraiati” (titolo di un qualche libercolo di cui non ricordo l’Autore) sui loro, immagino, lauti emolumenti, che a volte mi pareva avesse perfino ragione in questo coacervo di interessi fra Stato, mafia e Chiesa. Allo stesso modo di come era sinceramente partecipativa l’enorme folla recatasi ad onorare la salma. Mi è parso di capire, perlomeno ne ho avuto l’impressione e con tutti i distinguo del caso, che la mafia si faccia amare dai suoi, mentre lo Stato, con gli strumenti “rigidi” e “inumani”, vedi Equitalia, Agenzia delle Entrate (senza via di Uscita), studi di settore e quant’altro, si faccia esecrare dai cittadini.
Ho la percezione che la nostra guida scout stia subendo un calo di consensi, peraltro mai verificati sul campo, e che la sua maggioranza scricchioli. Ma per l’imminente autunno e la ripresa dei lavori parlamentari interverranno, a sostegno del premier, i maggiori esponenti del gotha economico-finanziario che, attraverso le pagine del quotidiano di Via Solferino, metteranno in evidenza il suo “coraggio” e la velocità nel “fare”.
Un funerale c’è stato, non ci resta che confidare nei quattro prossimi matrimoni dove sicuramente sarà ospite fisso l’attore Hugh Grant a stimolare le migliori “penne” del nostro travagliato Paese.

Mauro Giovanelli – Genova
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L’articolo “BRAMA DI POTERE (l’impossibilità di essere un Paese normale ) è stato pubblicato il 24 agosto 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it:

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S’ODONO A DESTRA SQUILLI DI TROMBA, A SINISTRA RISPONDE UNO SQUILLO (da “Il conte di Carmagnola” di Alessandro Manzoni)

S’ODONO A DESTRA SQUILLI DI TROMBA, A SINISTRA RISPONDE UNO SQUILLO
(da “Il conte di Carmagnola” di Alessandro Manzoni)

Questo splendido Paese, generoso verso coloro che lo vivono per le prerogative che ne contraddistinguono l’unicità, un patrimonio artistico esclusivo, panorami mozzafiato, culto della cucina senza eguali, solo per enunciare le più importanti, è stato tradito da generazioni di mentecatti che si sono succeduti alla sua custodia. E siamo arrivati ad oggi. L’attuale situazione politica, decisamente “critica”, è ovviamente da attribuirsi al Capo dell’esecutivo, sia in quanto tale, sia per il programma che sta portando avanti con pervicacia e in palese contrasto con l’ideologia del partito che l’ha supportato. A ciò si aggiunge la “doppiezza” della sua personalità che da mite e conviviale ciclista o al massimo utilizzatore di Smart, senza guardie del corpo, perché “la sua scorta sarebbero stati gli italiani”, è passato in un lampo all’auto blu con tanto di autista ed è costantemente circondato da “gorilla” a protezione della sua sempre più supponente presenza in pubblico. Se non avesse tradito gli ideali che dovrebbe perseguire per ciò che rappresenta, pur non essendo stato eletto dal popolo, forse in elezioni regolari avrebbe anche potuto ottenere la maggioranza. Ma questo non lo sapremo mai. Neppure è da trascurare l’arroganza che ha assunto verso tutto e tutti, compresi i suoi colleghi, collaboratori e compagni, del tipo “si fa come decido io e niente critiche” che per un Partito dalle radici antiche che si definisce Democratico non è proprio il massimo. In ultimo la sua totale assenza di lungimiranza e la mancanza di nuove idee. Non pensate che egli sia stato “posseduto” dal Potere e che un buon esorcista potrebbe porvi rimedio, ci è nato così, a parer mio fa parte della sua natura. Nelle molte critiche di cui, causa sua, è costellata la “rete”, si leggono spesso i commenti dei “berlusconiani” che in sintesi così recitano: “Se quello che ha fatto Matteo l’avesse commesso il nostro Silvio sarebbe scoppiato un pandemonio”. A loro dico “basta con questa litania! Vi prego!” E mi spreco per voi, cercate almeno di salvare le apparenze, so che non vi riesce facile ma almeno provateci. Anche i bambini delle elementari sanno che il nostro leader (di tutti gli italiani intendo) ha agito esattamente in linea con ciò che ha concordato con Berlusconi e i “sinistroidi”, come vi piace definire chiunque non sia della vostra idea, che però si sono ribellati e stanno recapitando al Presidente del Consiglio una valanga di critiche
Infatti, e concludo, la differenza fra “sinistroidi” o “comunistoidi”, a seconda della vasta fantasia che vi contraddistingue, e i “berlusconiani” sta proprio qui. Questi ultimi hanno sempre difeso i loro capi “a prescindere” mentre i primi, capaci di critica, contestano aspramente l’operato del premier di turno in relazione alla linea politica e morale che persegue. Da sempre ciò fa la differenza tra le due scuole di pensiero e la dissomiglianza è abissale e cronica. Anche se fingono di ignorarlo i “destrimani” lo sanno, è un loro complesso di cui non riescono a liberarsi.
S’odono a destra squilli di servilismo, sudditanza, scarsa informazione e cultura ai minimi termini, a sinistra rispondono suoni di libertà di pensiero, capacità di critica, conoscenza ed erudizione. Vi sembra poco?

Mauro Giovanelli – Genova
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SELEZIONE NATURALE, CARATTERIALE E UMANA (SEGUIRÀ QUELLA ITALIANA)

SELEZIONE NATURALE, CARATTERIALE E UMANA (SEGUIRÀ QUELLA ITALIANA)

Piazzarsi fra i primi 24 a seguito di una operazione di scelta a livello mondiale per accedere al corso di “Film producing” della prestigiosa Columbia University di New York, è un risultato di cui andar fieri. Complimenti vivissimi a Federica Belletti, 24 anni, da Monte Urano, in provincia di Fermo.
Questo “caso”, con molti se e ma che non riguardano la protagonista, sui quali non voglio soffermarmi, assomiglia ad una sorta di selezione naturale.
A fine aprile u.s. la vincitrice del concorso riceve dall’autorevole ateneo un preventivo salatissimo: tra retta, tasse e spese vive 87 mila 684 dollari solo per il primo anno, da versarsi entro il prossimo fine agosto poco prima di partire, poiché “per entrare negli Usa occorre dimostrare di poter pagare, ovvero farlo in anticipo”. Così Federica decide di racimolarli online creando la raccolta “Fede’s mission for Columbia”. E ce l’ha fatta, ancora congratulazioni.
Però dover pagare più di 80 mila dollari solo per il primo anno, facile immaginare quanto nei successivi, è una discriminazione dettata dal monoteismo “Denaro”, la religione più diffusa con il maggior numero di “fedeli”. Chissà quanti, che disdegnano le “collette”, non hanno partecipato coscienti di non poterselo permettere.
E qui siamo alla selezione caratteriale.
La notizia viene diffusa dalla stampa, insieme a quella della dodicenne Rom che, udite udite, ha un quoziente di intelligenza 160. I nostri professionisti dell’informazione, oltre che dimostrarsi razzisti a loro insaputa nel dar risalto a questa seconda notizia, come dire “ma guardate un po’! È una zingara eppure fa la pipì come noi”, indubbiamente sono a corto di argomenti, o preferiscono “scansarli” dedicandosi ai “fenomeni”. Non a caso Carlo Freccero, l’unico entrato nel nuovo Cda della RAI per sbaglio (perché competente e grazie ai voti di SEL e M5S) insieme agli altri sei nominati da Matteo & Silvio che dal teleschermo non riuscirebbero a distinguere un funerale da una banda militare, ha dichiarato: “Avete il numero di telefono di Renzi e vi scambiate gli sms. I giornalisti devono essere i guardiani non i complici dei politici”. Restiamo però in argomento, non lasciamoci distrarre e concludiamo.
Sul caso Belletti quelli che hanno usato e abusato del termine “meritocrazia” quale baluardo della salvezza dell’umanità intera, osannando ai più bravi, “perché di essi deve essere il regno del benessere”, sono stati un’infinità sia per falso buonismo e ipocrisia dilaganti in questo Paese sia in quanto blindati dalla convinzione di far parte degli “eletti”, categoria alla quale si iscrivono d’ufficio, senza competere con alcuno, “motu proprio”. Se avessero un figlio o un parente stretto, o loro stessi, con problemi e/o deficienze cambierebbero idea in un balzo, si richiamerebbero ai diritti dei più deboli.
E questa è la selezione dettata dalla natura umana.
Non so se vi siete accorti che per qualche riga stavo per sconfinare nella selezione all’italiana. Di questa, vi assicuro, parleremo un’altra volta.

Mauro Giovanelli – Genova
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UNO DEI TANTI SCIOCCHI

UNO DEI TANTI SCIOCCHI

Uno sciocco che dalla foto in bella vista sul suo profilo ha pure la faccia da sciocco, e non lo dico perché non la pensa come me, ha commentato due miei articoli, postati anche su facebook (“La questione morale” e “S’odono a destra squilli di tromba, a sinistra risponde uno squillo” con queste parole: “….conserva la tua filippica per un’altra occasione, non esiste nessuna nuova legge sulle intercettazioni…..” .
Ora, senza entrare nel merito, dico “beati coloro che amano le filippiche perché di essi sarà la conoscenza”.
È la differenza che passa tra quelli che prediligono lo “studio” delle brevi note su “CHI” di Alfonso Signorini, alla lettura dei “Fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij.
Tanto per fare un esempio.

Nota:
Gli attuali famosi giornalisti delle più importanti testate se la cavano con poche righe, in particolare negli accadimenti della politica di casa. “È questione di spazi da rispettare” dicono. In realtà, secondo il mio modesto parere, è un modo per non entrare nel merito del “fatto”, se questo non conviene agli editori e amici dei medesimi. E che applausi ricevono!

Mauro Giovanelli – Genova
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METAFISICA DEL “PATTO DEL NAZARENO” (sogno o son desto?)

METAFISICA DEL “PATTO DEL NAZARENO”
(sogno o son desto?)

D’improvviso la porta si spalanca, entra un Uomo ansante, emaciato, stanco, si rivolge ai due che stanno parlando in modo convulso, pare complottino. Egli annuncia:
«A Carrara non sono più in vigore i provvedimenti di allontanamento dalle case, domani riapriranno le scuole e qui c’è odore di muffa!»
Uno degli astanti, assomiglia a Renzi ma è in borghese, senza divisa scout, però riconoscibile dagli incisivi in bella mostra. Nel voltare la testa si rivolge all’intruso con aria disgustata,:
«Non vedi che stiamo lavorando per il bene di sessanta milioni di italiani?»
«Sì, lo vedo… sono venuto ad informarvi che, constatato il grave dissesto idrogeologico del Paese, il ministro dell’ambiente Galletti ha perentoriamente dichiarato “mai più condoni!”»
Al che, sempre colui che sembrerebbe il Matteo nazionale, riprende il discorso che aveva interrotto con l’altro, camicia bruna e capelli disegnati, finiti a punta sulla fronte come gli omini dei vecchi calcio-balilla, pare Berlusconi.
«Dico basta rinvii per quanto riguarda la legge elettorale, voglio la riforma in aula entro fine anno. E non dimentichiamoci il Jobs Act!»
Quello con stampato in faccia un inutile sorriso smagliante, come lo Stregatto di Lewis Carroll, rintuzza con veemenza:
«Intendo ricompattare Forza Italia, mi sta bene il dialogo ma niente diktat.»
«Scusatemi!» – Interviene ancora l’estraneo – «Segnalo che in Liguria, per il maltempo, sono all’opera ottanta militari e a Leivi hanno ritrovato i corpi dei due anziani travolti dalla frana, c’è lo stato di allerta in tutto il nord. E poi ci sono i problemi delle unioni civili, i matrimoni gay, il sistema carcerario indegno, l’accoglienza, la povertà e la disoccupazione in aumento…»
«Ma che ce ne frega a noi dello stato di allerta, povertà, gay, spazzatura, i carcerati, ti rendi conto che la Commissione Europea ha avanzato dubbi sulla legge di stabilità? La mia Spending Review è in discussione? E poi chi cazzo sei?» – Ribatte in tono aggressivo il roditore, lati del labbro superiore rattrappiti, sennonché questa volta ricorda più una talpa che sniffa, infatti conclude con “Smunf! Smunf!”.
«Il Nazareno!» – Risponde stancamente il terzo incomodo – «Qui io ci abito e voi mi avete rotto i coglioni con i vostri discorsi dai contorni indefiniti, stavo dormendo così bene… è stato faticoso portare la croce».
Mi sveglio quando il Tizio si trascina fuori della stanza, senza chiudere la porta. Ultimamente mi capita spesso di assopirmi mentre ascolto i telegiornali e poi, essendo arrivato a casa più tardi del solito, ieri mi sono dovuto accontentare di Rai 2 delle venti e trenta, mentre su La7 Lilli Gruber iniziava il suo salotto in compagnia dell’onnipresente e conciliante Beppe Severgnini.
Con questo caldo meglio andare al mare se non fosse che non si sa più che pesci pigliare.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore su opera che fa da sfondo dell’Autore Lorens Gibb Lapinid

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“PROBLEMA” MATRIMONI GAY: FACILE DA CAPIRE…

“PROBLEMA” MATRIMONI GAY: FACILE DA CAPIRE…

Più libertà per il nostro prossimo, nell’ambito della legge e orientata all’amore, significa emancipazione e maggiore sovranità di noi stessi. E’ facile da capire. La pazienza però ha un limite, non si può essere sempre composti ed educati, qualche volta è necessario esprimere ciò che si pensa, tirar fuori la bestia che abbiamo dentro e, a proposito di animali, finché per questo falso problema continuano ad intervistare quel tizio che si professa cattolico… come si chiama? Possibile mi sfugga? Ha la faccia da bertuccia… il rolex al polso di uno degli arti inferiori, però è cattivo invece quei primati sono innocui, ha pure la testa leggermente a mansarda… ci sono! Lupi… Maurizio.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Immagine: autore Claudio Bindella “La coesistenza degli opposti”. Claudio Bindella è un pittore di Milano dai colori molto accesi che si ispira, a volte, a pittori manieristi come Tintoretto e Pontormo. Tra la sua produzione ci sono diversi quadri a tematica gay.

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