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MIRACOLO, MISTERO, AUTORITÀ

MIRACOLO, MISTERO, AUTORITÀ

A un’ora imprecisata di martedì 5 maggio 2015 è nata una splendida bimba cui è stato dato il nome di Francesca Marina. Pesa poco più di tre chili. Il lieto evento è avvenuto in mare, a bordo del pattugliatore “Bettica”. La mamma, nigeriana, era su un gommone in difficoltà ed è stata miracolosamente presa a bordo prima del parto. Appena salita sulla nave, ha iniziato ad avere le contrazioni e dopo un travaglio di otto ore ha partorito. Del padre non si hanno notizie. Lei e la piccola, che è stata messa in una culla di fortuna costruita dai marinai, stanno bene. La donna, che era stata soccorsa insieme ad altri 870 migranti, è sbarcata a Pozzallo, stremata, mentre la nave ha continuato la navigazione verso Salerno. Gli immigrati provenivano da diversi paesi: Senegal, Ciad, Sudan, Bangladesh, Togo, Ghana, Eritrea, Mali e Nigeria.
Secondo i dati forniti dalla CIA possiamo affermare con buona approssimazione che quel giorno il numero delle nascite nel Pianeta è stato di circa 200 mila bambini eppure l’attenzione generale si è concentrata su Francesca Marina emozionando il Mondo intero. La foto dell’incantevole visino della piccola, postata dalla Marina Militare, ha letteralmente spopolato nei vari Social Network e sui mass media.
Tra l’altro quello stesso giorno, guardando casualmente la TV, seppi che radio Londra stava comunicando da Kensington Palace, che in una clinica da 8.200 €uro al giorno è nata un’altra creatura, Charlotte Elizabeth Diana e, secondo i comunicati ufficiali, anche lei gode di ottima salute, così la madre, assistita dal dottor Marcus Setchell, già ginecologo della regina Elisabetta. L’Inglesina è figlia di Kate Middleton e William Arthur Philip Luis, secondo nella linea di successione al trono del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. La consegna della busta contenente il documento con orario di nascita, peso e sesso che un messaggero porterà alla regina sancirà questo evento. Esso verrà incorniciato, adagiato su un cavalletto, ed esposto ai cancelli di Buckingham Palace per i sudditi. Tutti i bambini inglesi nati lo stesso giorno della «Royal Baby» riceveranno un penny d’argento. Insomma è nata un’Autorità.
Circa due settimane fa , precisamente Il 20 aprile scorso, sono morti 50 bambini stipati nella stiva di un fatiscente barcone naufragato. Tutto qui.
Effettivamente c’è da riflettere, difficile mettere insieme le contraddizioni della specie cui apparteniamo. Per queste ultime piccole innocenti vittime mi viene solo in mente una poesia che Emily Dickinson dedicò al nipote morto in età prematura:
“Te ne sei andato al tuo appuntamento di luce senza dolore se non per noi che lenti guadiamo il mistero da te scavalcato in un balzo”
Il mistero, ciò che dovrebbe unificare le differenze, avvicinarci, come fanno gli animali di fronte al pericolo comune, quelli che io definisco persone non umane. Ma forse il vero problema è che ciascuno di noi pensa di essere “unto”, di toccare la verità, ed è perciò che in questa traversata cerchiamo di procurarci un posto in coperta evitando, per quanto possibile, di finire pigiati nella stiva e dimenticarci di loro, dei meno fortunati, senza pensare che, prima o poi, tutti ci troveremo davanti al Grande Inquisitore. Costui non va tanto per il sottile, chiedetelo a Dostoevskij, lui lo sa.

Mauro Giovanelli – Genova
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L’articolo “MIRACOLO, MISTERO AUTORITÀ” è stato pubblicato il 07 maggio 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it: – Su “IL SECOLO XIX” del 08 maggio 2015 pag. 26 con il titolo “Francesca Marina e royal baby – Le contraddizioni della specie”

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BRAMA DI POTERE (l’impossibilità di essere un Paese normale)

BRAMA DI POTERE
(l’impossibilità di essere un Paese normale)

Non è facile, a distanza di tre giorni, scrivere un articolo sul funerale del sig. Vittorio Casamonica. Sul “caso” è già stato proferito di tutto e di più, in primis dalle più importanti testate con i soliti bla, bla bla inconcludenti, scontati, ripetitivi fino alla noia al fine, a mio avviso, di coprire il più “anomalo” Governo che ci ritroviamo da settant’anni a questa parte. Lo proteggono con la tecnica che adottavano le falangi romane, a “testudo”, formazione di fanteria caratteristica del loro esercito, di grande complessità e che richiedeva notevole coordinamento. Infatti, come sostiene Carlo Freccero, hanno tutti il numero del cellulare del nostro Primo Ministro & C. con cui, prima di muoversi, scambiano opinioni ed sms. Se Gustave Flaubert li avesse conosciuti e letti avrebbe potuto coronare il suo sogno cioè scrivere un romanzo sul “nulla”. Il grande Travaglio, con “Funeral Party” su “Il Fatto Quotidiano” del 22/08/2015, è stato l’unico ad aver riempito il vuoto che ci circonda e, senza volermi paragonare a lui, mi ha preceduto nel concetto che avrei voluto esprimere. Come sempre complimenti a Marco.
Cercherò quindi di riferire in poche righe ciò che penso, o meglio la sensazione avuta soprattutto nel seguire il dibattito del 21/08/2015 su La7 dove si è raggiunto l’apice o il fondo, a vostra scelta. Peccato non ci fosse don Mazzi a proporre diversi ricoveri nella sua accogliente e selettiva comunità esprimendo motivazioni pseudo psichiatriche, psicologiche, tirando fuori il subconscio e trovando punti di appoggio sulla teologia e la teosofia, il tutto condito con spizzichi di “sdoppiamento di personalità”.
Ho letto titoli a due, tre colonne che inneggiavano al “commissariamento” della parrocchia mentre da subito è stato individuato il vero colpevole nel povero elicotterista addetto al lancio di petali. Il trafiletto quotidiano di un noto professionista dell’informazione, affermando che “il nobile e l’ignobile sono categorie dell’anima non del censo”, di tale testimonianza portava esempi di mestieri, dal più umile agli alti livelli, dove si possono registrare entrambi i “pregi”, senza ovviamente citare la classe politica ed evitando di nominare i suoi colleghi, dove la nobiltà è oggi cosa rara mentre ipocrisia e travisamento aleggiano ovunque. A proposito degli “esperti della notizi” il grande Pier Paolo Pasolini aveva detto: “E voi siete, con la scuola, la televisione, la pacatezza dei vostri giornali, voi siete i grandi conservatori di questo ordine orrendo basato sull’idea di possedere e sull’idea di distruggere.”
Personalmente sostengo che gli sfarzi, gli eccessi e la pomposità profusi nei matrimoni dei VIP, comprese le ultime anacronistiche monarchie, nonché le cerimonie per le esequie dei loro cari o le nascite dei “rampolli” che, in ogni occasione, riempiono da decenni e per settimane consecutive ampi spazi sui mass media (royal baby docet), siano equiparabili alla maestosità del funerale del sig. Vittorio Casamonica. “A ciascuno il suo”, come scrisse Leonardo Sciascia, e il “kitsch” si manifesta in vari modi.
Un’altra cosa che mi ha colpito e fatto riflettere è stata la passione e l’affetto con i quali la nipote difendeva e proteggeva lo zio appena deceduto reclamando la libertà di scelta di come onorarne la dipartita. Sarà per la sua appassionata difesa, la convinzione e il turbamento in confronto alla pacatezza professionale del conduttore e altri ospiti che replicavano tranquilli, “sdraiati” (titolo di un qualche libercolo di cui non ricordo l’Autore) sui loro, immagino, lauti emolumenti, che a volte mi pareva avesse perfino ragione in questo coacervo di interessi fra Stato, mafia e Chiesa. Allo stesso modo di come era sinceramente partecipativa l’enorme folla recatasi ad onorare la salma. Mi è parso di capire, perlomeno ne ho avuto l’impressione e con tutti i distinguo del caso, che la mafia si faccia amare dai suoi, mentre lo Stato, con gli strumenti “rigidi” e “inumani”, vedi Equitalia, Agenzia delle Entrate (senza via di Uscita), studi di settore e quant’altro, si faccia esecrare dai cittadini.
Ho la percezione che la nostra guida scout stia subendo un calo di consensi, peraltro mai verificati sul campo, e che la sua maggioranza scricchioli. Ma per l’imminente autunno e la ripresa dei lavori parlamentari interverranno, a sostegno del premier, i maggiori esponenti del gotha economico-finanziario che, attraverso le pagine del quotidiano di Via Solferino, metteranno in evidenza il suo “coraggio” e la velocità nel “fare”.
Un funerale c’è stato, non ci resta che confidare nei quattro prossimi matrimoni dove sicuramente sarà ospite fisso l’attore Hugh Grant a stimolare le migliori “penne” del nostro travagliato Paese.

Mauro Giovanelli – Genova
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L’articolo “BRAMA DI POTERE (l’impossibilità di essere un Paese normale ) è stato pubblicato il 24 agosto 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it:

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S’ODONO A DESTRA SQUILLI DI TROMBA, A SINISTRA RISPONDE UNO SQUILLO (da “Il conte di Carmagnola” di Alessandro Manzoni)

S’ODONO A DESTRA SQUILLI DI TROMBA, A SINISTRA RISPONDE UNO SQUILLO
(da “Il conte di Carmagnola” di Alessandro Manzoni)

Questo splendido Paese, generoso verso coloro che lo vivono per le prerogative che ne contraddistinguono l’unicità, un patrimonio artistico esclusivo, panorami mozzafiato, culto della cucina senza eguali, solo per enunciare le più importanti, è stato tradito da generazioni di mentecatti che si sono succeduti alla sua custodia. E siamo arrivati ad oggi. L’attuale situazione politica, decisamente “critica”, è ovviamente da attribuirsi al Capo dell’esecutivo, sia in quanto tale, sia per il programma che sta portando avanti con pervicacia e in palese contrasto con l’ideologia del partito che l’ha supportato. A ciò si aggiunge la “doppiezza” della sua personalità che da mite e conviviale ciclista o al massimo utilizzatore di Smart, senza guardie del corpo, perché “la sua scorta sarebbero stati gli italiani”, è passato in un lampo all’auto blu con tanto di autista ed è costantemente circondato da “gorilla” a protezione della sua sempre più supponente presenza in pubblico. Se non avesse tradito gli ideali che dovrebbe perseguire per ciò che rappresenta, pur non essendo stato eletto dal popolo, forse in elezioni regolari avrebbe anche potuto ottenere la maggioranza. Ma questo non lo sapremo mai. Neppure è da trascurare l’arroganza che ha assunto verso tutto e tutti, compresi i suoi colleghi, collaboratori e compagni, del tipo “si fa come decido io e niente critiche” che per un Partito dalle radici antiche che si definisce Democratico non è proprio il massimo. In ultimo la sua totale assenza di lungimiranza e la mancanza di nuove idee. Non pensate che egli sia stato “posseduto” dal Potere e che un buon esorcista potrebbe porvi rimedio, ci è nato così, a parer mio fa parte della sua natura. Nelle molte critiche di cui, causa sua, è costellata la “rete”, si leggono spesso i commenti dei “berlusconiani” che in sintesi così recitano: “Se quello che ha fatto Matteo l’avesse commesso il nostro Silvio sarebbe scoppiato un pandemonio”. A loro dico “basta con questa litania! Vi prego!” E mi spreco per voi, cercate almeno di salvare le apparenze, so che non vi riesce facile ma almeno provateci. Anche i bambini delle elementari sanno che il nostro leader (di tutti gli italiani intendo) ha agito esattamente in linea con ciò che ha concordato con Berlusconi e i “sinistroidi”, come vi piace definire chiunque non sia della vostra idea, che però si sono ribellati e stanno recapitando al Presidente del Consiglio una valanga di critiche
Infatti, e concludo, la differenza fra “sinistroidi” o “comunistoidi”, a seconda della vasta fantasia che vi contraddistingue, e i “berlusconiani” sta proprio qui. Questi ultimi hanno sempre difeso i loro capi “a prescindere” mentre i primi, capaci di critica, contestano aspramente l’operato del premier di turno in relazione alla linea politica e morale che persegue. Da sempre ciò fa la differenza tra le due scuole di pensiero e la dissomiglianza è abissale e cronica. Anche se fingono di ignorarlo i “destrimani” lo sanno, è un loro complesso di cui non riescono a liberarsi.
S’odono a destra squilli di servilismo, sudditanza, scarsa informazione e cultura ai minimi termini, a sinistra rispondono suoni di libertà di pensiero, capacità di critica, conoscenza ed erudizione. Vi sembra poco?

Mauro Giovanelli – Genova
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UNO DEI TANTI SCIOCCHI

UNO DEI TANTI SCIOCCHI

Uno sciocco che dalla foto in bella vista sul suo profilo ha pure la faccia da sciocco, e non lo dico perché non la pensa come me, ha commentato due miei articoli, postati anche su facebook (“La questione morale” e “S’odono a destra squilli di tromba, a sinistra risponde uno squillo” con queste parole: “….conserva la tua filippica per un’altra occasione, non esiste nessuna nuova legge sulle intercettazioni…..” .
Ora, senza entrare nel merito, dico “beati coloro che amano le filippiche perché di essi sarà la conoscenza”.
È la differenza che passa tra quelli che prediligono lo “studio” delle brevi note su “CHI” di Alfonso Signorini, alla lettura dei “Fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij.
Tanto per fare un esempio.

Nota:
Gli attuali famosi giornalisti delle più importanti testate se la cavano con poche righe, in particolare negli accadimenti della politica di casa. “È questione di spazi da rispettare” dicono. In realtà, secondo il mio modesto parere, è un modo per non entrare nel merito del “fatto”, se questo non conviene agli editori e amici dei medesimi. E che applausi ricevono!

Mauro Giovanelli – Genova
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METAFISICA DEL “PATTO DEL NAZARENO” (sogno o son desto?)

METAFISICA DEL “PATTO DEL NAZARENO”
(sogno o son desto?)

D’improvviso la porta si spalanca, entra un Uomo ansante, emaciato, stanco, si rivolge ai due che stanno parlando in modo convulso, pare complottino. Egli annuncia:
«A Carrara non sono più in vigore i provvedimenti di allontanamento dalle case, domani riapriranno le scuole e qui c’è odore di muffa!»
Uno degli astanti, assomiglia a Renzi ma è in borghese, senza divisa scout, però riconoscibile dagli incisivi in bella mostra. Nel voltare la testa si rivolge all’intruso con aria disgustata,:
«Non vedi che stiamo lavorando per il bene di sessanta milioni di italiani?»
«Sì, lo vedo… sono venuto ad informarvi che, constatato il grave dissesto idrogeologico del Paese, il ministro dell’ambiente Galletti ha perentoriamente dichiarato “mai più condoni!”»
Al che, sempre colui che sembrerebbe il Matteo nazionale, riprende il discorso che aveva interrotto con l’altro, camicia bruna e capelli disegnati, finiti a punta sulla fronte come gli omini dei vecchi calcio-balilla, pare Berlusconi.
«Dico basta rinvii per quanto riguarda la legge elettorale, voglio la riforma in aula entro fine anno. E non dimentichiamoci il Jobs Act!»
Quello con stampato in faccia un inutile sorriso smagliante, come lo Stregatto di Lewis Carroll, rintuzza con veemenza:
«Intendo ricompattare Forza Italia, mi sta bene il dialogo ma niente diktat.»
«Scusatemi!» – Interviene ancora l’estraneo – «Segnalo che in Liguria, per il maltempo, sono all’opera ottanta militari e a Leivi hanno ritrovato i corpi dei due anziani travolti dalla frana, c’è lo stato di allerta in tutto il nord. E poi ci sono i problemi delle unioni civili, i matrimoni gay, il sistema carcerario indegno, l’accoglienza, la povertà e la disoccupazione in aumento…»
«Ma che ce ne frega a noi dello stato di allerta, povertà, gay, spazzatura, i carcerati, ti rendi conto che la Commissione Europea ha avanzato dubbi sulla legge di stabilità? La mia Spending Review è in discussione? E poi chi cazzo sei?» – Ribatte in tono aggressivo il roditore, lati del labbro superiore rattrappiti, sennonché questa volta ricorda più una talpa che sniffa, infatti conclude con “Smunf! Smunf!”.
«Il Nazareno!» – Risponde stancamente il terzo incomodo – «Qui io ci abito e voi mi avete rotto i coglioni con i vostri discorsi dai contorni indefiniti, stavo dormendo così bene… è stato faticoso portare la croce».
Mi sveglio quando il Tizio si trascina fuori della stanza, senza chiudere la porta. Ultimamente mi capita spesso di assopirmi mentre ascolto i telegiornali e poi, essendo arrivato a casa più tardi del solito, ieri mi sono dovuto accontentare di Rai 2 delle venti e trenta, mentre su La7 Lilli Gruber iniziava il suo salotto in compagnia dell’onnipresente e conciliante Beppe Severgnini.
Con questo caldo meglio andare al mare se non fosse che non si sa più che pesci pigliare.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore su opera che fa da sfondo dell’Autore Lorens Gibb Lapinid

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“PROBLEMA” MATRIMONI GAY: FACILE DA CAPIRE…

“PROBLEMA” MATRIMONI GAY: FACILE DA CAPIRE…

Più libertà per il nostro prossimo, nell’ambito della legge e orientata all’amore, significa emancipazione e maggiore sovranità di noi stessi. E’ facile da capire. La pazienza però ha un limite, non si può essere sempre composti ed educati, qualche volta è necessario esprimere ciò che si pensa, tirar fuori la bestia che abbiamo dentro e, a proposito di animali, finché per questo falso problema continuano ad intervistare quel tizio che si professa cattolico… come si chiama? Possibile mi sfugga? Ha la faccia da bertuccia… il rolex al polso di uno degli arti inferiori, però è cattivo invece quei primati sono innocui, ha pure la testa leggermente a mansarda… ci sono! Lupi… Maurizio.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Immagine: autore Claudio Bindella “La coesistenza degli opposti”. Claudio Bindella è un pittore di Milano dai colori molto accesi che si ispira, a volte, a pittori manieristi come Tintoretto e Pontormo. Tra la sua produzione ci sono diversi quadri a tematica gay.

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LA QUESTIONE MORALE

LA QUESTIONE MORALE

L’Italia deve essere rifondata, a partire dalle persone che si sono “imposte” per governarci, la guida scout Renzi Matteo per primo, poi a scendere i “giovani esploratori” che ha piazzato ai posti di comando. Continuare con la “rimozione” della vecchia guardia, gli Scilipoti, i Razzi, i Borghezio, Verdini, Gasparri, Lupi, Casini… e il “mucchio selvaggio” che dai tempi di Bossi e il “Trota” hanno occupato poltrone che erano di persone degne. Proseguire con tutti i parassiti strategicamente disposti, come su una scacchiera, da Berlusconi. Non sono più convinto che affrontando problema per problema si possano ottenere risultati, è dalla fine della seconda guerra mondiale che si adotta questa tattica, per il patrimonio artistico, il rispetto del territorio, l’equità sociale, i servizi, l’istruzione, il sistema carcerario, i rifiuti… effetti: zero! Siamo guidati da gente maleducata che guarda all’esclusivo e personale interesse per “tirare a campare” che è meglio che “tirare le cuoia” come da scuola di pensiero di andreottiana memoria, insegnamenti ricevuti e ben recepiti, meglio ancora condivisi tra le “larghe intese”. L’attuale capo del Governo rilascia quotidianamente dichiarazioni deliranti come, ed è solo l’ultima, quella sul nuovo “patto con gli Italiani” ovvero abbassare le tasse qualora le “sue” riforme andassero in porto. Alla raffica di sparate che escono dalla bocca del Presidente del Consiglio mancano solo Bruno Vespa, la lavagnetta, il plastico e la scrivania sulla quale già venne firmato il “contratto con gli Italiani”, una sceneggiata che rimarrà nell’immaginario collettivo della Nazione e che neppure il grande Ettore Petrolini avrebbe potuto immaginare. Stendiamo un pietoso velo sulla corruzione dilagante, un cancro difficilissimo da estirpare, e poi si rigenererebbe, come le parti di certi rettili. Oltre a tutto il resto noto la scarsa competenza degli attori, l’indifferenza palese verso le esigenze dei cittadini, neppure sanno di che si parla quando affrontano un argomento, aggrinfiati alle loro dorate poltrone navigano a vista nel nostro mare, che hanno trasformato in palude, lo stesso che affrontò il grande Cristoforo Colombo per un’ideale, un obiettivo, e mentre lo attraversava, spingendosi verso l’ignoto, disse: “E il mare porterà nuove speranze, come il sonno porta i sogni”.
Riprendiamoci le nostre speranze e i sogni, ci hanno “scippato” pure quelli e più nulla avremo da lasciare ai nostri figli e nipoti. Vivere in questo Paese così come l’hanno ridotto i Capi di Governo che si sono succeduti nei quattro lustri che vanno da Berlusconi a Renzi, tralasciando i personaggi altrettanto inquietanti che hanno fatto la loro breve ma diabolica comparsa in questo infernale intervallo, Monti in testa, sta diventando non solo angoscioso ma indegno per ciascuno di noi e immorale verso le nuove generazioni.

Mauro Giovanelli – Genova
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LA GASSA DELL’AMANTE E IL NODO ALLA CRAVATTA (arte marinara e concetto di stile)

LA GASSA DELL’AMANTE E IL NODO ALLA CRAVATTA
(arte marinara e concetto di stile)

Caro Schettino, quello che mi fa riflettere è che se fosse capitato a me, che so in un momento di follia, quello che è “successo” a te cercherei di non farmi più vedere in giro, mi nasconderei, farei cambiare il cognome alle mie figlie per evitare che in classe si sentano dire “Torni a posto, CAZZO!” Sto parlando sul serio, non tanto per te, ormai nessuno riporterà in vita i morti, quanto per il fatto sconcertante che, come te, in Italia ce n’è un’intera tribù, gente con la faccia più dura dell’acciaio al tungsteno. Un esempio a caso, e tanto per non fare nomi, i 185 del Parlamento che hanno cambiato casacca politica per puro opportunismo e convenienza personale, autentici vigliacchi, alcuni hanno addirittura “coperto” tutto l’arco costituzionale, gli Scilipoti, i De Gregorio, i Razzi, ecc. che poi sono anche brutti, viscidi, al loro confronto un’anguilla spalmata di grasso è carta vetro.
Tu puoi permetterti di trovare il coraggio di “apparire”, scrivere un libro, “Verità sommerse” o come cavolo si intitola, e trovare una casa editrice che te lo pubblica per il semplice fatto che viviamo in un Paese anomalo, moralmente sfasciato e ne approfitti. La colpa non è tutta tua, viene ripartita con quel migliaio di nostri parlamentari (negli USA sono la metà) che hanno gli stipendi più alti del Pianeta e continuano, sotto la gestione dell’esperta guida scout Renzi Matteo, a chiedere sacrifici ai pensionati e alle classi meno abbienti. Servi del Potere e del denaro; anche molti professionisti dell’informazione, giornalisti e conduttori TV hanno sposato la medesima filosofia di vita e vanno a braccetto con il Governo. Tu invece sei schiavo della tua spavalderia e di una mal riposta autostima. Comunque gli appartenenti ad entrambi i generi cadranno, prima o poi, nello stesso disgusto di sé stessi, e sarete tanti, tantissimi, di ogni categoria, vi esiliassero su un’isola deserta potreste rifondare una nazione.
E’ quindi logico che tu possa trovare la forza di agire come stai facendo quando al Parlamento Europeo siamo rappresentati da gente del calibro di BORGHEZIO. Però alla fine, vedrai, la tua vera punizione consisterà nel fatto di renderti conto che per il resto della vita sarai parte integrante di questa gente vile. Come dice nonno Kuzja (John Malkovich) nel bellissimo film “Educazione Siberiana” di Gabriele Salvatores, “La fame viene e scompare, ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.” E a voi, cari signori, non ne è rimasta neanche una briciola.
Mi riferiscono che la gassa d’amante sia il più importante nodo dell’arte marinaresca e se non si sa fare è impossibile essere considerati eccellenti uomini di mare. Non metto in dubbio che tu sia in grado di realizzarlo ma almeno impara a farti bene il nodo alla cravatta, CAZZO!
Mauro Giovanelli – Genova
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L’articolo “LA GASSA DELL’AMANTE E IL NODO ALLA CRAVATTA” è stato pubblicato il 15 luglio 2015 su IL SECOLO XIX con il titolo “CARO SCHETTINO, LA DIGNITÀ SI PERDE”

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VOYAGER 1 VERSO L’INFINITO

Trentasei anni dopo il lancio, la sonda della NASA è diventata il primo oggetto costruito dall’uomo a entrare nello spazio interstellare. Secondo il team della missione ci sono ormai prove certe che il veicolo spaziale abbia oltrepassato il confine che separa il nostro sistema solare dal resto della galassia. (Da LE SCIENZE – edizione italiana di Scientific American del 16 aprile 2013)

VOYAGER 1 VERSO L’INFINITO

… eppure quanto più grandi ci sembrano un dolore, il lutto, la perdita di un amore provati su questo frammento di pulviscolo cosmico.

Mauro Giovanelli – Genova
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PAPA FRANCESCO, I BAMBINI, LA GUERRA E IL SUD AMERICA

PAPA FRANCESCO, I BAMBINI, LA GUERRA E IL SUD AMERICA

Il 4 aprile scorso Papa Francesco, intervistato dai bambini, a precisa domanda rispose:
“Non sono comunista, penso ai poveri, questa è una bandiera del Vangelo, essi fanno parte del cuore del Vangelo e parlare di loro non vuol dire essere per forza un “comunista”. Tutti siamo fratelli, credenti, non credenti, o di questa confessione religiosa o dell’altra, ebrei, musulmani, tutti siamo fratelli, perché l’uomo è al centro della storia, e questo per me è molto importante. Nell’attuale momento storico, l’uomo è stato buttato via dal centro, è scivolato verso la periferia, e al centro, almeno in questo momento, è il potere, il denaro e noi dobbiamo lavorare per le persone, per l’uomo e la donna, che sono l’immagine di Dio.”
A parte la contraddizione insita in questo teorema, in quanto non vedo come in un’economia capitalistica, basata quindi sulla “competizione” e il “profitto” con tutto ciò che ne consegue, l’uomo possa essere il punto di riferimento del sistema, il Pontefice ha ritenuto opportuno ripetere due volte sia il sostantivo “comunista”, immagino per prenderne le distanze in modo deciso, che la locuzione “in questo momento”, allo scopo di puntualizzare che “l’uomo è stato buttato via dal centro provvisoriamente” e il suo posto è stato preso dal potere e il denaro sapendo benissimo che tale assetto è tutt’altro che temporaneo poiché non potrebbe essere altrimenti a meno che non si sconvolga radicalmente il modo di intendere la vita nella società globale.
Adesso Bergoglio si è recato in Ecuador, Bolivia e Paraguay e probabilmente ribadirà gli stessi incontestabili concetti espressi il 4 aprile scorso ricordando, a chi ha orecchie per intendere, il grido di indipendenza del Sud America. Effettuerà incontri ufficiali di una, due ore con i rispettivi capi di governo per portare avanti il programma di evangelizzazione che, se non dovesse concretizzarsi nella parola di Cristo, il Vangelo, lascerà il tempo che trova. Inoltre correrebbe il rischio di passare per “comunista”.
Quindi quali saranno i cambiamenti tangibili che avverranno in quei Paesi?
Passiamo alle guerre, apparentemente “innescate” da motivi religiosi, etnici e nazionalistici ma in realtà pianificate da poteri che, in forza di una verità a loro rivelata, così dicono e fanno credere, trascinano i popoli allo scontro in difesa del più diffuso e assunto dei monoteismi, il Mercato. Questo fingiamo di ignorarlo mentre assistiamo alle quotidiane liturgie dedicate all’andamento degli indici delle Borse mondiali. È tale convinzione che mi ha fatto riflettere a lungo sulla domanda, chiara ed inequivocabile, formulata nell’agosto 2014 al Santo Padre:
– Santità, lei approva i bombardamenti americani?
Per l’attenzione che rivolgo alla “politica” di Bergoglio, come ama farsi chiamare, mi duole sottolineare quanto la sua risposta sia stata deludente e contraddittoria, quantomeno indecifrabile come quelle di quasi tutti i governanti del Pianeta, ma forse non ne ho colto il significato profondo. Eccola:
– Quando c’è una aggressione ingiusta, posso dire che è lecito fermare l’aggressore ingiusto… riguardo ai mezzi con i quali intervenire questi dovranno essere valutati. Bisogna avere memoria di quante volte, pur di fermare l’aggressore iniquo, le potenze hanno finito per fare una guerra di conquista… tutti sono uguali davanti a Dio… ma disarmare l’aggressore è un diritto che l’umanità possiede…
Un diritto che l’umanità possiede… evito di entrare nel merito di quali potrebbero essere i parametri da adottare per riconoscere, al di là di ogni ragionevole dubbio, l’aggressione ingiusta e come individuare il nemico iniquo. Arduo soprattutto determinare chi sia deputato a stabilire ciò e gli strumenti da utilizzare a tale scopo.
Di conseguenza mi limito a riportare un estratto degli statuti relativi alla libertà e alla vita contenuti nel Vecchio Testamento:
“Or queste sono le leggi che tu porrai dinanzi a loro… chi percuote un uomo sì ch’egli muoia, dev’esser messo a morte… darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione…” (Esodo, 21,1 12 22 24)
Che ritroviamo anche nel terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana. Ecco i punti:
“Chi percuote mortalmente un uomo qualsivoglia dovrà esser messo a morte… quand’uno avrà fatto una lesione al suo prossimo, gli sarà fatto com’egli ha fatto: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all’altro”. (Levitico, 24, 17 19 20)
Un vero e proprio compendio di procedura civile e penale, codici, regolamenti e relative pene da comminare.
Si dà il caso che sulla Terra, in Galilea, venne un uomo di nome Gesù che si recò a Gerusalemme per svolgere l’attività di predicatore itinerante. Con le sue parole raccolse grande consenso fra la gente della Giudea, indubbiamente ricettiva nel cogliere il messaggio in esse contenuto, al punto che i membri del Sinedrio ebraico, preposto all’emanazione delle leggi ed alla gestione della giustizia di quel territorio, ravvisarono in siffatta persona una minaccia alla loro autorità. Infatti il sommo sacerdote Yosef Bar Kayafa, meglio noto come Caifa, ne chiese l’arresto e la condanna a morte per mezzo del supplizio sulla croce, nonostante il Procuratore romano Ponzio Pilato fosse riluttante a infliggergli tale pena, addirittura lo riteneva innocente. “Repetita iuvant” dicevano i saggi latini, tradotto letteralmente significa “le cose ripetute aiutano”, perciò cito quanto andò predicando colui che per molti è il Cristo, ovvero il Messia:
“Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; ed a chi vuol litigar teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un imprestito, non voltar le spalle. Voi avete udito che fu detto: ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figliuoli del Padre vostro che è nei cieli; poiché Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno anche i pubblicani lo stesso? E se fate accoglienza soltanto ai vostri fratelli, che fate di singolare? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste.” (Matteo, 5, 38÷48)
Questi versetti sono sempre una lettura interessante, impossibile trattenere la commozione. Comunque la storia è più o meno andata come ho cercato di riassumerla, il resto è aria fritta.
Fino a poco tempo fa le nazioni alleate contro il Califfato Islamico erano circa trenta, USA, Italia, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Cina, Russia, ecc. ma non solo nulla è stato fatto anzi neppure se ne è più parlato, se non per sommi capi, tutti impegnati come sono a giocare a monopoli con la Grecia. Tanto è vero che l’unica democrazia costituzionale dell’Africa nord occidentale e uno dei pochi stati laici dell’Islam, la Tunisia, minaccia di essere travolta dalle furie dell’ISIS.
A papa Francesco ripropongo la domanda però, per cortesia, me lo spieghi come se avessi sei anni:
– Santo Padre, lei approva i bombardamenti di questa coalizione?
È un discorso complesso, lo capisco, ed è per ciò che desidero chiudere con una brevissima frase pronunciata da un grande regista americano, Sam Peckinpah, che nella sua semplicità racchiude in sé una profonda e cruda verità:
“Se questo mondo è tutto per i vincitori, che cosa rimane ai perdenti? Qualcuno deve pur tenere fermi i cavalli.”
A mio avviso in tale metafora c’è l’essenza dei rapporti fra umani. Il grande direttore artistico, intervistato alle soglie degli anni ’70 durante la lavorazione di un film western, aveva elaborato la più semplice e limpida raffigurazione circa l’inasprirsi dei conflitti di questo inizio secolo. Rifletteteci, vi accorgerete che è filosofia pura. La gran parte della popolazione del pianeta, il 98%, è stanca di fare il “palo” a quel 2% che sta rapinando le risorse a disposizione e che da solo detiene più della metà della ricchezza della Terra (*). E la sola fede, almeno su questa Terra, non può fare la rivoluzione, ce ne sono troppe, come le ideologie e i partiti politici.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

L’articolo “PAPA FRANCESCO, I BAMBINI, LA GUERRA E IL SUD AMERICA” è stato pubblicato il 10 luglio 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it

(*) World Institute for Development Economics Research delle Nazioni Unite con sede a Helsinki

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